| Alessandro CE' (gruppo lega nord per l'indipendenza
della Padania) illustra la sua interrogazione n. 5-04680
attraverso la quale intende conoscere gli intendimenti del
Governo per dare attuazione alla recente sentenza della Corte
costituzionale sulla sperimentazione del multitrattamento Di
Bella.
Pur non conoscendo appieno i contenuti del decreto legge
n. 186, non ritiene giustificata l'introduzione di un
ulteriore aumento dei tickets.
Giuseppe DEL BARONE (gruppo UDR) illustra la sua
interrogazione 5-04682 con la quale intende conoscere gli
intendimenti del Governo a seguito delle recenti prese di
posizione del dottor Giuseppe Di Bella, che ha affermato che i
fondi per la sperimentazione del multitrattamento Di Bella
dovrebbero essere reperiti con risparmi sulle cure
chemioterapiche. Ritiene infatti che non possano essere
sottratti finanziamenti a cure già sperimentate in favore di
cure in fase sperimentale.
Chiede inoltre di sapere come verranno reperiti gli
ulteriori fondi necessari alla sperimentazione e chiarimenti
su chi potrà prescrivere la cura; ritiene infatti che non
possa essere il medico di famiglia, privo di una competenza
specifica.
Il ministro Rosy BINDI, rispondendo congiuntamente alle
interrogazioni n. 5-04680 e 5-04682, fa presente che con il
decreto-legge n. 186 il Governo ha dato piena e coerente
attuazione alla sentenza della Corte costituzionale n. 185 del
1998 che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale
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di due articoli del decreto legge n. 23 del 1998 nella parte
in cui non prevedono l'erogazione del multitrattamento Di
Bella con oneri a carico del Servizio sanitario nazionale, a
favore di soggetti che siano affetti dalle medesime patologie
per le quali sono in corso sperimentazioni cliniche ai sensi
dell'articolo 1 del medesimo decreto e che non siano in grado,
per le loro condizioni economiche, di sopportare i costi della
terapia.
Il decreto legge stabilisce che tutti i pazienti che hanno
titolo alla gratuità del trattamento sulla base della
patologia di cui soffrono possano accedere, indipendentemente
dal proprio livello di reddito e dalla relativa situazione
patrimoniale, agli studi osservazionali presso i centri già
individuati ai sensi del decreto legge n. 23 o presso
ulteriori centri eventualmente indicati dalle regioni.
Il diritto alla prestazione, conformemente alle
indicazioni della Corte, perdura fino al termine della
sperimentazione clinica del multitrattamento, che verrà
presumibilmente a cadere nel mese di ottobre.
Fa presente che potranno accedere agli studi
osservazionali i pazienti su richiesta del medico di fiducia,
e quindi non necessariamente di quello di famiglia, che si
assuma la responsabilità di certificare che non esistono altre
alternative terapeutiche applicabili. La richiesta verrà
valutata dai responsabili delle sperimentazioni.
L'attuazione del decreto-legge n. 186 comporta una
maggiore spesa per l'acquisto dei farmaci rientranti nel
multitrattamento Di Bella quantificabile in 36 miliardi di
lire per la cui copertura il provvedimento d'urgenza ha
previsto un aumento delle quote di partecipazione alla spesa
farmaceutica da parte dell'assistito, stabilendo un incremento
di lire 200 per ogni ricetta contenente la prescrizione di una
sola confezione di medicinale e di lire 500 per ogni ricetta
contenente la prescrizione di più confezioni.
Tale soluzione è del tutto coerente con il rilievo della
Corte costituzionale che imputa al Servizio sanitario
nazionale l'obbligo di assicurare la gratuità del
multitrattamento; inoltre è del tutto ovvio che le maggiori
spese non avrebbero potuto in alcun caso ritenersi compensate
da risparmi connessi alla mancata erogazione di altri farmaci,
dal momento che il decreto legge n. 186, attenendosi al
disposto della sentenza della Corte, ha previsto che l'accesso
agli studi osservazionali sia limitato al casi in cui il
medico attesti che non esistono valide alternative
terapeutiche tramite l'impiego di medicinali o trattamenti già
autorizzati. Si tratta pertanto di una prestazione sanitaria
aggiuntiva.
Inoltre, atteso che il Sistema sanitario nazionale è
finanziato dalla fiscalità generale, dai contributi e dalla
compartecipazione alla spesa, fa presente che non è stato
possibile che perseguire un incremento della
compartecipazione, che può configurarsi con un piccolo
contributo di solidarietà che comporta un contributo medio per
di lire 700 per cittadino, vale a dire 140 lire al mese per i
cinque mesi di validità del provvedimento, mentre per coloro
che presentano un elevato ricorso alle prestazioni
farmaceutiche gli oneri possono essere stimati in circa 4 o 5
mila lire, corrispondenti a meno di 1000 lire al mese per i
cinque mesi di validità del provvedimento.
Fa presente inoltre che l'unico scostamento del decreto
legge n. 186 rispetto alla sentenza della Corte costituzionale
consiste nella mancata discriminazione in base al reddito.
Per quanto riguarda, infine, la questione sollevata
dall'onorevole Del Barone sulle affermazioni del dottor
Giuseppe Di Bella, ritiene che l'unico organismo competente
sia l'Ordine dei medici.
Alessandro CE' (gruppo lega nord per l'indipendenza della
Padania), replicando alla sua interrogazione n. 5-04680, non
concorda con l'analisi dei costi fatta dal Ministro: un
paziente sottoposto alla multiterapia Di Bella rinuncerà
infatti ad altre terapie, anche se solo palliative. Inoltre fa
presente che la funzione ticket
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è quella di ridurre gli abusi, non di contribuire alla
spesa.
In caso di effettivo aumento di spesa si sarebbe potuto
comunque attingere alla tabella A della legge finanziaria per
il 1998.
Ritiene che ancora una volta il ministro, che avrebbe
dovuto trovare finalmente una soluzione definitiva, ha invece
attuato un provvedimento che potrebbe comportare conflitti tra
malati.
Giuseppe DEL BARONE (gruppo UDR), replicando alla sua
interrogazione n. 5-04682, pur condividendo la risposta del
ministro Bindi sul fatto che le dichiarazioni del dottor
Giuseppe Di Bella debbano essere valutate dal Consiglio
dell'ordine dei medici, ritiene che il ministero dovrebbe
poter comunque intervenire, dal momento che tali dichiarazioni
costituiscono un tentativo di inficiare terapie già
sperimentate.
Per quanto riguarda il contributo di solidarietà, pur
auspicando fortemente l'esito positivo della sperimentazione
del multitrattamento Di Bella, ritiene che potrebbero essere
addossati costi a dei malati per finanziare un trattamento la
cui efficacia potrebbe venir disattesa tra pochi mesi.
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