Banche dati professionali (ex 3270)
Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


378018
STA0362-0088
Somm. e Sten. d'Aula n. 362 del 28 maggio 1998 (STA13-362)
(suddiviso in 299 Unità Documento)
Unità Documento n.88 (che inizia a pag.44 dello stampato)
...Informativa urgente del Governo sulla situazione degli occupati nei lavori socialmente utili a Napoli.
FRANCESCO GIORDANO.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARIO CLEMENTE MASTELLA
ZZSTA ZZRES ZZSTA280598 ZZSTA980528 ZZSTA000598 ZZSTA000098 ZZSTA362 ZZ13
    FRANCESCO GIORDANO.  Signor Presidente, a Napoli come in
  tutta la Campania e nel Mezzogiorno è esplosa la rabbia sulla
  drammatica questione della disoccupazione.  E' bastata questa
  breve e dolente irruzione del paese reale per cancellare
  d'incanto l'euforia per l'unificazione monetaria e riportare
  con i piedi per terra il dibattito sulle  performance
  della nostra economia.
     Ieri sono nuovamente scesi in piazza a Napoli i giovani
  disoccupati, i corsisti, i precari, gli impiegati nei
  cosiddetti lavori socialmente utili.  Vorremmo evitare, signor
  ministro, che l'unica forma di comunicazione con lo Stato
  siano, come si sta ripetendo da troppo tempo, gli scontri con
  le forze dell'ordine.  Sarebbe una responsabilità
  insopportabile, se derubricassimo
 
                              Pag. 45
 
  un grande tema sociale a questione di ordine pubblico: noi
  questa responsabilità non sentiamo di accollarcela e
  critichiamo apertamente il comportamento finora tenuto.
     D'altronde, non siamo i soli a lamentare una difficoltà di
  intervento sulle questioni dell'occupazione: i sindacati hanno
  recentemente lamentato inerzie e ritardi e preparano una
  mobilitazione nazionale.
     Signor ministro, ieri a Napoli c'erano le istituzioni
  locali, ma le possibilità concrete di lavoro aggiuntivo
  rischiano di essere del tutto insufficienti, nonostante le
  responsabilità degli enti locali, se il Governo non dice cosa
  mette di suo sul terreno dell'occupazione.
     Come lei sa, a Napoli ci sono 38 mila lavoratori
  socialmente utili e la regione ha un piano per 2 mila.  Di quei
  38 mila molti contratti sono in scadenza.  Noi vi chiediamo una
  presenza immediata a Napoli per aprire un confronto
  programmatico vero, invece di assistere un po' passivi ed
  inerti allo svolgersi delle cronache sociali.
     Sull'occupazione il Governo, non in verità questo o quel
  ministro, rischia un tragico fallimento.  Quale politica
  industriale?  L'azionista pubblico, lo Stato, attiva
  dismissioni, privatizzazioni, disperde un patrimonio
  tecnologico di impianti produttivi ed anche di risorse
  umane.
     Sbaglio, o in Campania, a Napoli, hanno problemi la Safer,
  l'Alenia, la FIAT-Avio, l'AVIS di Castellamare di Stabia, cioè
  imprese tecnologicamente valide, che possono avere una
  prospettiva anche sul mercato?  Sul deserto non si costruisce
  nulla!  Si dismettono importanti settori strategici e poi si
  incentivano, come lei anche oggi ci ha spiegato, flessibilità,
  precarietà e così via.  Vengono riproposti i contratti d'area
  ed i patti territoriali: vorrei ricordarle, signor ministro,
  che su questi due strumenti non concordiamo, perché provocano
  una rincorsa all'abbattimento di vincoli sul piano dei diritti
  dei lavoratori, ma anche di vincoli ambientali.  Francamente,
  dopo Sarno e Quindici, non ci sentiamo di continuare in questa
  logica di competizione tra aree, una logica che molto spesso è
  una competizione tra aree deboli e soggetti deboli: il punto è
  che bisogna arrivare ad una svolta.
     Approfitto di questa occasione per rilevare che ieri è
  stata nuovamente avanzata la proposta (succede ciclicamente)
  di introdurre salari più bassi per il Mezzogiorno.  Una
  proposta avanzata autorevolmente, addirittura dal segretario
  dei democratici di sinistra.  Innanzitutto vorrei polemizzare
  sul fatto che questa è una proposta innovativa.  Ridurre
  infatti il salario ai lavoratori è l'aspirazione degli
  imprenditori e dei datori di lavoro che dura da circa due
  secoli.  Dubito che concretamente essa sia una proposta
  efficace, perché, come lei sicuramente sa, i salari nel
  Mezzogiorno sono inferiori mediamente di circa il 25-30 per
  cento rispetto a quelli del centro-nord.
     La Campania è la regione in cui il tasso di precarietà e
  di flessibilità salariale è più alto.  Questa sarebbe la
  ricetta per incentivare il lavoro nel Mezzogiorno?  Una
  proposta di questo tipo mi pare francamente inaccettabile ed è
  anche un po' paradossale che essa venga avanzata da
  sinistra.
     Credo quindi che quella proposta rischi solo ed
  esclusivamente di determinare una logica sostitutiva di
  forza-lavoro e non una logica aggiuntiva, come a dire che può
  avere un lavoro, come sta accadendo per i contratti d'area,
  qualche figlio dei tanti padri che state licenziando (mi
  riferisco anche all'azionista pubblico) per una dissennata
  politica industriale.
     Vi chiediamo una programmazione di qualità.  Non vogliamo
  l'insediamento di imprese a bassa competitività dal punto di
  vista qualitativo.  Non possiamo contare solo sulla
  competitività dei prezzi.  Vogliamo infrastrutturazione,
  credito, commercializzazione dei prodotti.  Vogliamo
  un'assistenza e una politica industriale sulle
  telecomunicazioni, sui trasporti, sull'energia e
  sull'agro-industria.  In tal caso, siamo favorevoli ai lavori
  socialmente utili, non ho alcun dubbio a dichiararlo, ma
  vogliamo lavori socialmente utili che
 
                              Pag. 46
 
  non siano  bricolage,  interstizio, sussidio di 800 e
  oltre mila lire al mese, o comunque copertura
  assistenziale.
     Vogliamo che in Campania, come nel resto del Mezzogiorno,
  si possa avere stabilità qualitativa ed occupazionale.
  Vogliamo che il lavoro possa diventare un volano per la
  programmazione del Mezzogiorno.  Questa è l'agenzia per il sud
  che vogliamo, non il conflitto tra ministeri cui abbiamo
  assistito fino ad oggi, non l'idea vecchia che viene
  riproposta, non vecchie logiche di intervento nel sud.  Dio sa
  quanto ci sia bisogno nel Mezzogiorno di valorizzare
  l'ambiente, quanto ci sia bisogno di lavori di cura, di
  socialità, quanto ci sia bisogno di lavori a redditività
  differita, cioè lavori su cui il privato non possa
  intervenire.
     Temo che sulla questione del lavoro si stia precostituendo
  una distanza strategica tra noi e i piani del Governo.  Non
  credo che per la via che lei ci propone si possano dare
  risposte al milione di disoccupati della Campania, né ai tanti
  disoccupati di tutta Italia  (Applausi dei deputati del
  gruppo di rifondazione comunista-progressisti).
 
DATA=980528 FASCID=STA13-362 TIPOSTA=STA LEGISL=13 NCOMM= SEDE= NSTA=0362 TOTPAG=0118 TOTDOC=0299 NDOC=0088 TIPDOC=D DOCTIT=0075 COMM= PAGINIZ=0056 RIGINIZ=060 PAGFIN=0058 RIGFIN=022 UPAG=NO PAGEIN=44 PAGEFIN=46 SORTRES=9805283 SORTDDL= FASCIDC=13STA 00362 SORTNAV=59805282 00362 200000 ZZSTA362 NDOC0088 TIPDOCD DOCTIT0075 NDOC0075



Ritorna al menu della banca dati