| Il sottosegretario Giovanni RIVERA, rispondendo
all'interrogazione in titolo,
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osserva che la possibilità per i giovani di assolvere
agli obblighi di leva "presso unità e reparti con sede nel
luogo più vicino al comune di residenza, e possibilmente
distanti non oltre 100 chilometri da esso", incontra limiti
oggettivi derivanti da una serie di ostacoli che possono
essere così riassunti:
caratteristiche demografiche della popolazione italiana
che costituiscono il variegato gettito regionale per quantità
e qualità (disponibilità quantitativamente maggiore al
sud);
distribuzione sul territorio nazionale dei Reparti,
nonché la loro particolare tipologia (alpini, carristi,
lagunari, granatieri, paracadutisti, eccetera), che rende il
fabbisogno di personale estremamente selezionato sul piano
qualitativo (esigenza maggiore al Nord);
vincoli operativi, quali la necessità di effettuare per
determinate specialità (paracadutisti, granatieri, eccetera)
un reclutamento a livello nazionale;
vincoli di natura medico-legale nell'ambito dei vari
incarichi nelle Forze armate (circa 400) per ricoprire
ciascuno dei quali deve essere rispettato un profilo
psico-fisico minimo che il giovane deve possedere;
vincoli qualitativi costituiti da precedenti di studio o
mestiere;
denatalità, più accentuata al Nord;
aumento del fenomeno dell'obiezione di coscienza che
insiste particolarmente al Nord e trova particolare consenso
nei giovani che potrebbero risultare qualitativamente più
utili alle Forze armate.
Ne consegue una situazione che rende obiettivamente molto
difficile l'attuazione del dettato normativo oltre certi
limiti, pur essendo ipotizzabili, nel medio periodo, taluni
miglioramenti in relazione all'attuazione del Nuovo modello di
difesa che comporterà sia una drastica diminuzione della
componente di leva, sia la ridislocazione sul territorio
nazionale di taluni reparti delle forze armate; pertanto,
l'asimmetria esistente attualmente tra le esigenze d'impiego e
la residenza dei giovani incorporati sarà consistentemente
attenuata.
Al momento, comunque, nell'intento di armonizzare le
esigenze operative (tuttora più accentuate al Nord) con le
disponibilità di giovani di leva (maggiori al Sud), è stata
realizzata una procedura automatizzata per minimizzare le
distanze d'impiego dei giovani dalle rispettive residenze e
nel contempo per evitare che il surplus di una regione
sia destinato in quelle limitrofe dove una eventuale eccedenza
di disponibilità penalizzerebbe i giovani ivi residenti.
E' stato, inoltre, avviato lo studio di un progetto volto
a individuare le zone per l'insediamento di caserme nelle
regioni dove la presenza delle unità militari è ridotta o
inesistente (Molise, Basilicata, Calabria). A tale scopo la
legge finanziaria 1998 (articolo 2, comma 14) prevede di
destinare 80 miliardi delle risorse derivanti dall'alienazione
e gestione degli immobili dismessi dalla Difesa ai sensi del
comma 112, dell'articolo 3, della stessa legge n. 662 del 1996
quale prima aliquota di fondi necessari alla realizzazione di
un programma di costruzione delle suddette caserme, nonché
delle infrastrutture necessarie per la loro operatività.
Aggiunge che peraltro, fermo restando l'interesse della
Difesa a dare applicazione alla norma nel modo più razionale e
favorevole possibile, proprio per i casi in cui sussiste la
pratica impossibilità di far svolgere "il servizio
obbligatorio di leva presso unità o reparti aventi sede nel
luogo più vicino al comune di residenza del militare e
possibilmente distanti non oltre 100 chilometri da esso",
l'articolo 45, comma 5, della legge 27 dicembre 1997, n. 449
"Collegato alla finanziaria 1998" prevede che ai militari
vengono concesse "agevolazioni di carattere non economico
(cioè delle speciali licenze) volte a favorire il rientro
periodico alla località di residenza. Tali agevolazioni
dovranno essere proporzionali alla distanza tra la sede di
servizio ed il comune
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di residenza". Il relativo decreto ministeriale destinato a
definire dette agevolazioni è in fase di completamento.
Elena Emma CORDONI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), replicando per l'interrogazione in titolo,
si dichiara complessivamente soddisfatta, anche se precisa che
occorre rendere sempre più trasparenti le procedure per
evitare ogni tipo di discrezionalità arbitraria che dia spazio
a raccomandazioni di ogni genere.
La seduta termina alle 15,17.
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