| NANDO DALLA CHIESA. Signor Presidente, signor
sottosegretario, l'interpellanza che ho proposto riguarda un
fatto di grande rilevanza sociale, cioè la realizzazione in
condizioni assolutamente svantaggiose per il pubblico italiano
dei mondiali di calcio in Francia nei prossimi mesi di giugno
e luglio.
Molti cittadini si sono lamentati per non aver potuto
trovare biglietti in vendita, non per essere arrivati troppo
tardi, ma perché il mercato è stato letteralmente saccheggiato
da organizzazioni dedite al bagarinaggio, perché è stato
concesso ad alcune agenzie di incamerare la parte vendibile
dei biglietti dentro pacchetti "tutto compreso" - il viaggio
oppure a
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volte soltanto l'aperitivo e l'accompagnamento dal centro di
Parigi allo stadio - a prezzi incomparabilmente più alti di
quelli che sono stati fissati ufficialmente.
I cittadini italiani che si trovano in questa difficoltà,
alla ricerca di un biglietto, ancora oggi si sentono
rispondere che "al momento la quotazione è questa": le
richieste variano da 1.200.000 a 1.500.000 lire, cifre
assolutamente non raggiungibili per persone con un reddito
normale e per il pubblico più giovane.
Voglio sottolineare che ci troviamo di fronte ad una
situazione assolutamente irregolare, anomala, direi illegale e
di abuso. Si tratta dello sport più popolare d'Italia; le
fasce più giovani e quelle con reddito più basso sono le più
direttamente penalizzate.
Domando allora se tutto ciò risulti al Governo. Vorrei
capire come sia possibile che organizzazioni dedite al
bagarinaggio abbiano questo rapporto diretto (perché così
risulta) con la federazione gioco calcio.
Fra l'altro, questa interpellanza è stata presentata nel
momento in cui a Torino - come probabilmente avrà letto sul
giornale - si sta aprendo una causa nei confronti della
società Juventus per il mancato rispetto di rapporti già
definiti con agenzie di servizio, a vantaggio di
organizzazioni dedite al bagarinaggio.
Vorrei capire se siano state svolte o comunque debbano
essere esercitate attività di vigilanza. Domando inoltre se
non sia necessario definire che alle agenzie praticanti il
pacchetto "tutto compreso" vada soltanto una quota
minoritaria, mentre per il resto i tifosi siano messi nelle
condizioni di acquistare il biglietto (unicamente) al prezzo
fissato ufficialmente, senza dipendere dalle oscillazioni di
mercato e dalle previsioni sul tutto esaurito o sulla mancanza
di richieste. D'altra parte un calo della domanda potrebbe
verificarsi per ragioni impensabili: magari di fronte
all'immaginata offensiva del terrorismo islamico a Parigi
potrebbe registrarsi una diminuzione dei prezzi dei biglietti.
Lo trovo intollerabile. Il biglietto deve avere un prezzo e
quel prezzo deve essere praticato, visto che ovviamente i
cittadini contano sulla serietà e sull'affidabilità della
federazione e delle agenzie che da essa ottengono i
biglietti.
Domando, inoltre, se il Governo abbia in vista una
strategia di intervento che porti a garantire il rigoroso
controllo dei prezzi, in modo che i servizi aggiuntivi siano
tassativamente proposti come opzionali e non come obbligatori,
e se non ritenga - in generale - di dover regolamentare con
energia questo settore, perché le lamentele dei tifosi sugli
abusi che hanno subito (anche per trasferte di coppa dei
campioni e per altre manifestazioni importanti) sono ormai
all'ordine del giorno.
Il collega Paissan ed io con questa interpellanza
chiediamo sia un'informazione precisa sui doveri violati e
sulle relative responsabilità da parte degli enti e degli
organi ufficiali sia se si intenda tutelare in modo
sicuramente più efficace, per il futuro, i diritti dei tifosi
e degli sportivi.
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