| FILIPPO BERSELLI. ... in quanto legato da un rapporto
contrattuale con una società, così come riportato nella sua
relazione.
Se noi accettassimo questa impostazione, si giungerebbe ad
un paradosso assolutamente inaccettabile. L'onorevole Sgarbi
non godrebbe della garanzia dell'articolo 68 se partecipa alla
sua trasmissione, mentre ne godrebbe magari nel corso di
conferenze stampa.
Qui è il punto. Nella seduta della Camera del 10 giugno
scorso si è discusso di un episodio che riguardava l'onorevole
Sgarbi. L'onorevole Raffaldini, esprimendo la maggioranza che
si era realizzata in Giunta, aveva concluso per la
sindacabilità delle opinioni espresse dall'onorevole Sgarbi.
Si trattava di opinioni che quest'ultimo non aveva espresso
nel corso della sua trasmissione televisiva ma in occasione di
una conferenza stampa, frasi riportate da L'Indipendente,
Corriere della Sera, l'Unità, la Repubblica, Il Giorno, La
Stampa, e pronunciate sempre nel contesto dell'ennesima,
ricorrente, direi quotidiana polemica tra il deputato Sgarbi
ed il pool Mani pulite.
In quelle interviste l'onorevole Sgarbi disse: "Sono
criminali, se ne vadano! Sono degli assassini, se ne vadano
pure. Di Pietro, Colombo, Davigo e gli altri sono degli
assassini che hanno fatto morire della gente ed è giusto che
se ne vadano. Vadano anzi in chiesa a pregare per tutta quella
gente che hanno fatto morire. Hanno tutte queste croci sulla
loro coscienza. Ho detto assassini e lo confermo.
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Dico morte a Di Pietro quando Di Pietro porta a morte.
Assassini. Sono un'associazione a delinquere con libertà di
uccidere che mira al sovvertimento dell'ordine
democratico".
La Giunta per le autorizzazioni a procedere, dando
incarico al collega Raffaldini, si era espressa per la
sindacabilità. Questa Assemblea, il 10 giugno scorso - e non
un anno fa - si è espressa per la insindacabilità di queste
opinioni espresse dall'onorevole Sgarbi, che sono di gran
lunga più pesanti e più gravi rispetto al caso sottoposto al
nostro esame. Quindi, se dovessimo concludere per la
sindacabilità delle opinioni espresse dall'onorevole Sgarbi,
creeremmo un contrasto clamoroso tra frasi più gravi
pronunciate da Sgarbi nel corso di una conferenza stampa e
frasi enormemente meno gravi a lui attribuite nel corso della
trasmissione televisiva.
Sgarbi è sempre quello, nel male e nel bene; usa delle
espressioni certamente non commendevoli, certamente
censurabili, ma nel contesto di una battaglia politica nei
confronti dei giudici di Milano. Se Sgarbi è stato ritenuto
insindacabile il 10 giugno da questa Assemblea per frasi
estremamente più gravi, non riesco a comprendere perché oggi
Sgarbi sia sindacabile per frasi molto più leggere, meno
gravi, meno offensive nei confronti dei medesimi giudici.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di
voto l'onorevole Meloni. Ne ha facoltà.
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