| ALESSANDRO CE'. Ritengo - ed è la motivazione che va a
supportare anche questa richiesta - che si tratti di diritti e
di libertà di soggetti: da una parte i genitori, dall'altra i
figli. Ho sentito sostenere spesso la libertà dei genitori, ma
voglio schierarmi maggiormente dalla parte della libertà dei
figli. Mi sembra che queste due libertà non siano
equilibrate.
Riconosco che sia estremamente importante, anzi
essenziale, che la responsabilità giuridica dei genitori cessi
nel momento in cui si avvia il processo di adozione; non penso
però che possa essere un diritto dei genitori quello di
limitare la libertà del bambino di poter conoscere ed accedere
ai dati riguardanti la propria origine biologica. Credo - come
ho già ribadito in un altro intervento - che questo sia un
diritto inviolabile, che non può essere vincolato da nessuna
legislazione, specie di settore, che è antecedente
Pag. 39
a qualsiasi Costituzione, perché fa parte di quei diritti
intangibili naturali e inalienabili propri di ogni essere
umano.
In proposito, ho trovato assolutamente inopportuno, da
parte della relatrice, mettere in contraddizione o in
concorrenza questi diritti inalienabili, addirittura
richiamandosi alla legge sulla privacy, che non
consentirebbe di svelare le informazioni riguardanti i
genitori naturali.
Pertanto, sulla base di questo principio, a titolo
personale - ma so che la mia impostazione è condivisa da buona
parte del gruppo a cui appartengo - voterò, se sarà possibile
esprimersi per parti separate, a favore della prima e della
terza parte e contro il secondo periodo del subemendamento
presentato dall'onorevole Fei.
| |