| NICANDRO MARINACCI. Signor Presidente, signor ministro del
lavoro, io scinderei i due sostantivi: il "ministro" resti a
Roma e mandi il "lavoro" a Napoli!
Ho parlato di Napoli perché questa città è la capitale del
meridione, quella capitale da sempre scippata, violentata e
mai pensata! Allora, questo Governo, in sostanza, è fermo da
troppo tempo solo alle promesse di faraonici progetti
occupazionali, che non sono mai state mantenute fino ad oggi.
Come ripiego ripropone i lavori socialmente utili che, da
misura tampone, si sono trasformati in strumenti di creazione
di una nuova categoria: quella dei precari del lavoro. Si
stanno attrezzando per essere precari anche sul lavoro. In
questo panorama desolante, di conferma di un esecutivo da
troppo tempo immobile - ormai sono due anni che siete lì - non
si trova di meglio che riproporre ciclicamente l'abbassamento
delle retribuzioni dei lavoratori del Mezzogiorno. E questo -
e qui siamo veramente nel mondo della fantasia o, meglio,
della fantascienza - quando il massimo, sedicente esponente di
un partito dei lavoratori - fino a ieri - che solo poco tempo
fa aveva ancora come simbolo falce, martello e stella, e nelle
piazze lo si trovava dappertutto, davanti a tutti a difendere
gli interessi dei lavoratori, propone come soluzione della
disoccupazione il taglio alle retribuzioni dei lavoratori del
Mezzogiorno! E oggi lei, signor ministro, perfino una
sanatoria contributiva!
Allora, signor ministro, non dico "che c'azzecca", ma le
chiedo che c'entra la politica delle tasse, in cui ormai siete
specialisti, con la politica del lavoro. Rimango veramente
sconcertato di fronte alla proposta che parte dal presupposto,
non detto, che poiché il Governo è e sarà incapace di
affrontare questi nodi, allora non c'è altra scelta che far
ricadere tale impotenza sui cittadini, che devono, fra
l'altro, accontentarsi di stipendi - se mai arriveranno e dove
arriveranno - percependoli con un potere d'acquisto
insufficiente a formare e a mantenere una famiglia, quella
famiglia che è la grande dimenticata di questo Governo!
Napoli, ma non solo Napoli, come le dicevo. Dunque, il sud
in particolare, perché Napoli è solo la punta
dell' iceberg di questo malessere. La gente del meridione
è inferocita, signor ministro del lavoro, perché è da oltre un
quinquennio
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che aspetta di veder mantenute le promesse del suo sindaco.
Anche il sottoscritto è sindaco, e quando si fanno promesse
elettorali sulle "bancarelle", poi la gente ti aspetta il
giorno dopo! E siccome Bassolino è sindaco già da un
quinquennio e voi siete scesi in massa a Napoli a dire che
avreste dato lavoro, altro e altro ancora, oggi siete in
crisi. E continuerete ad esserlo, perché, tenendo conto di 900
persone su 2 milioni di abitanti, fate la media a quante
persone avete dato una piccola risposta!
Ma passiamo alle soluzioni, perché non bisogna solo
attaccare, ma è importante anche essere propositivi. Prima
soluzione: abbattimento dei contributi sociali per i datori di
lavoro. Soluzione due: eliminazione di pastoie burocratiche
che asfissiano il mondo imprenditoriale (diciamolo a Bassanini
che faccia una Bassanini- quater per aiutare le piccole e
medie imprese a muoversi nel meridione).
Voglio poi leggervi l'articolo unico di una proposta di
legge scritta da me e dal collega De Franciscis: "Le società,
le imprese, le ditte individuali, i liberi professionisti che
nel corso dell'anno 1997 non hanno effettuato alcun
licenziamento per tutto il personale nuovo assunto fino al 31
dicembre 1998 potranno detrarre, per quattro anni consecutivi,
gli oneri sociali dai carichi fiscali". Ci sarebbero 800 mila
disoccupati in meno!
PRESIDENTE. E' così esaurito lo svolgimento
dell'informativa urgente del Governo sulla situazione degli
occupati nei lavori socialmente utili a Napoli.
Sospendo la seduta fino alle 15.
La seduta, sospesa alle 13,40, è ripresa alle
15,10.
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