| VALENTINO MANZONI. ... ed ha riconosciuto secondo diritto,
che nel caso trattato (il relatore era l'onorevole Bielli)
andava applicata l'insindacabilità.
Oggi, stando alla relazione dell'onorevole Parrelli,
sembra che il rapporto Sgarbi-Fininvest avrebbe un valore
decisivo ai fini dell'esclusione dell'esimente di cui
all'articolo 68 della Costituzione.
Onorevoli colleghi, per nostra coerenza e per la coerenza
della Camera, ritengo che una volta assunto un principio esso
debba valere per tutti i casi identici di cui si occupa la
Camera.
Mi piace ricordare un precedente. Molto spesso ci
dimentichiamo delle decisioni che in altre occasioni abbiamo
assunto e adottiamo decisioni del tutto contrastanti tra loro,
ma così non facciamo giurisprudenza costante e dimostriamo di
non essere coerenti! Ricordo alla Camera, stavo dicendo, che
in due casi identici, riguardanti l'onorevole Parenti e
l'onorevole Bossi a proposito di intercettazioni telefoniche,
fu stabilito che il principio della inutilizzabilità delle
intercettazioni nel caso Parenti (deciso dalla Giunta) doveva
valere anche per il caso Bossi in ordine al quale la Giunta
aveva assunta una decisione diversa. E' un caso, questo, che
abbiamo trattato alcuni mesi fa. Non so se l'onorevole Meloni
ricordi questa vicenda; rammento che quel principio fu
applicato per il caso Bossi il quale era stato trattato della
Giunta per le autorizzazioni a procedere in maniera
completamente diversa.
Ieri l'altro la Camera ha applicato la insindacabilità,
ritenendo del tutto irrilevante il rapporto Sgarbi-Fininvest,
ma oggi vedo che la Camera sta comportandosi in maniera
completamente diversa.
Fatte queste precisazioni, colleghi, che mi piace
ricordare alla Camera perché la coerenza deve valere sempre,
coerentemente al voto espresso ieri l'altro, ritenendo
irrilevante il rapporto Sgarbi-Fininvest e tenuto conto delle
precisazioni fatte dall'onorevole Parrelli al termine della
sua relazione, voterò contro la proposta della Giunta.
Quanto alle cose dette dal collega che mi ha preceduto,
debbo dire che quando le parole "ladro" e "bastardo" vengono
pronunciate da quella parte esse integrano manifestazioni di
pensiero politico - e ci sono dei precedenti! - mentre quando
quelle parole vengono pronunciate da questi banchi esse non
configurano una manifestazione politica ma un'ingiuria.
Debbo ricordare ai colleghi che intanto esiste l'articolo
68 della Costituzione in quanto può essere configurata nelle
manifestazioni di pensiero del deputato una diffamazione,
un'offesa. Diversamente non avrebbe senso la presenza
dell'articolo 68 della Costituzione!
Quanto poi al giudizio sulla fondatezza o meno delle cose
dette c'è da dire che non spetta a noi esprimerlo. Noi
dobbiamo infatti soltanto stabilire se nelle cose dette e nel
comportamento tenuto dal parlamentare si ravvisi una
manifestazione del pensiero politico. La fondatezza o meno
delle accuse e dei rilievi appartiene al magistrato e non è un
compito nostro!
Signor Presidente, richiamando questi precedenti, mi
auguro che la Camera voglia fare anche questa volta buon uso
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dei suoi poteri applicando oggi, nei confronti di Sgarbi, il
principio affermato ieri l'altro, applicando cioè nel caso in
specie, l'articolo 68 della Costituzione e mandandolo
assolto.
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