| (Svolgimento ai sensi dell'articolo 135- ter del
Regolamento).
Maria Celeste NARDINI (gruppo rifondazione
comunista-progressisti), illustra l'interrogazione in
titolo.
Il sottosegretario Giovanni RIVERA, rispondendo
all'interrogazione in titolo, osserva che la problematica si
ricollega a quella più ampia connessa con l'effettuazione di
esercitazioni militari nei poligoni ubicati in prossimità del
mare e quindi delle aree destinate alla pesca.
In merito alla possibilità di diminuire il numero e
l'ampiezza di tali aree sottoposte a servitù militari in
Sardegna o interdette alla pesca, al momento non ritiene
possibile procedere ad alcuna "contrazione" in quanto
necessarie e indispensabili per svolgere le attività
addestrative volte ad assicurare la capacità operativa delle
tre Forze armate ai fini della Difesa nazionale.
Peraltro, il 29 luglio 1997 è stato sottoscritto a
Cagliari un protocollo d'intesa tra l'Amministrazione della
Difesa (Sottosegretario alla Difesa) e la Regione Sardegna
(Presidente Regione Sardegna) con il quale si prevedono taluni
specifici impegni per la Difesa, già assolti o in fase di
finalizzazione. In particolare la dismissione dell'edificio
del Faro di Capo Spartivento e dell'area demaniale adiacente,
per la consegna alla Regione Sardegna e la sua successiva
cessione al Comune di Domus de Maria; la stesura dei
disciplinari d'uso per consentire l'utilizzo a personale
estraneo all'Amministrazione della Difesa della spiaggia di
Porlo Tramatzu e delle cosiddette "sabbie bianche" di Capo
Teulada nei periodi di chiusura del poligono, di cui si è
ancora in attesa del parere di concordanza da parte della
Regione Autonoma della Sardegna.
L'Amministrazione della Difesa sta inoltre ricercando, per
il poligono di Capo Teulada, una migliore razionalizzazione
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dei calendari delle attività addestrative al fine di limitare
il periodo di interdizione delle zone di sgombero a mare.
Infine, per quanto attiene all'organizzazione di una nuova
conferenza nazionale sulle servitù militari, rappresenta che
l'attuale fase di ristrutturazione delle Forze Armate, nel
quadro del Nuovo modello di difesa, prevede, fra l'altro, la
soppressione e il trasferimento di reparti e unità comporterà
inevitabili riflessi sulla presenza militare nelle varie
regioni e sulla localizzazione delle attività addestrative.
Tale situazione rende perciò inopportuna, in questo momento
una nuova conferenza. Essa, infatti, potrà essere più
proficuamente organizzata non appena sarà completato il nuovo
assetto territoriale delle unità e dei reparti utilizzatori
dei vari poligoni.
Maria Celeste NARDINI (gruppo rifondazione
comunista-progressisti), replicando per l'interrogazione in
titolo, si dichiara insoddisfatta, ritenendo che occorre
capire se tutte le servitù militari esistenti siano necessarie
oppure se - data la ristrutturazione in corso delle Forze
armate - si possa pervenire ad un quadro organico di quelle
effettivamente necessarie. Bisogna infatti evitare una
situazione frammentaria e non correlabile ad una visione
unitaria.
La seduta termina alle 15,5.
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