| MARCO TARADASH. Io c'ero, invece, quando lei ha spiegato.
Esiste dunque questa premessa.
Esiste poi la conseguenza, slegata, secondo cui il collega
Sgarbi non è sempre soggetto a tutela costituzionale,
soprattutto se usa fuori dal Parlamento espressioni
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che in questo Parlamento non sarebbero consentite. Ora,
questa è una questione di bon ton che viene aggiunta
alla prima questione di relazione sinallagmatica con Mediaset
ed anch'essa mi inquieta. Non capisco come noi si possa andare
a giudicare di affermazioni e di opinioni che sono soggette, a
norma di Costituzione, a insindacabilità quando si avanzano
invece questioni di relazioni contrattuali, da una parte, e
poi di buon costume, dall'altra parte.
Allora, io sono preoccupato del buon costume, cioè sono
preoccupato di quando il potere, una maggioranza fa
affermazioni relative al buon costume e sono preoccupato anche
quando si inserisce un'affermazione di libertà personale, di
libertà d'opinione all'interno di un rapporto contrattuale e
se ne dà, a quella luce, anche un'altra visione rispetto a
quella che abbiamo davanti agli occhi.
Noi abbiamo assistito poco fa a un voto di maggioranza -
che non è entrato nella questione che Sgarbi sottoponeva,
perché non poteva entrarci, noi non possiamo entrarci - che ci
ha detto che affermare, dare una valutazione di fatti non
rientra nella disponibilità di opinione di un parlamentare,
che se quei fatti non hanno adeguato riscontro, allora quel
parlamentare deve essere punito. Vi dico, colleghi, che questo
modo di procedere è molto pericoloso, perché è chiaro che la
giustizia di quest'aula è sempre giustizia politica, ma quando
la giustizia politica si trasforma in uno strumento nelle mani
della maggioranza, per affermare che un parlamentare che
sostiene delle cose che la maggioranza non condivide deve
andare sotto processo, ci si allontana dalla questione
fondamentale: un parlamentare ha il diritto di dire cose che
la maggioranza non condivide, ha il diritto di dire cose senza
riscontro, altrimenti il nostro potere, la nostra prerogativa
di parlamentari in difesa dei diritti dei cittadini viene
meno. A differenza degli altri cittadini noi abbiamo una
prerogativa in più: possiamo esprimere opinioni senza avere i
riscontri, perché dobbiamo sollecitare la riflessione della
pubblica opinione rispetto a questioni su cui - a differenza
dei magistrati - non possiamo avere i riscontri. E' questa la
prerogativa dell'articolo 68 della Costituzione. Se la mettete
in discussione, imbavagliate i parlamentari: essendo
maggioranza, voi imbavagliate l'opposizione e la mandate
davanti a tribunali, che in questo caso diventano tribunali
speciali! (Applausi dei deputati dei gruppi di forza
Italia, dell'UDR e della lega nord per l'indipendenza della
Padania). Infatti sono tribunali contro valutazioni
politiche. A forza di voti di maggioranza voi state
ricostruendo i tribunali speciali del regime fascista!
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