| DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, onorevole
ministro, siamo soddisfatti soltanto dell'auspicio,
insoddisfattissimi della risposta concernente lo stato
attuale.
I convegni nazionali ai quali ho fatto riferimento hanno
dimostrato che, in un'alta percentuale di casi, i farmaci, dei
quali non devo certo fare propaganda, hanno una forte
efficacia; essi danno una speranza ed anche un concreto e
verificato sollievo agli affetti dalle patologie degenerative
senili. Ma tant'è, siamo in una situazione nella quale si
parla molto di solidarietà e la si pratica pochissimo. Il
Governo stesso parla di fasce deboli e indifese ma
puntualmente le colpisce. Basterebbe ricordare, cambiando
argomento, che in questi giorni i terremotati o coloro la cui
casa è sinistrata vengono minacciati di doversi pagare una
polizza assicurativa se vogliono poi ricevere una parte dei
contributi per la ricostruzione.
Per tornare al tema oggetto dell'interrogazione, non siamo
d'accordo sui dati che lei ci ha fornito e riteniamo si debba
affrontare il problema in maniera più stringente. Vi sono
ormai petizioni documentate da supporti scientifici; i malati
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questione non possono essere abbandonati a se stessi quando è
dimostrato che esistono terapie che possono alleviare le loro
sofferenze o, in molti casi, migliorare la loro condizione
complessiva. Si tratta quasi sempre di persone che hanno uno
scarso supporto familiare e che non sono nella condizione di
pagare il personale che può garantire loro un'assistenza
decente, una sopportabile sopravvivenza.
Mi auguro, quindi, che il Governo dimostri una maggiore
sensibilità rispondendo all'appello rivoltogli e modificando
rapidamente le proprie determinazioni.
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