| La Commissione prosegue la discussione del testo unificato
in titolo, rinviata nella seduta del 17 giugno.
Maria Rita LORENZETTI, presidente, ricorda che
nella seduta odierna proseguirà la discussione degli
emendamenti riferiti al testo unificato, pubblicati in
allegato al resoconto della seduta del 17 giugno. In
particolare, si discuteranno gli emendamenti accantonati nel
corso della seduta di ieri.
Si passa alla discussione degli emendamenti accantonati,
riferiti all'articolo 2 del testo unificato.
Alfredo ZAGATTI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, esprime parere favorevole
sugli identici emendamenti Radice 2.13 e Fabris 2.14, purché
vengano riformulati nel modo seguente: "al comma 1, primo
periodo, aggiungere in fine le seguenti parole: ", ovvero
vendere l'immobile alle condizioni e con le modalità di cui al
medesimo articolo 3".".
Roberto RADICE (gruppo forza Italia) prende atto
dell'ulteriore irrigidimento della situazione e dichiara che
non intende riformulare il proprio emendamento 2.13 nel modo
indicato dal relatore.
Carlo FONGARO (gruppo lega nord per l'indipendenza
della Padania) ribadisce il proprio avviso contrario in merito
all'introduzione di una forma di prelazione a favore del
conduttore, operata dall'emendamento 3.14 del relatore nella
formulazione approvata nella seduta di ieri.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Radice
2.13 e Fabris 2.14.
Alfredo ZAGATTI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, presenta l'emendamento
2.43, pubblicato in allegato, che interviene sulla questione
posta dagli identici emendamenti Radice 2.13 e Fabris 2.14.
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Francesco FORMENTI (gruppo lega nord per l'indipendenza
della Padania) preannuncia il voto contrario sull'emendamento
del relatore 2.43.
Roberto RADICE (gruppo forza Italia) esprime l'avviso
del suo gruppo decisamente contrario sull'irrigidimento della
situazione che si concretizza con tale emendamento.
Carlo FONGARO (gruppo lega nord per l'indipendenza
della Padania) precisa che ritiene opportuno aver previsto tra
le ipotesi per le quali è possibile la disdetta del contratto
anche la vendita dell'immobile, ma si dichiara del tutto
contrario alla previsione del diritto di prelazione.
Il Sottosegretario Gianni Francesco MATTIOLI esprime
parere favorevole sull'emendamento del relatore 2.43.
La Commissione approva in linea di principio l'emendamento
del relatore 2.43.
Alfredo ZAGATTI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, ricorda che l'emendamento
Radice 2.17 è stato accantonato in quanto si riteneva
necessario affrontare la questione da esso posta nell'ambito
dell'articolo 5. Presenta quindi l'emendamento 5.1, pubblicato
in allegato, che ritiene recepisca lo spirito dell'emendamento
2.17: infatti, mentre l'attuale formulazione dell'articolo 5
si riferisce ad esigenze abitative di natura transitoria,
lasciando intendere che vengono tenute presenti esclusivamente
le esigenze del conduttore, il suo emendamento 5.1 consente di
considerare anche le esigenze dei proprietari degli
immobili.
Roberto RADICE (gruppo forza Italia) non ritiene che
l'emendamento del relatore 5.1 soddisfi le esigenze poste dal
suo emendamento 2.17. Reputa infatti che la norma che
quest'ultimo emendamento intende introdurre vada collocata
nell'ambito dell'articolo 2, mentre riferendola all'articolo 5
si rischia di complicare le cose. Sottolinea il fatto che non
sono stati ancora spiegati i motivi di carattere tecnico e
politico per i quali non viene espresso parere favorevole sul
suo emendamento 2.17. Si dichiara totalmente contrario alla
strada delineata dal relatore. Stigmatizza l'atteggiamento in
base al quale si dichiara a parole la disponibilità ad andare
incontro alle richieste dell'opposizione, mentre nei fatti ciò
non avviene.
Carlo FONGARO (gruppo lega nord per l'indipendenza
della Padania) esprime l'avviso contrario sull'emendamento del
relatore 5.1 in quanto non ritiene opportuno demandare la
soluzione di una questione delicata come quella relativa ai
contratti di locazione di natura transitoria ad un decreto del
Ministro dei lavori pubblici, che recepisce la convenzione
nazionale, che a sua volta recepisce le istanze dei sindacati.
In tal modo si prevede un numero eccessivo di "deleghe" per la
disciplina della materia in esame.
Francesco FORMENTI (gruppo lega nord per l'indipendenza
della Padania) non ritiene necessario un decreto del Ministro
dei lavori pubblici per disciplinare la materia in esame,
delegando al Ministro l'individuazione dei criteri.
L'emendamento Radice 2.17 sembra risolvere il problema in modo
più efficace, evitando tra l'altro interventi delle
amministrazioni. Ricorda che nella seduta di ieri era stato
proposto di rinviare l'esame delle questioni più delicate alla
settimana prossima per consentire un momento di maggiore
approfondimento e riflessione. Invece nella seduta odierna il
relatore presenta l'emendamento 5.1 che riflette quanto già
dichiarato dal relatore stesso nella seduta di ieri.
Alfredo ZAGATTI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, ritiene che le motivazioni
del deputato Formenti siano serie: sostanzialmente egli non
vuole che i criteri vengano stabiliti da un decreto del
Ministro dei lavori pubblici, preferendo che sulla materia
intervenga una norma di rango legislativo. Ricorda che nella
seduta
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di ieri ha tentato di spiegare le ragioni per le quali è
personalmente convinto del contrario. In particolare, le
locazioni per esigenze transitorie hanno una casistica
estremamente varia e differenziata, che ritiene opportuno
individuare attraverso uno strumento più flessibile, quale il
decreto citato, che ogni tre anni aggiorna i criteri sulla
base della situazione che si viene a creare. Fa presente che
tale decreto non ha nulla a che vedere con la convenzione
nazionale e con le istanze dei sindacati.
Francesco FORMENTI (gruppo lega nord per l'indipendenza
della Padania) rileva che l'articolo del provvedimento, cui
rinvia l'articolo 5, comma 1, disciplina la convenzione
nazionale. Insiste sull'opportunità di non definire in un
decreto i criteri, che potrebbero essere individuati di volta
in volta direttamente dall'accordo tra le parti. Ricorda che
attualmente i contratti di locazione per esigenze di natura
transitoria vengono stipulati eludendo la normativa vigente:
sarebbe quindi necessario che una disposizione legislativa
detti una disciplina adeguata che non ponga le basi per la sua
futura inosservanza. Ritiene che questo sia lo spirito
dell'emendamento Radice 2.17.
Carlo FONGARO (gruppo lega nord per l'indipendenza
della Padania) ribadisce l'avviso contrario al sistema di
"deleghe" delineato dall'emendamento del relatore 5.1. Ricorda
che l'articolo 5 rinvia al comma 2 dell'articolo 4 relativo al
decreto ministeriale e alla convenzione nazionale. Sottolinea
infine che non è opportuno demandare l'individuazione dei
criteri al Ministro dei lavori pubblici, che, appartenendo
alla compagine governativa, assume necessariamente una
particolare connotazione.
Cesidio CASINELLI (gruppo popolari e
democratici-l'Ulivo) osserva che nella seduta di ieri era
emerso con chiarezza che l'emendamento Radice 2.17 veniva
accantonato in quanto era necessario affrontare la questione
da esso posta nell'ambito dell'articolo 5. Ritiene che
l'emendamento 5.1 del relatore si ponga in linea con le
esigenze emerse nel corso della seduta di ieri. Inoltre il
decreto cui tale emendamento si riferisce non ha nulla a che
vedere con la convenzione nazionale e la contrattazione
indicata dell'articolo 4. Al fine di chiarire ciò
l'emendamento 5.1 potrebbe precisare che si tratta di un
differente tipo di decreto. Ritiene che l'emendamento Radice
2.17 contenga degli elementi di ambiguità: ad esempio non è
chiaro quale possa essere "l'evento determinato" cui esso fa
riferimento. Sarebbe più opportuno demandare l'individuazione
delle modalità e dei criteri per la stipula dei contratti di
locazione di natura transitoria al decreto del Ministro dei
lavori pubblici.
Roberto RADICE (gruppo forza Italia) chiede la verifica
del numero legale.
Maria Rita LORENZETTI, presidente, avverte che si
effettuerà tale verifica nel momento in cui si procederà alle
votazioni.
Walter DE CESARIS (gruppo rifondazione
comunista-progressisti) in relazione alle questioni poste
dall'emendamento Radice 2.17, osserva che su un punto vi è
accordo unanime, ossia circa la necessità di disciplinare i
contratti di locazione per usi transitori. Il problema
riguarda sostanzialmente lo strumento con il quale
disciplinarli, essendo controverso se sia preferibile
ricorrere alla legge o ad un atto amministrativo, avente un
carattere più flessibile. In realtà dal momento che la
casistica delle esigenze che determinano la necessità di
stipulare contratti di natura transitoria è estremamente ampia
e varia, ritiene difficile prevederla in una legge, reputando
più opportuno affidare ad uno strumento amministrativo la
disciplina della stessa. Infine sottolinea che l'emendamento
5.1 del relatore non sembra discostarsi da quanto convenuto
nel corso della discussione finora svolta.
Alfredo ZAGATTI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, intende dare assicurazioni
al deputato Fongaro in merito al fatto che la parte del
decreto cui
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fa riferimento l'articolo 5 è ben distinta dalla parte del
decreto che recepisce la convenzione nazionale. Fa presente
che se si fosse trattato del medesimo strumento, non sarebbe
stato necessario prevedere un apposito articolo per
disciplinare i contratti di locazione di natura transitoria.
D'altronde l'articolo 8 esclude espressamente dai benefici
fiscali, previsti per coloro che stipulano contratti di
locazione in base alla convenzione nazionale, i contratti di
natura transitoria. La questione posta dal deputato Fongaro va
tenuta ben distinta da quella sollevata dal deputato
Formenti.
Luisa DE BIASIO CALIMANI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo) osserva che in realtà i gruppi della
maggioranza hanno tentato molto spesso di andare incontro alle
esigenze poste dai gruppi dell'opposizione, basti pensare al
fatto che è stata accolta la proposta di inserire tra le cause
per le quali sia possibile la disdetta del contratto da parte
del locatore anche l'ipotesi di vendita dell'immobile. Per
quanto riguarda la disciplina dei contratti di locazione di
natura transitoria si sta tentando di individuare una
soluzione. Ritiene che l'emendamento Radice 2.17 contenga
degli elementi eccessivamente vaghi che rischierebbero di non
far funzionare la disciplina dei contratti in esame. Ritiene
inoltre preferibile demandare ad un decreto l'individuazione
dei criteri piuttosto che irrigidirne la disciplina in una
legge.
Sauro TURRONI (gruppo misto verdi-l'Ulivo) dichiara di
non comprendere le ragioni del contrasto che si sta
verificando in merito agli emendamenti Radice 2.17 e 5.1 del
relatore. Rileva che la prima proposta emendativa appaia
eccessivamente vaga, in quanto non risulta chiaro quale possa
essere "l'evento determinato" cui essa si riferisce. Questo
elemento potrebbe essere la porta attraverso la quale passare
per scardinare l'intero sistema delineato dalla legge. Non
ritenendo che questa sia l'intenzione del collega Radice, lo
invita ad accettare la soluzione proposta dal relatore.
Mauro FABRIS (gruppo UDR) propone di tornare sulla
questione al termine della discussione degli ulteriori
emendamenti accantonati.
La Commissione concorda.
Si passa alla discussione dell'emendamento accantonato
riferito all'articolo 4 del testo unificato.
Alfredo ZAGATTI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, ricorda che il suo
emendamento 4.5 era stato presentato al fine di dare soluzione
ad una giusta questione posta dall'emendamento Radice 4.3,
respinto nella seduta di ieri. Essendo altresì emersa
l'esigenza di introdurre un termine, presenta una nuova
formulazione del suo emendamento 4.5, pubblicata in
allegato.
Il Sottosegretario Gianni Francesco MATTIOLI esprime
parere favorevole sulla nuova formulazione dell'emendamento
4.5 del relatore, ma chiede chiarimenti in ordine alla
tempistica e soprattutto circa l'eventuale sussistenza di
intervalli di tempo tra le varie fasi del procedimento.
Alfredo ZAGATTI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, precisa che non sussistono
tali intervalli e che la tempistica è quella che si evince dal
testo.
Mauro FABRIS (gruppo UDR) chiede chiarimenti in ordine
alla disciplina delle sostituzioni ai fini della votazione.
Maria Rita LORENZETTI, presidente, fa presente
che le sostituzioni possono avvenire sia all'inizio della
seduta sia prima di ogni votazione.
La Commissione approva in linea di principio l'emendamento
del relatore 4.5, nuova formulazione e passa alla discussione
degli emendamenti accantonati, riferiti all'articolo 8.
Alfredo ZAGATTI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, prima di passare alla
discussione degli emendamenti accantonati riferiti
all'articolo 8, ricorda che nella seduta di ieri è stato
approvato
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il suo emendamento 4.4 che riguarda la questione relativa al
mancato raggiungimento dell'accordo a livello locale. Dal
momento che tale emendamento incide anche sull'articolo 8,
sarebbe stato necessario approvare un emendamento che
modificasse anche tale articolo, ma ciò non è stato fatto. Se
non vi sono obiezioni propone pertanto di esaminare il suo
emendamento 8.18, pubblicato in allegato, che mira a porre
rimedio a tale questione, precisando comunque che le votazioni
già effettuate con riferimento all'articolo 8 non determinano
effetti preclusivi rispetto a tale emendamento.
La Commissione concorda e approva in linea di principio
l'emendamento 8.18 del relatore.
Alfredo ZAGATTI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, invita il presentatore a
ritirare l'emendamento Targetti 8.16, al fine di trasformarlo
in ordine del giorno.
Ferdinando TARGETTI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo) accede all'invito al ritiro del proprio
emendamento 8.16, riservandosi di trasformarlo in ordine del
giorno. Sottolinea peraltro che tale emendamento aveva una
finalità non solo equitativa, ma anche di garanzia
dell'equilibrio del mercato.
Alfredo ZAGATTI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, ricorda che nella seduta di
ieri era stato accantonato il suo emendamento 8.17 su
richiesta del Ministero delle finanze, al fine di consentire
determinate verifiche. Ricorda altresì che a seguito della
presentazione del suo emendamento 8.17 aveva invitato i
presentatori a ritirare gli identici emendamenti Radice 8.10 e
Fabris 8.15, l'emendamento Radice 8.11, gli identici
emendamenti Radice 8.12 e Fabris 8.14 e l'emendamento Fabris
8.13.
Ove i presentatori di questi ultimi emendamenti ne
proponessero una più idonea formulazione, non avrebbe comunque
difficoltà a ritirare il proprio emendamento 8.10.
Il Sottosegretario Fausto VIGEVANI intende svolgere tre
osservazioni. In primo luogo sottolinea che qualora
l'emendamento del relatore 8.17 dovesse porre dei problemi di
copertura finanziaria, la Commissione bilancio, in sede di
parere, potrebbe suggerire la soluzione da seguire. Per quanto
riguarda i profili fiscali, la Commissione finanze, che si
riunirà in sede consultiva, potrebbe suggerire una riscrittura
della norma. Infine, sempre la VI Commissione potrebbe
approfondire il problema tecnico-giuridico relativo alle
modalità con cui attivare il credito d'imposta.
Mauro FABRIS (gruppo UDR) dichiara di non comprendere
l'atteggiamento del Governo in riferimento all'emendamento in
esame. Ritiene assurdo prevedere il pagamento di imposte anche
su canoni non effettivamente percepiti.
Per quanto riguarda l'emendamento 8.17 del relatore
esprime il suo avviso parzialmente favorevole, manifestando
comunque taluni dubbi circa il meccanismo da esso prefigurato,
in quanto ritiene che i tempi di conclusione del procedimento
giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità del
conduttore possano rivelarsi piuttosto lunghi. Sarebbe stata
pertanto preferibile la soluzione prospettata dagli
emendamenti presentati dall'opposizione.
Roberto RADICE (gruppo forza Italia) presenta una nuova
formulazione del suo emendamento 8.10, pubblicata in allegato,
che tiene conto delle istanze emerse nel corso del dibattito
odierno, sottoscritto anche da molti colleghi della
Commissione. Dichiara di ritirare i propri emendamenti 8.11 e
8.12.
Alfredo ZAGATTI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, non ha difficoltà a
ritirare il proprio emendamento 8.17, constatando che la nuova
formulazione dell'emendamento Radice 8.10 si presta a
risolvere la questione.
Mauro FABRIS (gruppo UDR) dichiara di ritirare i propri
emendamenti 8.15, 8.14 e 8.13.
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Il Sottosegretario Fausto VIGEVANI per quanto riguarda
l'emendamento Radice 8.10, nuova formulazione, si rimette alle
valutazioni della Commissione.
La Commissione approva in linea di principio l'emendamento
Radice 8.10, nuova formulazione.
Alfredo ZAGATTI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, invita i presentatori a
ritirare l'emendamento De Cesaris 12.9, avvertendo che
altrimenti il parere sarà contrario.
Walter DE CESARIS (gruppo rifondazione
comunista-progressisti) insiste per la votazione del proprio
emendamento 12.9, chiedendo altresì al relatore ed al
rappresentante del Governo una ulteriore riflessione sul
punto, dal momento che tale emendamento mira a risolvere una
questione delicata ed importante.
Alfredo ZAGATTI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, comprende le ragioni del
deputato De Cesaris, ma conferma il suo parere, ritenendo che
in ogni caso la questione possa essere risolta anche in base
alla normativa vigente.
Il Sottosegretario Gianni Francesco MATTIOLI si associa
al parere espresso dal relatore.
La Commissione respinge l'emendamento De Cesaris 12.9.
Si passa alla discussione dell'emendamento accantonato
riferito all'articolo 13.
Alfredo ZAGATTI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, raccomanda l'approvazione
del proprio emendamento 13.5, che ha un carattere
esclusivamente tecnico, indicando le norme del decreto-legge
n. 551 del 1988, convertito, con modificazioni, dalla legge n.
61 del 1989, da abrogare espressamente.
Il Sottosegretario Gianni Francesco MATTIOLI esprime
parere favorevole sull'emendamento del relatore 13.5.
La Commissione approva in linea di principio l'emendamento
del relatore 13.5.
Maria Rita LORENZETTI, presidente, avverte che
occorre ancora discutere delle questioni relative agli
emendamenti Radice 2.17 e 5.1 del relatore, precedentemente
accantonati.
Mauro FABRIS (gruppo UDR) riconosce che nella sostanza
l'emendamento del relatore 5.1 tiene presenti le esigenze
emerse nel corso della seduta di ieri. Riconosce altresì che
tale emendamento prospetta una soluzione per il problema della
sussistenza di una casistica piuttosto ampia per quanto
riguarda i contratti di natura transitoria. Riterrebbe
peraltro più opportuno inserire tale disciplina nell'ambito
dell'articolo 2, in quanto inserendola nell'articolo 5 si
rischia di sminuire la questione.
Alfredo ZAGATTI (gruppo democratici di
sinistra-l'Ulivo), relatore, esprime apprezzamento per
il fatto che l'opposizione riconosca gli sforzi da lui fatti
con la presentazione dell'emendamento 5.1. Insiste nel
ritenere che la collocazione più opportuna sia nell'ambito
dell'articolo 5, demandando l'individuazione dei criteri al
decreto del Ministro dei lavori pubblici, strumento più
flessibile che evita un irrigidimento eccessivo della
disciplina.
Roberto RADICE (gruppo forza Italia) ritiene che la
soluzione prospettata dall'emendamento 5.1 del relatore si
muova in una direzione maggiormente complicata. Lo strumento
più agile per risolvere la questione sarebbe il contratto.
Mauro FABRIS (gruppo UDR) così come ha riconosciuto che
il relatore ha accolto talune istanze emerse nel corso del
dibattito di ieri, invita il relatore a sua volta a
riconoscere che l'emendamento 5.1 propone una soluzione
diversa da quella prospettata dall'opposizione.
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Il Sottosegretario Gianni Francesco MATTIOLI osserva
che il provvedimento in esame prevede in sostanza due casi nei
quali il contratto di locazione possa durare meno del
previsto: nelle ipotesi indicate dall'articolo 3, relative
allo stato di necessità del locatore; per i contratti di
natura transitoria disciplinati dall'articolo 5. L'emendamento
Radice 2.17 mira ad introdurre un'ulteriore fattispecie. In
effetti sussiste la necessità di risolvere la questione
sollevata da tale emendamento, necessità riconosciuta dalla
Commissione e soprattutto dal Governo. Ritiene peraltro che il
decreto del Ministro dei lavori pubblici potrà individuare in
modo efficace i criteri e le modalità per la stipula di tali
contratti, eventualmente anche seguendo talune indicazioni che
potrebbero essere contenute in un ordine del giorno.
Roberto RADICE (gruppo forza Italia) ringrazia il
Sottosegretario per il riconoscimento dell'utilità della
questione posta dal suo emendamento, ma non intende presentare
un ordine del giorno in materia. Insiste pertanto per la
votazione del suo emendamento 2.17.
Il Sottosegretario Gianni MATTIOLI fa presente che
finora il Governo ha sempre dato seguito agli impegni assunti
con gli ordini del giorno.
La Commissione respinge l'emendamento Radice 2.17; approva
quindi in linea di principio l'emendamento del relatore
5.1.
Maria Rita LORENZETTI, presidente, avverte che
gli emendamenti approvati in linea di principio saranno
trasmessi alle competenti Commissioni per l'espressione dei
prescritti pareri.
Rinvia quindi il seguito della discussione ad altra
seduta.
La seduta termina alle 16,30.
N.B.: L'edizione non definitiva del resoconto
stenografico della seduta sarà pubblicata in un fascicolo a
parte.
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