| SANDRA FEI. Signor Presidente, spero che questa volta sia
un po' più indulgente anche nei miei confronti, visto che in
precedenza mi ha tolto la parola in modo abbastanza brusco,
mentre avevo chiesto informazioni sul tempo che rimaneva a
disposizione.
Anche il gruppo di alleanza nazionale si asterrà su questo
emendamento delle Commissioni. Le ragioni sono le stesse:
sappiamo che il principio è importante, ma la misura ed il
modo in cui è stato disegnato nella proposta in esame non ci
soddisfano, perché rinnegano un diritto certo per il
maggiorenne adottato, cioè per il cittadino. Come abbiamo già
avuto modo di dire, dobbiamo e vogliamo assolutamente
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combattere l'interferenza dello Stato nella vita privata
delle persone.
Il collega Leccese ha detto che questo non è stato un
compromesso politico. Ho i miei dubbi, anche perché ho
assistito alla discussione. Fino a quando il dibattito si è
basato su una questione di coscienza fra di noi c'è stato
molto più accordo di quanto non ne abbiamo trovato, purtroppo,
in aula. Devo rilevarlo proprio, perché nella votazione
precedente ci siamo resi conto che il confronto si è orientato
secondo un'impostazione che non è di coscienza ma è
ideologica: si vota per principio contro una proposta
dell'opposizione, senza rendersi conto che è assolutamente
identica ad una proposta della maggioranza. E' veramente
un'aberrazione.
Ribadisco, in conclusione, che il voto di alleanza
nazionale sarà di astensione. Ci auguriamo che si possa
procedere nel più breve tempo possibile ad una revisione della
legge n. 184.
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