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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


433729
STA0503-0013
Somm. e Sten. d'Aula n. 503 del 12 marzo 1999 (STA13-503)
(suddiviso in 26 Unità Documento)
Unità Documento n.13 (che inizia a pag.3 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.4)
DISCUSSIONE: C4259. ...(Discussione sulle linee generali - A.C. 4259) LAVASS
...DISCUSSIONE: C4259. ...(Discussione sulle linee generali - A.C. 4259)
ANTONINO LO PRESTI.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LORENZO ACQUARONE
ZZSTA ZZRES ZZSTA120399 ZZSTA990312 ZZSTA000399 ZZSTA000099 ZZSTA503 ZZ13 ZZDI ZZLL
    ANTONINO LO PRESTI.  Signor Presidente, onorevoli colleghi,
  credo di poter affermare, al di fuori di qualsiasi enfasi o
  retorica, che la proposta di legge che stiamo discutendo e
  approveremo fra breve rappresenta una delle migliori e più
  efficaci risposte che le istituzioni possano dare sul fronte
  della lotta alla mafia.
 
                               Pag. 4
 
     Si tratta di una proposta di legge fortemente voluta da
  alleanza nazionale e alla cui stesura mi onoro di aver
  partecipato.  Essa sarà efficace e darà risposte concrete, ma
  su quale fronte?  Su quel fronte silenzioso e sofferente fatto
  di centinaia di persone che, sulla loro pelle, hanno scontato
  il grave prezzo dell'impegno e del sacrificio compiuto da essi
  stessi o dai propri congiunti, servitori dello Stato o
  semplici cittadini danneggiati dalla mafia nell'adempimento
  del proprio dovere o solo perché si erano rifiutati di
  soggiacere al ricatto di un potere criminale ancora oggi
  purtroppo forte e affatto sconfitto.
     Si tratta di un fronte silenzioso, che, con grande dignità
  e senza clamore, ha visto per anni infrangersi le proprie
  legittime aspettative risarcitorie contro le carenze e le
  contraddizioni di un sistema normativo che non è stato in
  grado di garantire in loro favore il pagamento dei danni
  subiti per effetto dell'azione criminale delle organizzazioni
  mafiose; un fronte silenzioso e coraggioso, che ha dimostrato
  di non temere le ritorsioni del potere criminale, che ha rotto
  il muro dell'omertà ed ha affrontato con determinazione e con
  grandi sacrifici economici i processi che hanno portato sul
  banco degli imputati i responsabili degli atti criminali,
  costituendosi parte civile in processi complessi, lunghi e
  delicati, ovvero citando direttamente in giudizio i
  responsabili in sede civile.
     A queste persone coraggiose, a questi cittadini è dedicata
  questa legge, che risolve finalmente una contraddizione
  normativa e concede alle vittime della mafia la certezza di
  vedere finalmente i responsabili pagare, non soltanto
  scontando la giusta pena, ma anche pagando il prezzo
  economico, a volte incommensurabile, dei loro crimini.
     Cosa accadeva, infatti, nel passato?  I parenti delle
  vittime o le vittime stesse dei crimini mafiosi, che si
  costituivano parte civile o che agivano nei giudizi
  risarcitori contro i responsabili, pur ottenendo il
  riconoscimento del danno subito, non potevano, fino a questo
  momento, ricevere la liquidazione dei risarcimenti, perché,
  nel frattempo, i patrimoni dei responsabili erano stati
  confiscati dallo Stato e, quindi, venivano materialmente
  sottratti all'azione esecutiva mobiliare o immobiliare.
     Oggi, con questa legge, chi ha ottenuto il riconoscimento
  del danno subìto può soddisfarsi concretamente accedendo ad un
  fondo, che non a caso è stato denominato di garanzia, che
  provvede alla liquidazione in loro favore delle somme
  riconosciute e che si alimenta - questo è un aspetto
  importante - proprio attraverso una parte dei proventi che
  deriveranno dalla liquidazione dei beni confiscati, risolvendo
  in questo modo la contraddizione di un sistema che non è
  neppure in grado di garantire la piena utilizzazione in tempi
  rapidi dei patrimoni confiscati.
     Voglio ricordare in proposito che da quando è entrata in
  vigore la legge Rognoni-La Torre centinaia sono state le
  confische per svariate migliaia di miliardi ma solo una
  modestissima parte dei beni confiscati è stata utilizzata
  secondo le finalità della legge e molto spesso gli stessi
  beni, proprio a causa dell'inerzia e dell'inefficienza degli
  apparati governativi, sono rimasti nella migliore delle
  ipotesi a marcire inutilizzati e, nella peggiore, nella stessa
  disponibilità dei criminali ai quali erano stati
  confiscati.
     Oggi finalmente si potrà invertire questa tendenza e
  sicuramente questa legge rappresenta uno stimolo in più per le
  nostre istituzioni ad operare celermente per la liquidazione
  dei patrimoni mafiosi al fine di alimentare il fondo istituito
  con questa legge.  Daremo così una duplice risposta sul fronte
  comune della lotta alla mafia: garantiremo, da un lato i
  sacrifici di coloro i quali hanno subito direttamente le
  conseguenze delle azioni criminose e, dall'altro, restituiremo
  dignità all'azione delle istituzioni che saranno, mi auguro,
  stimolate ad operare sul fronte della difficile ma molto
  spesso trascurata
 
                               Pag. 5
 
  gestione dei beni confiscati.  Sarà l'affermazione di un
  principio di civiltà giuridica che pone il nostro paese
  sicuramente all'avanguardia tra le nazioni che sono chiamate a
  contrastare con sempre maggiore sforzo la criminalità
  organizzata e restituiremo ai cittadini la fiducia nelle
  istituzioni e nella politica.
     Voglio qui dare atto alla Commissione di avere svolto con
  grande impegno il compito di portare in aula in tempi rapidi
  questo provvedimento e voglio dare atto a tutte le forze
  politiche di aver operato in modo leale, con grande
  determinazione e spirito di collaborazione, nel comune intento
  di dare al paese una legge importante da più parti invocata,
  fornendo così un valido esempio di come sia in effetti
  realizzabile quella unità delle forze politiche che alcuni
  definiscono un'utopia sul fronte della lotta alla mafia.
     Sono certo che qualche problema tecnico, sorto a proposito
  della copertura finanziaria, sarà risolto nel corso dei lavori
  dell'Assemblea anche se non ritengo (e lo dico a scanso di
  equivoci) che le timide obiezioni mosse da qualcuno in
  proposito siano apprezzabili sia sotto il profilo tecnico che
  politico.  Il fondo si finanzia con proventi che non transitano
  dal bilancio dello Stato e che dunque non gravano sui conti
  pubblici.
     Per queste ragioni non si possono paventare presunte
  mancanze di copertura finanziaria né alcuna indeterminatezza
  nella quantificazione delle possibili richieste risarcitorie
  perché comunque si pone un limite temporale all'ammissibilità
  delle domande, quello dell'entrata in vigore della legge
  Rognoni-La Torre che dispone la confisca dei beni appartenenti
  ai mafiosi.
     Concludo, signor Presidente, anche se devo constatare che
  purtroppo soltanto alleanza nazionale e forza Italia hanno
  avuto la sensibilità di partecipare a questa discussione
  generale, perché mi pare che non risultino altri iscritti, ma
  questo comunque sarà legato agli impegni che i parlamentari
  hanno il venerdì.  Mi dispiace perché, anche se la legge è
  semplice, sarebbe stata un'occasione importante perché
  finalmente in quest'aula tutte le forze politiche avrebbero
  potuto di comune accordo discutere di questa grande novità.
  C'è un po' di rammarico ma desidero comunque concludere con un
  appello.  Spero che l'iter in aula del provvedimento non
  incontri ostacoli.  Lo dico perché sono, non preoccupato, ma
  perché ho colto qualche segnale strano ieri in Commissione in
  attesa del parere della Commissione bilancio.  E' un parere che
  non può che essere positivo perché non vi sono ragioni, dal
  punto di vista politico, tecnico e contabile, per non
  riconoscere che questo fondo non ha bisogno di una copertura
  che transiti attraverso i fondi pubblici.
     Conduciamo dunque in porto senza riserve questo
  provvedimento - mi rivolgo anche al rappresentante del Governo
  - perché, se ci riusciremo, ce ne saranno grati i cittadini e
  sarà una vittoria di tutte le forze politiche e di tutto il
  Parlamento  (Applausi)!
 
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