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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


378008
STA0362-0078
Somm. e Sten. d'Aula n. 362 del 28 maggio 1998 (STA13-362)
(suddiviso in 299 Unità Documento)
Unità Documento n.78 (che inizia a pag.38 dello stampato)
...Informativa urgente del Governo sulla situazione degli occupati nei lavori socialmente utili a Napoli.
SERGIO COLA.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARIO CLEMENTE MASTELLA
ZZSTA ZZRES ZZSTA280598 ZZSTA980528 ZZSTA000598 ZZSTA000098 ZZSTA362 ZZ13
    SERGIO COLA.  Devo dire che queste dichiarazioni del
  ministro non ci lasciano assolutamente soddisfatti.
     In premessa, non possiamo non rilevare che aborriamo ogni
  tipo di violenza; tuttavia, nel caso particolare, bisogna
  anche comprendere i motivi di determinate reazioni.  Questi
  motivi noi li comprendiamo; non comprendiamo invece le
  giustificazioni che il ministro in questa sede ci ha dato.
     Abbiamo assistito alla solita dichiarazione di intenti e
  alla solita logica che, purtroppo, ha caratterizzato questo
  Governo: una politica assistenziale che non ha nessun tipo di
  motivazione.
     Ieri ha parlato l'onorevole Selva e nella sua
  dichiarazione di voto sul provvedimento n. 4891 che è stato
  approvato ha specificato alcuni aspetti che, a mio modo di
  vedere, sono estremamente illuminanti: i lavori socialmente
  utili rientrano nella politica di sinistra, una politica che è
  sempre sterile, che è stata sempre finalizzata a tutelare un
  determinato tipo di elettorato e di fasce sociali, ma che non
  serve assolutamente per risolvere le grandissime problematiche
  di cui il Governo è responsabile.  In due anni si sono dette
  tante cose, ma non si è realizzato assolutamente nulla.
     Ritengo che questi problemi vadano affrontati senza creare
  guerre tra poveri,
 
                              Pag. 39
 
  perché mi si deve dire, per esempio, qual è la disponibilità
  di impiego nei lavori socialmente utili.  Secondo me è
  limitatissima, per cui si crea, inevitabilmente, una guerra
  dei poveri, che porta ad episodi come quelli accaduti a Napoli
  nei giorni scorsi.  Secondo me, il problema si risolve in modo
  diverso, certo non attraverso ricette sterili e al di fuori di
  ogni logica economica che caratterizza il contesto mondiale e
  quello del Mezzogiorno d'Italia.
     Le ricette sono ben diverse e consistono nell'alimentare,
  nel favorire e nel promuovere le iniziative private, la
  piccola e media impresa e l'artigianato.
     Vorrei ricordare un articolo, di cui ho avuto occasione di
  prendere visione solo stamane, pubblicato su  Il Mattino,
  il giornale di Napoli, che così titola: "Niente più fido,
  l'azienda chiude".  Vorrei allora chiedere al ministro del
  lavoro e al ministro dell'industria, che in questo momento non
  è presente, se sanno per quale motivo chiude questa impresa
  che ha 300 dipendenti e, al contempo, crea occupazione per
  altri 200 lavoratori per l'indotto: 500 lavoratori e 500
  famiglie non avranno più nessuna fonte di sostentamento!
  Ebbene, qual è il motivo per cui l'azienda chiude?  Perché le
  banche e la GEPI, a cui è stata fatta un'esplicita richiesta,
  non vogliono più concedere una fideiussione di 20 miliardi,
  nonostante sussistano tutti i presupposti perché ciò
  avvenga.
     Ministro Treu, sa questa azienda - preciso che si tratta
  della Marinelli di Marcianise, che ora è in liquidazione - che
  fatturato e che commesse ha avuto per il 1997?  Settanta
  miliardi di commesse, tutte documentate.  E la fideiussione è
  passata da 20 miliardi a 1 miliardo, per cui la Marinelli non
  è stata più in condizioni di operare, tant'è che è in
  liquidazione.
     Il Governo, e soprattutto gli enti attraverso cui opera,
  non sono assolutamente intervenuti in questa situazione.  E
  quale è stata la conseguenza?  Che il numero di disoccupati,
  nel caso particolare - che rappresenta soltanto uno dei mille,
  duemila o tremila casi che esistono -, è aumentato
  ulteriormente di altre 500 unità lavorative che si aggiungono
  alla già folta rappresentanza di disoccupati napoletani.
  Ritengo, quindi, che quanto detto dal Governo sia veramente
  assurdo, una dimostrazione di irresponsabilità, di non aver
  capito qual è la reale problematica che oggi assilla il
  Mezzogiorno.
     Per risolvere i problemi del meridione - ne parlavo poco
  fa con l'onorevole Valensise - dovete realizzare opere
  pubbliche.  Per esempio, date subito la stura all'inizio dei
  lavori per l'aeroporto di Grazzanise, non tanto perché
  quest'opera potrebbe occupare per due o tre anni ben mille
  dipendenti, il che è ovviamente un fatto estremamente
  positivo, quanto perché dovete mettere il Mezzogiorno d'Italia
  nella condizione di essere competitivo.  Il Mezzogiorno
  d'Italia e i meridionali non hanno bisogno di elemosina da
  parte del Governo.  Il Mezzogiorno d'Italia e gli imprenditori,
  in particolar modo, hanno bisogno di essere messi nelle
  condizioni di poter operare.  Voi dovete creare le condizioni
  del mercato in Italia meridionale, dovete creare le condizioni
  perché gli imprenditori meridionali siano competitivi nel
  contesto mondiale.  Statene certi, noi del Mezzogiorno d'Italia
  abbiamo capacità, fantasia, dinamismo per poter competere con
  chicchessia.  Voi invece, come al solito, ci avete abbandonato!
  E lei sostiene, con le dichiarazioni di intento, che bisogna
  dare la stura ai famosi patti territoriali, che non hanno
  raggiunto alcun risultato positivo!  Dichiara di voler creare
  un tavolo permanente, una  task force:  quanto politichese
  caratterizza l'intervento del Governo!  Questo senza rendersi
  conto del vero cuore del problema, che è completamente diverso
  e che non avete centrato, forse intuito.  La vostra mentalità
  non vi porta a seguire questa strada; forse per strategia
  politica volete che il Mezzogiorno d'Italia continui ad essere
  vostra preda, alla quale concedete poche elargizioni.  Ma il
  Mezzogiorno ha poca pazienza e, se esploderà in maniera più
  eclatante di quanto abbia
 
                              Pag. 40
 
  fatto in questi giorni, dovrete fare un grande  mea
  culpa  perché le vostre responsabilità sono immense!
     Riteniamo che la politica per il Mezzogiorno vada
  affrontata e risolta attraverso altre strategie e strumenti,
  che non sono certamente quelli stantii e sterili rappresentati
  in questo momento  (Applausi).
 
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