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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


378052
STA0362-0122
Somm. e Sten. d'Aula n. 362 del 28 maggio 1998 (STA13-362)
(suddiviso in 299 Unità Documento)
Unità Documento n.122 (che inizia a pag.55 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.107)
SEGUITO DISCUSSIONE: C1687, C1787, C2236, C2403, C3076. ...(Esame dell'articolo 2 - A.C. 1687) LAVASS
...SEGUITO DISCUSSIONE: C1687, C1787, C2236, C2403, C3076. ...(Esame dell'articolo 2 - A.C. 1687)
GIUSEPPE DETOMAS.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARIO CLEMENTE MASTELLA
ZZSTA ZZRES ZZSTA280598 ZZSTA980528 ZZSTA000598 ZZSTA000098 ZZSTA362 ZZ13 ZZDI ZZLL
    GIUSEPPE DETOMAS.  Su questo emendamento vorrei fare
  qualche precisazione, anche per spiegare i motivi del mio voto
  contrario.  Io che sono un ladino, proprio della val di Fassa,
  conosco bene la realtà e quali sono i problemi connessi a
  questa legge ed anche quelli che introdurrebbe l'emendamento
  proposto dall'onorevole Fontan.  Apprezzo il fatto che egli
  riconosca la necessità di garantire la rappresentanza in
  consiglio regionale e provinciale ai ladini della val di
  Fassa; d'altra parte, questa esigenza è manifestata da più di
  venticinque anni dalla popolazione e finalmente una risposta
  adeguata approda in quest'aula del Parlamento.
     L'onorevole Fontan sosteneva l'incongruenza di un sistema
  proporzionale, come quello statutariamente previsto per la
  regione Trentino-Alto Adige, con l'introduzione di un collegio
  della val di Fassa.  Questo tipo di incongruenza giuridicamente
  non esiste.  Stiamo operando su una norma di carattere
  costituzionale e ricordo che la Valle d'Aosta a livello
  nazionale rappresenta proprio un esempio omologo, nel senso
  che quando vigeva il sistema proporzionale, in Valle d'Aosta
  era previsto un collegio maggioritario, proprio per garantire
  quelle minoranze che altrimenti non avrebbero avuto la
  possibilità di trovare un'adeguata rappresentanza.
     L'onorevole Fontan diceva poi che all'interno della
  comunità regionale vi sarebbe l'introduzione di un sistema
  elettorale diverso a seconda della provincia di appartenenza.
  Ora, questa differenza già esiste adesso.  Voglio rammentare -
  lo faceva prima anche l'onorevole Fontan - l'introduzione, con
  legge regionale, di una soglia differenziata tra il collegio
  della provincia di Trento e quello della provincia di
  Bolzano.
     Nella provincia di Trento la soglia di sbarramento del 5
  per cento non garantisce assolutamente per i ladini della val
  di Fassa la possibilità di avere una rappresentanza.  La norma
  dunque è necessaria: proprio per rispondere all'articolo 6
  della Costituzione ed allo stesso articolo 3 dello statuto
  d'autonomia (che rappresentano princìpi fondamentali) che
  impongono la tutela delle minoranze e dei gruppi linguistici,
  evidentemente anche del gruppo ladino.
     Tra l'altro, il modello proposto dall'onorevole Fontan
  difficilmente potrebbe trovare applicazione in provincia di
  Trento.  Ricordo infatti che in provincia di Bolzano vige il
  principio della dichiarazione d'appartenenza etnica, che
  garantisce un momento oggettivo di riscontro sul gruppo
  linguistico di appartenenza del candidato, mentre in provincia
  di Trento non esiste analoga dichiarazione di appartenenza:
  quindi sarebbe difficoltoso individuare criteri oggettivi per
  l'assegnazione del seggio al gruppo dei ladini.
     Ritengo, poi, che delimitare territorialmente l'area della
  val di Fassa significa dare al candidato la possibilità di
  rappresentare la comunità ladina.  L'emendamento del collega
  Fontan, invece, potrebbe avere come conseguenza la scelta di
  un ladino il quale però non rappresenterebbe i ladini, perché
  paradossalmente potrebbe ottenere tutti i suoi voti da
  cittadini non ladini e residenti sul restante territorio
  provinciale.  E' un inconveniente che vorremmo assolutamente
  evitare.
     La differenza tra i ladini della provincia di Bolzano e
  quelli di Trento sta anche nel fatto che nel primo caso una
  vasta comunità ladina risiede nei grossi centri della
  provincia di Bolzano al di fuori dell'area ladina, mentre in
  provincia di Trento non esiste una situazione analoga, perché
  non vi sono stati fenomeni di emigrazione (se non in termini
  assolutamente marginali) e la comunità ladina risulta
  stanziata quasi esclusivamente nel territorio indicato.
     Sono queste le motivazioni più importanti che a mio modo
  di vedere consigliano
 
                              Pag. 56
 
  di respingere l'emendamento Fontan 2.1  (Applausi dei
  deputati del gruppo dei democratici di
  sinistra-l'Ulivo).
 
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