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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


377995
STA0362-0065
Somm. e Sten. d'Aula n. 362 del 28 maggio 1998 (STA13-362)
(suddiviso in 299 Unità Documento)
Unità Documento n.65 (che inizia a pag.30 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.5)
SVOLGIMENTO: 2 - 01148; 2 - 01118; 2 - 01132; 2 - 01135; 2 - 01136; 2 - 01139; 2 - 01150; 2 - 01147. ...(Provvedimenti in favore degli operatori economici della provincia di Frosinone)
...SVOLGIMENTO: 2 - 01148; 2 - 01118; 2 - 01132; 2 - 01135; 2 - 01136; 2 - 01139; 2 - 01150; 2 - 01147. ...(Provvedimenti in favore degli operatori economici della provincia di Frosinone)
ALESSANDRO GARILLI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale. ZZGOV GOVERNO
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARIO CLEMENTE MASTELLA
ZZSTA ZZRES ZZSTA280598 ZZSTA980528 ZZSTA000598 ZZSTA000098 ZZSTA362 ZZ13
    ALESSANDRO GARILLI,  Sottosegretario di Stato per il
  lavoro e la previdenza sociale.  Signor Presidente, la
  questione prospettata nell'interpellanza è molto delicata e
  per rispondere ad essa - me ne scuserete - dovrò
  necessariamente riprendere la storia degli sgravi contributivi
  e degli aiuti di Stato, così come si è snodata nel corso
  dell'ultimo decennio, nonché delle difficoltà che il Governo
  italiano ha incontrato di fronte alla Commissione comunitaria,
  che ha assunto una posizione intransigente, soprattutto dal
  1994 ad oggi.  Tale posizione non sembra essersi modificata,
  almeno per quanto concerne gli aiuti al finanziamento.
     Soprattutto, come è noto, con la decisione 88/318, del 2
  marzo 1988, la Commissione ha fissato i criteri fondamentali
  degli aiuti di Stato e la loro compatibilità con i principi
  stabiliti dal trattato in materia di concorrenza.  In ordine a
  questi criteri, la Commissione ha operato restringendo
  l'ambito territoriale (cioè le zone del paese che possono
  accedere a questi aiuti) e modificando anche un precedente
  atteggiamento nei confronti degli aiuti: in sostanza,
  ritenendo illegittimi i cosiddetti sgravi di carattere
  generale per le imprese.  Il criterio adottato
 
                              Pag. 31
 
  dalla Commissione è quello secondo cui gli aiuti in deroga
  possono essere concessi soltanto quando il prodotto interno
  lordo per abitante sia inferiore al 75 per cento della media
  dell'Unione europea.
     Nel 1992 la Commissione aprì la procedura per la
  contestazione al Governo nazionale degli aiuti forniti; si
  diede luogo ad una trattativa che fu condotta non da questo
  Governo, ma in particolare dal ministro dell'industria  pro
  tempore  Pagliarini e dal commissario Van Miert.  Questa
  trattativa diede luogo ad un decreto interministeriale - del 5
  agosto 1994 -, con il quale si prendeva atto della cessazione
  degli aiuti che era già intervenuta per la provincia di
  Frosinone.  Ripeto, gli aiuti erano già cessati per quella
  provincia, se non ricordo male nel giugno del 1994, e si
  disponeva invece un sistema di uscita più morbida per le
  regioni dell'Abruzzo e del Molise, che doveva avvenire dal 1^
  luglio al 30 novembre 1994.  La differenza purtroppo adottata
  tra le due regioni di cui ho parlato e la provincia di
  Frosinone non fu determinata, ovviamente, da un atto
  prevaricante del Governo italiano di allora, ma fu appunto
  concordata con la Commissione sulla base delle diverse
  situazioni economiche e del diverso rapporto PIL-abitante
  esistente nelle regioni Abruzzo e Molise e nella provincia di
  Frosinone.
     Quindi, la mancata inclusione della provincia di
  Frosinone, come di altre realtà, va letta nel più ampio
  contesto che è stato fissato dall'Unione europea con
  riferimento a tutti i territori che ne fanno parte.  Questo ha
  escluso la possibilità di una valutazione autonoma di
  situazioni oggettive da parte di singoli Stati membri e la
  possibilità di concedere aiuti non previsti.
     Il margine di manovra del Governo italiano è molto
  limitato a questo riguardo.  Comunque, in questo margine, il
  Governo italiano ed il Parlamento hanno cercato di intervenire
  per supplire alle deficienze di aiuti che si sono manifestate.
  Mi permetto di ricordare che nella legge n. 196 del 1997
  l'articolo 26, che riguarda interventi straordinari per il
  Mezzogiorno per mille miliardi, ha ricompreso la provincia di
  Frosinone nell'ambito di questi interventi, consentendo dunque
  l'accesso ad istituti quali lavori di pubblica utilità e borse
  di lavoro anche a questa provincia, perché si è potuto
  costruire un altro criterio, quello del tasso di
  disoccupazione previsto per alcune zone d'Italia.
     Un'altra ipotesi di possibile intervento è contenuta anche
  nella legge di accompagnamento alla finanziaria n. 449 del
  1998, per le piccole e medie imprese, mentre non si è potuto
  intervenire, proprio a fronte delle difficoltà che sono state
  frapposte dalla Commissione, relativamente sia allo sgravio di
  tipo generale, che è limitato soltanto alle regioni
  meridionali senza l'Abruzzo ed il Molise, sia allo sgravio
  totale che invece, in effetti, si è potuto concedere
  all'Abruzzo ed al Molise ma purtroppo non si è potuto
  attribuire alla provincia di Frosinone.
     Per quanto concerne la sentenza del tribunale
  amministrativo regionale ed il recupero delle somme che non
  sono state corrisposte, mi permetto di ricordare che quella
  sentenza aveva dichiarato illegittimo il decreto ministeriale
  per insufficiente motivazione: il TAR non aveva ritenuto che
  il rinvio  per relationem  agli atti comunitari fosse
  sufficiente per supportare validamente la legittimità del
  decreto del Ministero del lavoro e della previdenza sociale.
  Il successivo decreto, che riguarda le regioni dell'Abruzzo e
  del Molise, non applica una sanatoria: prevede semplicemente
  una possibilità di recuperare le somme in una forma un po' più
  morbida, attribuendo delle dilazioni.  E' intendimento del
  Ministero valutare, a seguito della decisione, credo
  imminente, del Consiglio di Stato, se è possibile applicare lo
  stesso principio anche agli imprenditori della provincia di
  Frosinone.  In questo senso, faccio presente che valuteremo con
  attenzione la situazione, perché, se è possibile, adotteremo
  lo stesso criterio già applicato.
     L'ultimo punto riguarda le trattative attualmente in
  corso: esse non concernono gli aiuti di Stato.  Il sottoscritto
  ha avuto un incontro con il commissario Van
 
                              Pag. 32
 
  Miert: a proposito di questa materia, la posizione della
  Commissione delle comunità europee è alquanto rigida.
     Ma è ben possibile - e su questo stiamo operando -
  valutare invece altri tipi di intervento per situazioni
  territoriali particolarmente compromesse, operando
  sull'obiettivo 2, che sta per essere ridefinito, e sui fondi
  strutturali.
 
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