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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


378006
STA0362-0076
Somm. e Sten. d'Aula n. 362 del 28 maggio 1998 (STA13-362)
(suddiviso in 299 Unità Documento)
Unità Documento n.76 (che inizia a pag.35 dello stampato)
...Informativa urgente del Governo sulla situazione degli occupati nei lavori socialmente utili a Napoli.
TIZIANO TREU, Ministro del lavoro e della previdenza sociale. ZZGOV GOVERNO
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARIO CLEMENTE MASTELLA
ZZSTA ZZRES ZZSTA280598 ZZSTA980528 ZZSTA000598 ZZSTA000098 ZZSTA362 ZZ13
    TIZIANO TREU,  Ministro del lavoro e della previdenza
  sociale.  Presidente, l'emergenza dei lavori socialmente
  utili di Napoli è parte di un'emergenza lavoro di rilevanza
  nazionale, in particolare nel
 
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  Mezzogiorno ed in Campania, dove non da oggi ha assunto
  aspetti di gravità particolare.  Lo dimostrano le stesse
  dimensioni quantitative del fenomeno lavori socialmente utili:
  oltre 30 mila in Campania ed oltre 16 mila a Napoli e
  provincia.
     Le tensioni accumulatesi in questi ultimi giorni sono
  culminate in numerose azioni di protesta e, venerdì scorso, in
  gravi incidenti, che hanno portato all'arresto di diverse
  persone.  Il resoconto effettuatomi dalla prefettura di Napoli
  descrive purtroppo una situazione di estrema tensione, in cui
  "l'intera città si è ritrovata ad essere ostaggio degli ultimi
  manifestanti, buona parte dei quali annovera precedenti penali
  e si dedica in maniera sistematica ad orchestrare atti di
  violenza in città".
     Tale situazione è stata affrontata con grande senso di
  responsabilità dalle istituzioni locali, dai rappresentanti
  sociali ed è stata seguita con attenzione costante dal
  Governo.  La strada indicata dalle istituzioni locali e da noi
  condivisa per affrontare questa emergenza è quella del dialogo
  ma anche quella del rapporto inscindibile tra lavoro e
  legalità, con rifiuto di ogni forma di violenza.
     Dagli incontri istituzionali di questi giorni a Napoli
  sono emerse indicazioni per affrontare in modo operativo
  l'urgenza più immediata, che è quella di dare sbocchi certi ai
  lavori socialmente utili.  La linea di azione principale è
  quella già indicata da tempo nelle intese con le parti sociali
  e ora verificata anche in sede locale, cioè applicare con la
  massima intensità gli strumenti previsti dal decreto
  legislativo n. 468 e dal decreto interministeriale applicativo
  per dare sbocchi occupazionali veri a questi lavoratori.
     Gli strumenti predisposti dai decreti sono molteplici:
  attivazione di società miste, oltre a quelle già costituite, e
  di imprese sociali, con l'impegno a sostenerle
  finanziariamente nella fase di avvio; accompagnamento al
  pensionamento dei lavoratori più anziani; proposte accelerate
  per l'autoimpiego sulla base dell'esperienza del prestito
  d'onore e dell'imprenditoria giovanile; offerte di impiego
  agevolate a tutti gli operatori privati e negli appalti
  pubblici; offerte di impiego temporaneo ad opera delle agenzie
  di lavoro interinale ed in particolare di quella costituita
  tra Italia lavoro ed enti locali; messa a regime, infine, di
  tutti i progetti di impresa per i lavori di pubblica
  utilità.
     Il Governo e il mio dicastero in particolare sono già
  stati impegnati in questo versante con varie iniziative.
  Ricordo solo che sono stati assicurati finanziamenti necessari
  per il 1998 al fine di rinnovare i progetti di lavoro
  socialmente utile secondo i nuovi principi di riforma, cioè
  orientandoli all'uscita su sbocchi occupazionali effettivi,
  con un costo di quasi 300 miliardi (una quota consistente per
  la Campania dell'intero sforzo nazionale).  E' stato chiesto ad
  Italia lavoro un impegno particolare per la realizzazione di
  società miste con gli enti locali come sbocco per i lavori
  socialmente utili.  Le società miste già deliberate stanno
  occupando 903 lavoratori e sono previsti studi già compiuti e,
  quindi, delibere in corso per società miste riguardanti altri
  982 lavoratori.
     Italia lavoro, inoltre, sta varando con l'agenzia per
  l'impiego della Campania, e d'intesa con la regione, un
  programma straordinario di orientamento professionale, con
  colloqui diretti con tutti i disoccupati impegnati in lavori
  socialmente utili affinché possano utilizzare effettivamente
  le opportunità di ricollocazione lavorativa previste nel
  decreto interministeriale che prevede sbocchi diversi.
     Infine, i finanziamenti ministeriali in corso potranno
  essere utilizzati dopo aver soddisfatto le necessità dei
  lavoratori attualmente impegnati in lavori socialmente utili
  per attivare, nelle quantità che saranno possibili,
  microprogetti di pubblica utilità nelle città e nel territorio
  che, sulla base di specifici piani d'impresa, possano portare
  ad ulteriori sbocchi operativi.  Nella stessa direzione si sta
  muovendo il commissario Rastrelli per l'impiego di lavoratori
  nelle attività di riassetto del territorio decise a seguito
  dell'emergenza verificatasi.
 
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     Dagli incontri tra le parti sociali e le istituzioni
  napoletane di questi ultimi giorni sono emerse richieste per
  approfondire gli strumenti che ho indicato.  In particolare, è
  stata avanzata una serie di richieste dirette a facilitare,
  nella particolare gravità della situazione napoletana,
  l'utilizzo degli strumenti previsti dal decreto: la revisione
  dei criteri per il prepensionamento; una revisione e una
  verifica degli incentivi alle imprese per assumere i
  lavoratori impegnati in queste attività; una migliore
  specificazione delle quantità di incentivi per l'autoimpiego;
  il trasferimento agli enti locali delle risorse occorrenti per
  fronteggiare queste spese ed eventuali ulteriori iniziative
  occupazionali; una precisazione degli impieghi che possono
  essere attivati nelle opere infrastrutturali di grandi
  dimensioni che si stanno attivando nell'area interessata.
     A fronte di tali richieste, è stata prospettata la
  necessità di un incontro tra il ministero che rappresento e le
  istituzioni locali, che ho già accettato e che si terrà
  mercoledì prossimo.  Sono fiducioso che con l'applicazione di
  tutti gli strumenti che ho indicato e con eventuali correzioni
  si potrà avviare una prospettiva realistica per l'attuale
  bacino di lavoratori interessati a tali attività.  Proprio
  perché è in atto un lavoro difficile ma responsabile di
  svuotamento del bacino dei lavori socialmente utili, ribadisco
  che si deve respingere con la massima determinazione ogni
  manifestazione di estremisti che strumentalizzino le
  situazioni di tensione con pretesti e violenze.  Con i violenti
  non si tratta, ha sintetizzato bene il sindaco Bassolino.
     D'altra parte, con altrettanta fermezza va detto che è
  irresponsabile pensare di risolvere la situazione con
  immissioni generalizzate dei lavoratori socialmente utili
  nelle pubbliche amministrazioni locali.  E' una falsa soluzione
  assistenzialistica, che si è dimostrata deleteria in passato e
  che avrebbe effetti negativi sul già precario equilibrio delle
  stesse amministrazioni locali, impegnate in uno sforzo
  meritorio di risanamento e di recupero dell'efficienza.
     Gli obiettivi specifici cui ho fatto cenno, che riguardano
  una situazione di emergenza, devono essere perseguiti
  attraverso un impegno di tutti i soggetti coinvolti, le
  istituzioni locali, le parti sociali, le imprese e il Governo
  centrale.  Con questo intento, il Governo ha programmato di
  costituire un tavolo quadrangolare, che "sistematizzi" ed
  intensifichi l'impegno comune per risolvere non solo i
  problemi specifici, ma in generale i problemi dello sviluppo e
  dell'occupazione nel sud.  Tale decisione è stata già presa e
  si è sollecitato che il tavolo si riunisca al più presto;
  credo che tale sollecitazione debba essere accolta.
     Lo stesso metodo di coinvolgimento quadrangolare va a
  maggior ragione applicato per i problemi di Napoli, rispetto
  ai quali esistono programmi ed interventi di sviluppo, che
  però devono essere fortemente accelerati ed intensificati.
  Ricordo solo alcuni capitoli della politica dell'occupazione
  che sono stati attivati nella zona: un contratto d'area è già
  stato approvato e varato nella zona di Castellammare di
  Stabia, altri sono in fase istruttoria; tre patti territoriali
  sono già stati approvati nel territorio di Caserta, Migliodoro
  e Benevento ed altri sono in istruttoria; l'imprenditoria
  giovanile ha attivato imprese giovanili nella zona per un
  totale di oltre 500 mila persone interessate; il prestito
  d'onore ha avuto una forte risposta da quelle aree: oltre 2
  mila richieste, che sono in fase di istruttoria; allo stesso
  modo, per quanto riguarda gli investimenti pubblici dei lavori
  pubblici e dei trasporti, sono stati concentrati su Napoli e
  la Campania ingenti risorse per le opere aeroportuali,
  portuali e per la metropolitana.  Questi sono impegni che vanno
  accelerati e resi operativi: i ritardi nell'attuazione vanno
  superati!
     Già qualche mese fa ho avuto modo di proporre al sindaco
  Bassolino la costituzione di una  task force  locale fra
  tutte le istituzioni che possono contribuire ad accelerare
  questi impegni ed a realizzare politiche di sviluppo, che sono
  necessarie anche, certamente, per risolvere il problema
  specifico dei lavori socialmente
 
                              Pag. 38
 
  utili.  Le istituzioni sono le seguenti: vanno dalla regione
  al comune, alla provincia, all'agenzia ed agli uffici del
  lavoro, all'imprenditoria giovanile, a "Italia lavoro" ed agli
  uffici locali delle amministrazioni più interessate alle opere
  di infrastrutturazione e di sostegno all'impresa in quelle
  zone.  Non ho quindi alcuna difficoltà ad accogliere l'invito
  avanzato dai rappresentanti degli enti locali e dai sindacati
  napoletani ad istituire un tavolo di confronto permanente ed a
  realizzare quella  task force  per monitorare in modo
  stabile il modo in cui procedono i lavori socialmente utili e
  gli interventi per dare sbocchi operativi.
     Credo, però, che debba essere anche allargato l'orizzonte.
  L'accelerazione dell'impegno è necessaria non solo sul fronte
  specifico dei lavori socialmente utili, ma anche per attuare
  la gamma intera delle politiche per lo sviluppo su Napoli e su
  tutto il Mezzogiorno.  Il problema dei lavori socialmente utili
  non si risolve se non ripartirà lo sviluppo a Napoli come
  nelle altre aree del Mezzogiorno; e tanto meno si risolve il
  problema dei disoccupati storici, di quelli che sono da troppi
  anni senza lavoro o in situazioni di precarietà.  Per questo,
  occorre intensificare gli sforzi per sbloccare subito le
  grandi opere pubbliche e le infrastrutture già in cantiere; e
  far decollare concretamente i patti territoriali ed i
  contratti d'area.
     Un contributo importante allo sviluppo ed all'occupazione
  potrebbe venire infine dalla lotta al lavoro nero.  Per questo
  obiettivo il Governo sta predisponendo - e lo presenterò a
  giorni, con il collega Visco - un provvedimento per rafforzare
  la normativa sui contratti di emersione, consentendo alle
  aziende che vogliono accettare il percorso di emersione di
  chiudere i conti con il passato, di essere sostenute per
  diventare competitive anche in termini di servizi, per
  regolarizzarsi in tempo ragionevole non solo rispetto agli
  obblighi contributivi e fiscali, ma anche a quelli di
  sicurezza ed amministrativi.
     Vogliamo attivare al più presto questi patti di emersione,
  concentrando l'attenzione sia sui sostegni sia sui controlli
  proprio nelle aree geografiche più critiche come quelle
  campane, dove il sommerso è più esteso e più pericoloso per la
  parte sana dell'economia.
     Solo accelerando gli impegni su tutti questi fronti si
  possono dare risposte credibili all'emergenza, non solo di
  Napoli ma di tutte le aree in difficoltà, e si possono
  sostenere gli sforzi responsabili di tutti coloro i quali sono
  impegnati, in questi momenti difficili, nella individuazione
  di percorsi praticabili per la stessa emergenza, respingendo
  le strumentalizzazioni di chi vuol fare alzare la tensione
  sociale.
 
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