| La Camera,
premesso che:
la proposta di legge, n. 169, recante norme in materia
di tutela delle minoranze linguistiche, rappresenta una
sintesi funzionale di numerosi progetti di legge presentati
allo scopo di tutelare specifiche minoranze linguistiche
esistenti in molti territori della nostra nazione. Si tratta
di gruppi etnici di grande importanza storica e rilevante
valore culturale che testimoniano
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con la loro esistenza i segni di antiche civiltà ormai del
tutto scomparse, da cui, è bene ricordarlo, trae origine anche
la nostra attuale società;
il testo della proposta rappresenta una cornice
normativa di carattere generale e di indirizzo attraverso cui,
in fase di attuazione delle relative disposizioni, si potranno
tutelare le rispettive minoranze linguistiche adottando misure
particolari idonee a promuoverne e diffonderne i caratteri
storico-culturali che le caratterizzano;
al fine di tutelare due peculiari minoranze
linguistiche presenti nelle regioni Calabria, Basilicata,
Puglia e Sicilia, la Grecanica e l'Albanese, è stata
presentata il 15 maggio 1996, la proposta di legge n. 918 con
lo scopo di tutelare, promuovere e valorizzare la loro
cultura. Di questa proposta di legge l'atto in esame recepisce
le finalità generali senza trattare le disposizioni
specifiche, che, come detto, spetterà ad altri soggetti
attuare;
si ritiene opportuno evidenziare che l'esigenza di
tutelare le realtà etnico-linguistiche grecaniche ed albanesi
presenti in Calabria e Basilicata è, da tempo, avvertita. Ciò
- del resto - in armonia con quanto previsto dall'articolo 6
della Costituzione, il quale a sua volta non intende
ovviamente mettere in forse valori e princìpi che attengono
alla sacralità dell'unità nazionale, frutto del sacrificio di
chi, durante il Risorgimento, ha ritenuto di dover dare il
proprio contributo a tale grande causa. Per questi motivi la
tutela delle minoranze linguistiche grecaniche ed albanesi,
presenti in Calabria e Basilicata come in Puglia e in Sicilia,
non rappresenta alcun pericolo per l'unità nazionale,
trattandosi, come nel caso delle comunità albanesi, di
presenze che durante il Risorgimento hanno visto patrioti
formarsi nel centro culturale di S. Demetrio Corone, liceo dal
quale sono emerse le coscienze che hanno contribuito al
riscatto nazionale;
nelle due guerre mondiali battaglioni albanesi si sono
battuti per l'Italia su tutti i fronti, interni ed esterni,
dando prova di coraggio e di lealtà alla bandiera; altrettanto
deve dirsi della presenza grecanica, che vede comunità le
quali, nel corso dei secoli, a partire dal VIII secolo a.C.
hanno consentito che, sia pure con grandi difficoltà, venisse
tramandato e difeso un patrimonio di lingua, di cultura e di
tradizione che fa ormai parte integrante dei valori del popolo
italiano;
il Governo, al fine di non far perdere l'essenza
peculiare della proposta di legge n. 918 del 1996, la quale in
via di massima potrebbe ritenersi assorbita dalla presente
proposta di legge, anche alla luce delle sue funzioni
istituzionali di organo esecutivo, quando avranno efficacia le
disposizioni contenute in questo atto, potrà svolgere una
importante azione di stimolo e di controllo affinché le
province, i comuni e la pubblica amministrazione delle regioni
Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia, provvedano a
realizzare gli interventi che venivano riportati nella citata
proposta di legge 918 del 1996, utili a tutelare l'identità
nazionale delle minoranze etnico-linguistiche grecaniche ed
albanesi;
impegna il Governo:
ad attivarsi in modo fattivo affinché nella fase di
attuazione delle disposizioni recate dalla proposta di legge
n. 169 si possa conseguire il risultato di tutelare le
minoranze etnico-linguistiche grecaniche, albanesi ed occitane
nelle regioni Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia, in
collaborazione con le associazioni regolarmente riconosciute
come la lega italiana della minoranza arberesh;
a stimolare i soggetti delegati affinché provvedano ad
attuare le misure che la nuova legge gli affida ed in
particolare:
le università delle regioni Calabria, Basilicata,
Puglia e Sicilia perché istituiscano corsi di laurea in
lingua, letteratura e storia albanese, grecanica, grika ed
occitana, anche utilizzando le strutture pubbliche già
esistenti, come l'Istituto regionale superiore di studi
ellenofoni di Bova Marina ed il Collegio italo-albanese di San
Demetrio Corone, siti nella regione Calabria;
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le regioni Calabria e Basilicata perché provvedano ad
istituire ed organizzare l'Istituto superiore di studi
albanesi e grecanici, atto a favorire la diffusione delle due
culture.
9/169/1 Aloi, Valensise, Poli Bortone, Fino, Molinari,
Galeazzi, Olivo, Bergamo, Lo Presti, Brunetti, Filocamo,
Maselli, Saia, Pampo, Crema, Romano Carratelli, Tassone.
(Testo così modificato nel corso della seduta).
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