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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


382297
SMC0363-0007
Bollettino Giunte e Commissioni n. 363 del 18 giugno 1998 - edizione definitiva - (SMC13-363)
(suddiviso in 75 Unità Documento)
Unità Documento n.7 (che inizia a pag.11 dello stampato)
               ...I COMMISSIONE PERMANENTE
  (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)
 
 
...IN SEDE REFERENTE
C4421; C4748; C4896. LAVCOMM
C4421; C4748; C4896.
Disposizioni relative alla tenuta di San Rossore. Proposte di legge C. 4421 Paissan, C. 4748 Migliori e C. 4896 Pistelli.
(Esame e costituzione di un Comitato ristretto).
Domenico MASELLI. Paolo ARMAROLI. Rosa JERVOLINO RUSSO, Presidente. Vincenzo CERULLI IRELLI. Giacomo GARRA. Il sottosegretario Pierluigi CASTELLANI.
Giovedì 18 giugno 1998. - Presidenza del Presidente Rosa JERVOLINO RUSSO. - Intervengono i Sottosegretari di Stato per la pubblica istruzione Albertina Soliani e per le finanze Pierluigi Castellani.
ZZSMC ZZRES ZZSMC180698 ZZSMC980618 ZZSMC000698 ZZSMC000098 ZZSMC363 ZZ13 ZZD ZZC1 ZZRE ZZHH ZZII ZZFF
     La Commissione procede all'esame delle proposte di
  legge.
 
     Domenico MASELLI (gruppo democratici di
  sinistra-l'Ulivo),  relatore,  rileva che la tenuta di San
  Rossore costituisce uno degli esempi meglio conservati di
  macchia mediterranea che si estende tra la foce dell'Arno e la
  Versilia.  Il territorio della tenuta è suddiviso in tre parti.
  La prima comprende la zona di Migliarino, appartenuta dal 1090
  al signore di Lucca, nonché signore del feudo di Massa Rosa
  sino al 1799.  A tal riguardo rileva la singolarità
  dell'esistenza di un feudo all'interno di una repubblica.  Si
  tratta, in particolare, di un feudo capitolare del duomo di
  Lucca.  Tale situazione si è protratta sino alla repubblica
  cisalpina.
     Ricorda altresì che la prima parte della tenuta che inizia
  dalla foce del Serchio divenne successivamente proprietà di
  Jacopo Salviati; nel 1521 passò in proprietà ai principi
  Borghese di Roma e nel 1579 passò alla famiglia dei
  Medici-Lorena, sino all'epoca del Granducato di Toscana.  La
  parte della famiglia Medici-Lorena è passata successivamente a
  casa Savoia e nel 1957 è andata ad integrare il complesso dei
  beni costituenti la dotazione del Presidente della
  Repubblica.
     Dal 1957 ad oggi la tenuta è stata conservata preservando
  il patrimonio naturalistico, paesaggistico e storico, di
  grande interesse anche sotto il profilo faunistico,
  caratterizzato dalla presenza di daini e cinghiali.  Vi sono
  tuttavia gravi problemi ambientali che minacciano la tenuta:
  dalla foce dell'Arno, infatti, fuoriescono residui chimici di
  tipo industriale che stanno corrodendo le coste in misura
  pari, in alcuni punti, a circa 30 metri all'anno.  L'esigenza
  di trasferire la tenuta di San Rossore alla regione Toscana è
  determinata proprio dalla necessità di tutelare la flora e la
  fauna minacciata a causa dei suddetti fenomeni di
  inquinamento.
     Fa inoltre presente che nella zona compresa tra il lago
  Massaciuccoli e la tenuta di San Rossore è stato istituito il
  Parco naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli.
     Le tre proposte di legge in esame pongono l'esigenza
  indilazionabile della cessione della predetta tenuta, in via
  definitiva, alla regione Toscana ai fini di una migliore
  conservazione dell'enorme patrimonio naturalistico che essa
  rappresenta.  L'articolo 1, comma 1, della proposta di legge
  Paissan e Brunale n. 4421 è identico, quanto al contenuto, al
  medesimo comma della corrispondente norma della proposta di
  legge Migliori ed altri n. 4748.  Si prevede, infatti,
  l'abrogazione dell'articolo 1, primo comma, lettera  a),
  dell'articolo 2 della legge n. 32 del 1957, con conseguente
  trasferimento alla regione Toscana della tenuta di San
  Rossore, in provincia di Pisa, con le scorte vive e morte
  risultanti dai relativi inventari redatti a seguito della
  convenzione tra il Segretario generale della Presidenza della
  Repubblica e la regione Toscana stipulata in data 29 dicembre
  1995, per la parte già attribuita dalla citata legge n. 32 del
  1957 alla dotazione del Presidente della Repubblica.
     Illustra poi il comma 2 dell'articolo 1 della proposta di
  legge Paissan che considera di grande interesse in quanto
  prevede che nella futura gestione della tenuta si perseguano
  scopi didattici, educativi e sociali nonché l'equilibrio
  biologico ed il risanamento ambientale.  Si prevede altresì che
  la regione Toscana per poter acquisire la gestione della
  tenuta e per poter procedere
 
                              Pag. 12
 
  al rilascio di concessioni o autorizzazioni relative ad
  interventi, impianti ed opere dovrà preventivamente acquisire
  il nulla osta dell'ente parco istituito con legge regionale 16
  marzo 1994, n. 24.
     La principale differenza tra le proposte di legge in esame
  è data dalla previsione all'articolo 2, comma 1, della
  proposta di legge Migliori dell'istituzione di un Comitato di
  presidenza composto dal Presidente del Consiglio dei ministri
  o un suo delegato, che lo presiede; dal ministro degli affari
  esteri, dal ministro dell'ambiente, dal ministro per le
  politiche agricole, dal presidente della giunta regionale
  della Toscana o loro delegati, nonché dal presidente dell'ente
  parco naturale di San Rossore, dal Presidente della provincia
  e dal sindaco del comune di Pisa, nonché dal sindaco di San
  Giuliano Terme o loro delegati, con il compito di valutare e
  selezionare i progetti volti alla più alta valorizzazione del
  parco stesso.  L'articolo 3 della medesima proposta di legge
  detta invece le norme concernenti il funzionamento del
  predetto Comitato.
     Per quanto riguarda la restante parte, le proposte di
  legge in esame coincidono in larga misura: esse sono, pertanto
  largamente convergenti.  Sarà quindi possibile predisporre in
  tempi brevi un testo unificato per sopperire al degrado di una
  delle maggiori ricchezze naturalistiche del nostro paese,
  anche sotto il profilo turistico.  In conclusione, auspica la
  costituzione di un Comitato ristretto che predisponga un testo
  unificato che possa essere rapidamente approvato da parte
  della Commissione.
 
     Paolo ARMAROLI (gruppo alleanza nazionale) non
  comprende per quali ragioni si sia arrivati ad un tale stato
  di degrado della tenuta di San Rossore.  Si domanda infatti
  perché la Presidenza della Repubblica non abbia proceduto nel
  corso di tutti questi anni all'attuazione di progetti di
  conservazione di questo immenso patrimonio naturalistico.
 
     Domenico MASELLI (gruppo democratici di
  sinistra-l'Ulivo),  relatore,  rispondendo al deputato
  Armaroli, fa presente che la Presidenza della Repubblica si è
  sempre occupata della migliore conservazione della tenuta di
  San Rossore.  Il degrado non deriva infatti dall'abbandono,
  quanto piuttosto dagli agenti chimici diffusi nell'Arno dalle
  numerose industrie presenti nella zona.
     Il trasferimento della tenuta alla regione Toscana
  determinerebbe l'applicazione delle leggi regionali di tutela
  ambientale.
 
     Rosa JERVOLINO RUSSO,  Presidente,  si augura che,
  data l'ampia convergenza politica, le proposte di legge in
  esame possano avere un rapido  iter.
 
     Vincenzo CERULLI IRELLI (gruppo popolari e
  democratici-l'Ulivo) esprime il proprio apprezzamento in
  merito alle proposte di legge all'ordine del giorno.  Sotto il
  profilo tecnico-giuridico, ritiene che il trasferimento debba
  essere effettuato a favore del patrimonio indisponibile della
  regione Toscana, essendo la tenuta di San Rossore attualmente
  attribuita alla dotazione dei beni del Presidente della
  Repubblica.
     Pone poi la questione concernente gli stanziamenti a
  favore della tenuta stessa che, essendo ricompresi al momento
  attuale nella suddetta dotazione, non sono evidenziati nel
  bilancio statale in quanto la Presidenza della Repubblica
  dispone di un bilancio autonomo, data la sua natura di organo
  costituzionale.  Non comprende poi per quali motivi la regione
  Toscana sarebbe più idonea a gestire la tenuta rispetto alla
  Presidenza della Repubblica.  Si domanda infatti come mai tale
  organo non disponga degli strumenti necessari a tutelarla
  adeguatamente.
     Rileva quindi che tale territorio, appartenuto prima ai
  Savoia e successivamente passato alla dotazione del Presidente
  della Repubblica, è rimasto intatto grazie alla particolare
  protezione giuridica accordatagli nel corso degli anni.
  Ritiene pertanto opportuno salvaguardare tale specificità, nel
  senso che queste zone non dovrebbero essere ricomprese, a suo
  giudizio,
 
                              Pag. 13
 
  nel già esistente parco naturale in modo da preservarle da
  fenomeni di antropomorfizzazione.  Manifesta quindi la
  necessità di salvaguardare la tenuta di San Rossore
  sottoponendola all'applicazione delle leggi nazionali di
  tutela ambientale.  In particolare, suggerisce l'applicazione
  della legge n. 394 del 1991 in materia di aree protette.
 
     Paolo ARMAROLI (gruppo alleanza nazionale) sottoscrive
  pienamente le considerazioni del deputato Cerulli Irelli.  Si
  domanda poi se non vi sia contraddizione tra l'opportunità
  manifestata dal collega di ricomprendere la tenuta nell'ambito
  del patrimonio indisponibile della regione Toscana piuttosto
  che tra i beni demaniali.
 
     Vincenzo CERULLI IRELLI (gruppo popolari e
  democratici-l'Ulivo) fa presente al deputato Armaroli che i
  beni demaniali ai sensi del codice civile hanno
  caratteristiche tipiche e definite.
 
     Rosa JERVOLINO RUSSO,  Presidente,  osserva che
  dalla lettura delle tre proposte di legge in esame si desume
  che le preoccupazioni evidenziate dai deputati intervenuti
  trovano ampia soluzione.  In particolare, si sofferma sul comma
  2 dell'articolo 1 della proposta di legge Paissan e Brunale n.
  4421 in cui si prevede che la gestione della tenuta sia
  conforme a princìpi di rigorosa tutela ambientale, così come
  del resto prevedono anche le proposte di legge Migliori ed
  altri n. 4748 e quella di iniziativa del deputato Pistelli n.
  4896.  Si prevede infatti la salvaguardia e la valorizzazione
  di tutte le componenti dell'ecosistema che costituiscono un
  unicum  ambientale, paesaggistico, storico e
  culturale.
 
     Domenico MASELLI (gruppo democratici di
  sinistra-l'Ulivo),  relatore,  fa presente che nella
  convenzione del 1995 stipulata tra la Presidenza della
  Repubblica e la regione Toscana si tiene conto di tali
  particolarità.
 
     Giacomo GARRA (gruppo forza Italia) ritiene opportuno
  che il trasferimento della tenuta sia accompagnato
  dall'istituzione di un fondo presso la Presidenza del
  Consiglio ovvero presso il Ministero dell'ambiente.  Con la
  proposta di legge Migliori, che va in questa direzione,
  potrebbe esaminarsi l'opportunità di creare tale fondo con
  corrispondente riduzione della dotazione della Presidenza
  della Repubblica, per evitare che venga meno il flusso
  finanziario verso la tenuta.  Rileva che oltre all'inquinamento
  chimico cui ha fatto riferimento il relatore, occorre tener
  conto del processo "corrosivo" causato dall'abusivismo
  edilizio in quelle zone, che è senza dubbio maggiore rispetto
  all'azione corrosiva del mare nei diversi millenni.  E' facile
  applicare le leggi, siano esse nazionali o regionali, mentre è
  più difficile trovare scappatoie dinanzi a madre natura.
  Occorrerebbe una cultura del territorio che imponga di non
  violare le leggi della natura.
 
     Domenico MASELLI (gruppo democratici di
  sinistra-l'Ulivo),  relatore,  rispondendo al deputato
  Garra, rileva che in tutte e tre le proposte di legge si
  prevede che le somme spettanti alla regione Toscana siano
  aumentate di un importo corrispondente alla quota degli
  stanziamenti previsti dal bilancio dello Stato per la
  Presidenza della Repubblica destinati alla tenuta di San
  Rossore.
     Rileva altresì che nella zona di San Rossore non vi è
  stato alcun abusivismo edilizio.  In risposta al deputato
  Cerulli, fa presente che la convenzione del 1995 fa già
  riferimento alla legge n. 394 del 1991 in materia di aree
  protette.  Auspica infine la rapida approvazione del
  provvedimento in esame, ritenendo opportuno procedere alla
  costituzione di un Comitato ristretto, nonché,
  successivamente, al trasferimento alla sede legislativa.
 
     Il sottosegretario Pierluigi CASTELLANI concorda con le
  osservazioni e le conclusioni del relatore.
     La Commissione delibera, infine, di costituire un Comitato
  ristretto sulle proposte di legge in titolo, riservandosi il
 
                              Pag. 14
 
  Presidente di indicarne i componenti sulla base delle
  designazioni dei gruppi.
 
     Rosa JERVOLINO RUSSO,  Presidente,  rinvia il
  seguito dell'esame ad altra seduta.
 
     La seduta termina alle 15,05.
 
DATA=980618 FASCID=SMC13-363 TIPOSTA=SMC LEGISL=13 NCOMM=01 SEDE=RE NSTA=0363 TOTPAG=0103 TOTDOC=0075 NDOC=0007 TIPDOC=B DOCTIT=0000 COMM=C1 D PAGINIZ=0011 RIGINIZ=007 PAGFIN=0014 RIGFIN=006 UPAG=NO PAGEIN=11 PAGEFIN=14 SORTRES=9806183 SORTDDL= FASCIDC=13SMC 00363 SORTNAV=59806180 00363 b00000 ZZSMC363 NDOC0007 TIPDOCB DOCTIT0007 NDOC0007



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