| ROBERTO MANZIONE. Per la verità, mi pare che in quest'aula
si sia svolto un dibattito molto approfondito e che si sia
entrati nel merito dell'articolo 68 della Costituzione.
L'articolo 68 - mi permetto di ricordarlo ancora - non viene
di fatto applicato fin dal 1996 quando fallì l'ultimo
tentativo di conversione in legge di un apposito
decreto-legge!
Non so per quale motivo questa maggioranza, quando vuole
fare in modo che un provvedimento giunga in porto in tempi
brevi, riesce a spingere sull'acceleratore affinché il
traguardo venga raggiunto, in un modo o nell'altro. Rispetto
all'articolo 68 della Costituzione dobbiamo invece purtroppo
riscontrare che non vi è
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una grande volontà della maggioranza di pervenire ad un
dettato normativo che faccia chiarezza. Quanti si occupano
quotidianamente di questo aspetto sanno benissimo che vi è una
distorsione sull'applicabilità dell'articolo 68 da parte della
magistratura, che a volte determina un arbitrio; un arbitrio
che poi può essere a posteriori corretto solo magari
arrivando al conflitto di attribuzione, ma vorremmo comunque
che tutto fosse molto, molto più chiaro.
La mia è stata chiaramente una divagazione; così come -
consentitemelo - vi è stata una serie di divagazioni anche in
questo dibattito, perché di tutto si è parlato, tranne che del
caso specifico!
Alcuni colleghi hanno fatto riferimento ai principi
liberali, affermando che era giusto tutelare il parlamentare e
ritenere quindi che l'articolo 68 operasse laddove si registra
un attacco che diventa politico soltanto perché è rivolto al
politico, al "principe", e che invece non è tale quando è
rivolto al privato cittadino. Invito, allora, il collega che
ha fatto questo ragionamento a dirmi se i magistrati di
Padova, che hanno operato in quel modo, siano "principi" o
normali cittadini. E' rispetto a quel tipo di atteggiamento,
che ha visto emettere un provvedimento restrittivo contro un
colonnello dei carabinieri poi liberato quasi immediatamente
(segno evidente che il provvedimento probabilmente non era
necessario), mi si dica se in quel caso si colpisce un privato
cittadino inerme oppure se non si colpisce un altro potere, un
altro "principe", che non può essere contestato dai privati
cittadini che subiscono quel tipo di potere, ma che deve
legittimamente essere contestato da quanti - come noi - hanno
la capacità e la forza - e dovremmo rivendicare anche il
coraggio - di rappresentare proprio i più deboli, caro
collega! Questo è il dato riferito al caso specifico.
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