| La Commissione procede all'esame delle proposte di
legge.
Domenico MASELLI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, rileva che la tenuta di San
Rossore costituisce uno degli esempi meglio conservati di
macchia mediterranea che si estende tra la foce dell'Arno e la
Versilia. Il territorio della tenuta è suddiviso in tre parti.
La prima comprende la zona di Migliarino, appartenuta dal 1090
al signore di Lucca, nonché signore del feudo di Massa Rosa
sino al 1799. A tal riguardo rileva la singolarità
dell'esistenza di un feudo all'interno di una repubblica. Si
tratta, in particolare, di un feudo capitolare del duomo di
Lucca. Tale situazione si è protratta sino alla repubblica
cisalpina.
Ricorda altresì che la prima parte della tenuta che inizia
dalla foce del Serchio divenne successivamente proprietà di
Jacopo Salviati; nel 1521 passò in proprietà ai principi
Borghese di Roma e nel 1579 passò alla famiglia dei
Medici-Lorena, sino all'epoca del Granducato di Toscana. La
parte della famiglia Medici-Lorena è passata successivamente a
casa Savoia e nel 1957 è andata ad integrare il complesso dei
beni costituenti la dotazione del Presidente della
Repubblica.
Dal 1957 ad oggi la tenuta è stata conservata preservando
il patrimonio naturalistico, paesaggistico e storico, di
grande interesse anche sotto il profilo faunistico,
caratterizzato dalla presenza di daini e cinghiali. Vi sono
tuttavia gravi problemi ambientali che minacciano la tenuta:
dalla foce dell'Arno, infatti, fuoriescono residui chimici di
tipo industriale che stanno corrodendo le coste in misura
pari, in alcuni punti, a circa 30 metri all'anno. L'esigenza
di trasferire la tenuta di San Rossore alla regione Toscana è
determinata proprio dalla necessità di tutelare la flora e la
fauna minacciata a causa dei suddetti fenomeni di
inquinamento.
Fa inoltre presente che nella zona compresa tra il lago
Massaciuccoli e la tenuta di San Rossore è stato istituito il
Parco naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli.
Le tre proposte di legge in esame pongono l'esigenza
indilazionabile della cessione della predetta tenuta, in via
definitiva, alla regione Toscana ai fini di una migliore
conservazione dell'enorme patrimonio naturalistico che essa
rappresenta. L'articolo 1, comma 1, della proposta di legge
Paissan e Brunale n. 4421 è identico, quanto al contenuto, al
medesimo comma della corrispondente norma della proposta di
legge Migliori ed altri n. 4748. Si prevede, infatti,
l'abrogazione dell'articolo 1, primo comma, lettera a),
dell'articolo 2 della legge n. 32 del 1957, con conseguente
trasferimento alla regione Toscana della tenuta di San
Rossore, in provincia di Pisa, con le scorte vive e morte
risultanti dai relativi inventari redatti a seguito della
convenzione tra il Segretario generale della Presidenza della
Repubblica e la regione Toscana stipulata in data 29 dicembre
1995, per la parte già attribuita dalla citata legge n. 32 del
1957 alla dotazione del Presidente della Repubblica.
Illustra poi il comma 2 dell'articolo 1 della proposta di
legge Paissan che considera di grande interesse in quanto
prevede che nella futura gestione della tenuta si perseguano
scopi didattici, educativi e sociali nonché l'equilibrio
biologico ed il risanamento ambientale. Si prevede altresì che
la regione Toscana per poter acquisire la gestione della
tenuta e per poter procedere
Pag. 12
al rilascio di concessioni o autorizzazioni relative ad
interventi, impianti ed opere dovrà preventivamente acquisire
il nulla osta dell'ente parco istituito con legge regionale 16
marzo 1994, n. 24.
La principale differenza tra le proposte di legge in esame
è data dalla previsione all'articolo 2, comma 1, della
proposta di legge Migliori dell'istituzione di un Comitato di
presidenza composto dal Presidente del Consiglio dei ministri
o un suo delegato, che lo presiede; dal ministro degli affari
esteri, dal ministro dell'ambiente, dal ministro per le
politiche agricole, dal presidente della giunta regionale
della Toscana o loro delegati, nonché dal presidente dell'ente
parco naturale di San Rossore, dal Presidente della provincia
e dal sindaco del comune di Pisa, nonché dal sindaco di San
Giuliano Terme o loro delegati, con il compito di valutare e
selezionare i progetti volti alla più alta valorizzazione del
parco stesso. L'articolo 3 della medesima proposta di legge
detta invece le norme concernenti il funzionamento del
predetto Comitato.
Per quanto riguarda la restante parte, le proposte di
legge in esame coincidono in larga misura: esse sono, pertanto
largamente convergenti. Sarà quindi possibile predisporre in
tempi brevi un testo unificato per sopperire al degrado di una
delle maggiori ricchezze naturalistiche del nostro paese,
anche sotto il profilo turistico. In conclusione, auspica la
costituzione di un Comitato ristretto che predisponga un testo
unificato che possa essere rapidamente approvato da parte
della Commissione.
Paolo ARMAROLI (gruppo alleanza nazionale) non
comprende per quali ragioni si sia arrivati ad un tale stato
di degrado della tenuta di San Rossore. Si domanda infatti
perché la Presidenza della Repubblica non abbia proceduto nel
corso di tutti questi anni all'attuazione di progetti di
conservazione di questo immenso patrimonio naturalistico.
Domenico MASELLI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, rispondendo al deputato
Armaroli, fa presente che la Presidenza della Repubblica si è
sempre occupata della migliore conservazione della tenuta di
San Rossore. Il degrado non deriva infatti dall'abbandono,
quanto piuttosto dagli agenti chimici diffusi nell'Arno dalle
numerose industrie presenti nella zona.
Il trasferimento della tenuta alla regione Toscana
determinerebbe l'applicazione delle leggi regionali di tutela
ambientale.
Rosa JERVOLINO RUSSO, Presidente, si augura che,
data l'ampia convergenza politica, le proposte di legge in
esame possano avere un rapido iter.
Vincenzo CERULLI IRELLI (gruppo popolari e
democratici-l'Ulivo) esprime il proprio apprezzamento in
merito alle proposte di legge all'ordine del giorno. Sotto il
profilo tecnico-giuridico, ritiene che il trasferimento debba
essere effettuato a favore del patrimonio indisponibile della
regione Toscana, essendo la tenuta di San Rossore attualmente
attribuita alla dotazione dei beni del Presidente della
Repubblica.
Pone poi la questione concernente gli stanziamenti a
favore della tenuta stessa che, essendo ricompresi al momento
attuale nella suddetta dotazione, non sono evidenziati nel
bilancio statale in quanto la Presidenza della Repubblica
dispone di un bilancio autonomo, data la sua natura di organo
costituzionale. Non comprende poi per quali motivi la regione
Toscana sarebbe più idonea a gestire la tenuta rispetto alla
Presidenza della Repubblica. Si domanda infatti come mai tale
organo non disponga degli strumenti necessari a tutelarla
adeguatamente.
Rileva quindi che tale territorio, appartenuto prima ai
Savoia e successivamente passato alla dotazione del Presidente
della Repubblica, è rimasto intatto grazie alla particolare
protezione giuridica accordatagli nel corso degli anni.
Ritiene pertanto opportuno salvaguardare tale specificità, nel
senso che queste zone non dovrebbero essere ricomprese, a suo
giudizio,
Pag. 13
nel già esistente parco naturale in modo da preservarle da
fenomeni di antropomorfizzazione. Manifesta quindi la
necessità di salvaguardare la tenuta di San Rossore
sottoponendola all'applicazione delle leggi nazionali di
tutela ambientale. In particolare, suggerisce l'applicazione
della legge n. 394 del 1991 in materia di aree protette.
Paolo ARMAROLI (gruppo alleanza nazionale) sottoscrive
pienamente le considerazioni del deputato Cerulli Irelli. Si
domanda poi se non vi sia contraddizione tra l'opportunità
manifestata dal collega di ricomprendere la tenuta nell'ambito
del patrimonio indisponibile della regione Toscana piuttosto
che tra i beni demaniali.
Vincenzo CERULLI IRELLI (gruppo popolari e
democratici-l'Ulivo) fa presente al deputato Armaroli che i
beni demaniali ai sensi del codice civile hanno
caratteristiche tipiche e definite.
Rosa JERVOLINO RUSSO, Presidente, osserva che
dalla lettura delle tre proposte di legge in esame si desume
che le preoccupazioni evidenziate dai deputati intervenuti
trovano ampia soluzione. In particolare, si sofferma sul comma
2 dell'articolo 1 della proposta di legge Paissan e Brunale n.
4421 in cui si prevede che la gestione della tenuta sia
conforme a princìpi di rigorosa tutela ambientale, così come
del resto prevedono anche le proposte di legge Migliori ed
altri n. 4748 e quella di iniziativa del deputato Pistelli n.
4896. Si prevede infatti la salvaguardia e la valorizzazione
di tutte le componenti dell'ecosistema che costituiscono un
unicum ambientale, paesaggistico, storico e
culturale.
Domenico MASELLI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, fa presente che nella
convenzione del 1995 stipulata tra la Presidenza della
Repubblica e la regione Toscana si tiene conto di tali
particolarità.
Giacomo GARRA (gruppo forza Italia) ritiene opportuno
che il trasferimento della tenuta sia accompagnato
dall'istituzione di un fondo presso la Presidenza del
Consiglio ovvero presso il Ministero dell'ambiente. Con la
proposta di legge Migliori, che va in questa direzione,
potrebbe esaminarsi l'opportunità di creare tale fondo con
corrispondente riduzione della dotazione della Presidenza
della Repubblica, per evitare che venga meno il flusso
finanziario verso la tenuta. Rileva che oltre all'inquinamento
chimico cui ha fatto riferimento il relatore, occorre tener
conto del processo "corrosivo" causato dall'abusivismo
edilizio in quelle zone, che è senza dubbio maggiore rispetto
all'azione corrosiva del mare nei diversi millenni. E' facile
applicare le leggi, siano esse nazionali o regionali, mentre è
più difficile trovare scappatoie dinanzi a madre natura.
Occorrerebbe una cultura del territorio che imponga di non
violare le leggi della natura.
Domenico MASELLI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, rispondendo al deputato
Garra, rileva che in tutte e tre le proposte di legge si
prevede che le somme spettanti alla regione Toscana siano
aumentate di un importo corrispondente alla quota degli
stanziamenti previsti dal bilancio dello Stato per la
Presidenza della Repubblica destinati alla tenuta di San
Rossore.
Rileva altresì che nella zona di San Rossore non vi è
stato alcun abusivismo edilizio. In risposta al deputato
Cerulli, fa presente che la convenzione del 1995 fa già
riferimento alla legge n. 394 del 1991 in materia di aree
protette. Auspica infine la rapida approvazione del
provvedimento in esame, ritenendo opportuno procedere alla
costituzione di un Comitato ristretto, nonché,
successivamente, al trasferimento alla sede legislativa.
Il sottosegretario Pierluigi CASTELLANI concorda con le
osservazioni e le conclusioni del relatore.
La Commissione delibera, infine, di costituire un Comitato
ristretto sulle proposte di legge in titolo, riservandosi il
Pag. 14
Presidente di indicarne i componenti sulla base delle
designazioni dei gruppi.
Rosa JERVOLINO RUSSO, Presidente, rinvia il
seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15,05.
| |