| I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro
dell'industria, del commercio e dell'artigianato, per sapere -
premesso che:
nella giornata di lunedì 22 febbraio 1999 è giunta a
Porto Torres la nave
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cisterna "Beryl" con un carico di 80 mila tonnellate di
combustibile noto con il nome di "orimulsion";
detto combustibile, composto da una miscela di bitume e
acqua, è destinato ad alimentare i due gruppi di generazione
attualmente in esercizio presso la centrale Enel di Fiume
Santo, sita nel comune di Sassari;
l'"orimulsion" è combustibile ammesso nel nostro Paese
senza che sia stata preventivamente condotta una
sperimentazione da parte delle autorità italiane o sotto il
loro controllo, mentre si sa che in altri Paesi europei esso,
dopo esser stato utilizzato per un certo periodo, è stato
sostituito;
è, pertanto, comprensibile che quando, mesi addietro, si
è diffusa la notizia circa l'intenzione dell'Enel di
utilizzare il cosiddetto "orimulsion" per alimentare i gruppi
di generazione di Fiume Santo, si sia manifestata seria
preoccupazione e ferma opposizione da parte delle
amministrazioni di Sassari e Porto Torres, nonché delle
popolazioni del nord-ovest della Sardegna, a causa del timore
che una zona già fortemente inquinata, nella quale è stata
rilevata una incidenza delle malattie neoplastiche e polmonari
assai più alta della media regionale, possa essere esposta ad
ulteriori rischi per la salute di chi la abita e a un nuovo
degrado ambientale, cosa che comprometterebbe, tra l'altro, lo
sviluppo del parco dell'Asinara, di recente istituzione, con
danni facilmente immaginabili per le possibilità di
occupazione;
l'Enel, incurante di tutto ciò, ha tentato di mettere le
suddette amministrazioni di fronte al fatto compiuto e le ha
costrette ad assumere, con ordinanze sindacali, misure di
tutela della salute dei cittadini, ordinanze avverso le quali
l'Enel stesso ha proposto ricorso davanti al giudice
amministrativo;
allo stato attuale il carico della "Beryl" sarebbe
stoccato, in parte, in un serbatoio del polo petrolchimico
Enichem di Porto Torres e, per un'altra parte, in un serbatoio
Enel di Fiume Santo, serbatoi entrambi che perdono il liquido
che contengono, senza che sia dato sapere quale sia la reale
entità delle perdite, né quali danni e pericoli queste
comportino per le persone e per l'ambiente;
lascia fortemente perplessi il livello di
improvvisazione palesato nella circostanza dall'Enel che,
sapendo da mesi di dover stoccare nel sito di Fiume Santo una
rilevante quantità di "orimulsion", non si è neppure
assicurata di disporre per la bisogna di contenitori non
bucherellati e, in ogni modo, controllati;
per altro verso il ministero dell'ambiente, preso atto
delle preoccupazioni esposte dalle amministrazioni di Sassari
e Porto Torres, nonché da alcuni parlamentari del territorio,
ha disposto che l'"orimulsion" venga sottoposto a
sperimentazione per quanto attiene alle emissioni
nell'atmosfera, presso la centrale Enel di Brindisi (dove è
già stato utilizzato);
nel frattempo sono state diffuse notizie secondo le
quali l'Enel avrebbe in precedenza utilizzato l'"orimulsion"
in Sardegna, addirittura prima che ne fosse autorizzato l'uso
nel nostro Paese; più precisamente, è stato affermato che
sarebbe stato bruciato "orimulsion" nei gruppi di generazione
della centrale Enel sita nel comune di Portoscuso (Cagliari)
senza che di ciò sia stata avvertita né l'amministrazione di
quel comune, né alcun'altra autorità dell'isola -:
in conformità a quale documentazione sperimentale sia
stato autorizzato l'uso dell'"orimulsion" nel nostro Paese;
di quale documentazione le autorità italiane dispongano
circa gli effetti che conseguono alla combustione di tale
sostanza per la salute, per l'ambiente, per gli stessi
impianti in cui venga utilizzata, nonché quali organismi
scientifici e tecnici siano stati incaricati di controllare
tale eventuale documentazione;
se il Governo sia in grado di escludere, nel modo più
chiaro e categorico, che, così come richiesto dalle vigenti
disposizioni,
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l'utilizzazione di "orimulsion" a Fiume Santo possa produrre
condizioni ambientali e di salubrità peggiori o, comunque,
meno favorevoli, di quelle attualmente esistenti, tenendo
conto che l'Enel è autorizzato a bruciare in quel sito
esclusivamente combustibili a basso tenore di zolfo;
se il Governo, al di là della meritoria decisione già
assunta di sottoporre l'"orimulsion" a sperimentazione per
quanto riguarda le emissioni nell'atmosfera, intenda procedere
ad una vera e propria valutazione di impatto ambientale che
tenga conto di tutti i possibili effetti sull'ambiente e sulla
salute dei cittadini (smaltimento dei residui, effetto sugli
impianti, temperatura delle acque marine circostanti,
eccetera);
quale azione il Governo intenda svolgere perché l'Enel
desista dal suo protervo atteggiamento e, in particolare,
perché receda dalle azioni giudiziali intraprese contro le
ordinanze dei sindaci di Sassari e di Porto Torres, azioni
promosse senza attendere neppure i risultati della
sperimentazione ordinata dal ministero dell'ambiente;
quali garanzie i cittadini abbiano che l'Enel non
utilizzi l'"orimulsion" a Fiume Santo mentre è in corso la
sperimentazione presso la centrale di Brindisi;
se corrisponda a verità che l'"orimulsion" sia già stato
utilizzato dall'Enel nella centrale di Portoscuso e, in caso
affermativo, precisamente in quali periodi, per quanto tempo e
se siano stati controllati e da chi e con quali risultati gli
effetti prodotti sull'ambiente.
(2-01687)
"Meloni, Attili, Carboni, Panattoni, Tattarini, De Murtas,
Gasperoni, Guerra, Eduardo Bruno, Altea, Pistone, Galdelli,
Maura Cossutta, Michelangeli, Alveti, Vannoni, Parrelli,
Ortolano, Bonito, Bielli, Abbate, Sabattini, Moroni, Vignali,
Saia, Veltri, Dameri, Dedoni, Massa, Strambi, Soave, Cento,
Boghetta, Cangemi, Bonato, Soro, Gambale, Novelli, Di Stasi,
Raffaldini, Lucà, Giannotti, Petrella, Zagatti, Manca,
Siniscalchi, Lento".
(9 marzo 1999).
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