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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


378012
STA0362-0082
Somm. e Sten. d'Aula n. 362 del 28 maggio 1998 (STA13-362)
(suddiviso in 299 Unità Documento)
Unità Documento n.82 (che inizia a pag.41 dello stampato)
...Informativa urgente del Governo sulla situazione degli occupati nei lavori socialmente utili a Napoli.
MAURO MICHIELON.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARIO CLEMENTE MASTELLA
ZZSTA ZZRES ZZSTA280598 ZZSTA980528 ZZSTA000598 ZZSTA000098 ZZSTA362 ZZ13
    MAURO MICHIELON.  Signor ministro, mi permetta di esordire
  con una battuta: oggi ho preso atto che lei è ministro del
  lavoro i giorni pari e non lo è i giorni dispari.  Dico questo
  con grande amicizia, perché non è possibile che lei dica le
  parole che ha detto (ossia che è impensabile gravare ancora
  sugli enti pubblici, visto lo sforzo che si sta operando per
  il risanamento degli stessi), rispetto al fatto che chi svolge
  lavori socialmente utili trova collocazione negli enti
  pubblici.
     Il gruppo della lega nord per l'indipendenza della Padania
  è perfettamente d'accordo con lei, tant'è vero che ieri ha
  presentato numerosi emendamenti contro l'articolo 1- ter
  del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 78
  del 1998, recante interventi urgenti in materia occupazionale,
  il quale prevede proprio questo.  L'articolo 1- ter,
  infatti, dispone che per coloro che svolgono lavori
  socialmente utili a Napoli e provincia ed a Palermo sono
  previsti accordi di programma affinché vengano assunti nel
  settore pubblico e privato.  Questo dice l'articolo
  1- ter:  non l'ho scritto io, anzi ho anche chiesto che
  venisse soppresso.
     Ci troviamo di fronte a gente che svolge lavori
  socialmente utili in base ad un decreto-legge del 1984 (erano
  circa 4 mila ex detenuti) ed attualmente ci sono in Campania
  oltre 36 mila persone che svolgono lavori socialmente utili.
  Visto, quindi, il provvedimento che la maggioranza ha
  approvato ieri, che vale solamente per i lavoratori di Napoli
  e di Palermo, sarà un vostro problema vedere come far
  coincidere tali previsioni con il decreto che avete emanato
  venerdì scorso.
     Ho sentito che l'onorevole Cola si è scagliato contro di
  lei, signor ministro.  Il gruppo di alleanza nazionale ha una
  strana posizione: ieri ha ritirato tutti gli emendamenti
  relativi al provvedimento che prevedeva l'assunzione diretta
  di chi svolge lavori socialmente utili nelle aree indicate.
  L'onorevole Polizzi si è astenuto, in quanto è una persona
  corretta e coerente, come l'onorevole Pampo, il rappresentante
  di gruppo di alleanza nazionale in Commissione, che ieri non è
  intervenuto; dopo di che l'onorevole Selva ha avuto un guizzo
  di dignità elettorale ed ha dichiarato il voto contrario del
  gruppo.  Invito l'onorevole Cola a contare quanti voti di
  astensione vi sono stati nel suo gruppo: c'erano quattro o
  cinque file di deputati, che poi dovevano andare a Napoli, i
  quali si sono astenuti.  Alleanza nazionale, quindi, deve
  decidere da che parte vuole stare: non ho ancora visto una
  proposta di legge del gruppo di alleanza nazionale tesa ad
  eliminare i lavori socialmente utili.
     Signor ministro, abbiamo preso atto dei provvedimenti che
  ha posto in essere per l'eliminazione dei lavori socialmente
  utili, che, in base al suo piano per l'occupazione, deve
  verificarsi entro il 1^ gennaio del 2000.  Probabilmente, nei
  territori della Padania dove vi sono dei lavoratori in
  mobilità che svolgono i lavori socialmente utili, il decreto
  avrà effetto, perché tutto sommato c'è lavoro e un incentivo
  può essere utile.  Attualmente, in Lombardia vi sono 13 mila
  lavoratori in mobilità: lo dico per gli amici del sud, che
 
                              Pag. 42
 
  pensano che solo da loro ci sia disoccupazione.  Ma ci sono
  anche 8 mila lavoratori in mobilità in Piemonte e 3.500 in
  Veneto (forse qui gli incentivi potranno avere efficacia
  perché vi dovrebbe essere un abbattimento del costo del
  lavoro).  Al sud, però, la situazione è diversa: non c'è
  lavoro, per cui dare incentivi per le assunzioni quando non si
  sa quale azienda sia intenzionata ad assumere può non essere
  utile; comunque, auguri!
     Per quanto riguarda, in particolare, la situazione di
  Napoli e provincia, faccio presente all'Assemblea che dal 1984
  al 1997 sono stati spesi 1.192 miliardi per i lavori
  socialmente utili, in base al decreto-legge del 1984.  Forse
  questo ci fa capire come in realtà vi sia stata e vi sia
  ancora una volontà di politica assistenziale, e non di una
  politica operativa per il decollo del sud.  Può darsi,
  d'altronde, che queste persone si siano ormai abituate alla
  loro realtà.  Rispetto alle manifestazioni di piazza che ci
  sono state, osservo che fino all'altro ieri i lavoratori
  manifestavano tutti insieme per avere un lavoro fisso, mentre
  ieri ho preso atto che vi sono stati incidenti tra gli stessi
  disoccupati (c'erano fra l'altro i "forza disoccupati", che
  non so se siano un'espressione di forza Italia).
     Ciò che si è verificato a Napoli è naturalmente
  preoccupante.  Desideriamo dunque ribadire che non crediamo
  nell'efficacia dei lavori socialmente utili; riteniamo inoltre
  che le misure che il ministro ha posto in essere avranno
  efficacia solo in alcuni territori, non certo dove vi è
  un'alta disoccupazione.
     Esprimiamo altresì una preoccupazione, signor ministro,
  rispetto alle norme che siete intenzionati a varare per
  l'emersione del lavoro nero: spero che i dati pubblicati su
  Il Sole 24 Ore  relativi al condono, per i quali chi
  chiede di mettersi in regola deve pagare il 25 per cento dei
  contributi previdenziali, non siano veri, perché, se basta
  pagare il 25 per cento per regolarizzare la propria posizione
  presso l'INPS, a carico dell'INPS rimarrà il resto, cioè il 75
  per cento della contribuzione.
     Siccome nessuno potrà controllare quanti anni sia durato
  il lavoro in nero di una persona, ci si dovrà basare sulle
  dichiarazioni del singolo: si creerà così un altro buco nel
  bilancio dell'INPS.  Se per esempio fossi un lavoratore del
  sud, chiederei al mio datore di lavoro di regolarizzare la mia
  posizione e pagherei il 25 per cento dei contributi dovuti,
  recuperando 15-20 anni di vita contributiva.  Questo è un
  pericolo: a mio avviso, se le norme saranno impostate in
  questo modo, ne vedremo delle belle per l'INPS  (Applausi
  dei deputati del gruppo della lega nord per l'indipendenza
  della Padania)!
 
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