| FRANCO CORLEONE, Sottosegretario di Stato per la
giustizia. Signor Presidente, dopo gli interventi del
relatore, onorevole Saponara, e degli onorevoli Lo Presti e
Marotta, è rimasto poco da aggiungere in merito alla proposta
di legge al nostro esame. Essa è significativa in quanto non
afferma principi, ma intende rendere effettivo il risarcimento
del danno, consacrato con una sentenza penale, in favore delle
vittime dei reati di mafia.
Questo provvedimento colma una lacuna evidente del nostro
ordinamento che prevede strumenti per l'acquisizione allo
Stato, attraverso la confisca, dei beni dei mafiosi, ma lascia
scoperta per le vittime, in molti casi, l'effettiva
possibilità di ottenere il ristoro dei danni subiti. Lo stesso
discorso vale per la possibilità di affrontare tutte le spese
processuali che in processi di mafia sono particolarmente
onerose, anche per la stessa lunghezza dei processi.
Pertanto questo fondo costituito e che ha alla base una
sorta di meccanismo assicurativo rappresenta sicuramente una
risposta attesa e condivisibile.
E' stato detto che si tratta di una proposta semplice.
Leggendo e studiando il "percorso" del provvedimento in
Commissione, mi pare che in ordine ad alcuni problemi di
diritto (uno dei quali è stato poc'anzi evidenziato
dall'onorevole Marotta) anche di sottile interpretazione,
quale ad esempio quello relativo al quesito se ci troviamo di
fronte ad un diritto soggettivo o ad un interesse legittimo, o
quello relativo al rapporto tra questa proposta di legge e
quella antiracket e antiusura, possiamo dire di trovarci
dinanzi ad una proposta semplice ma con alcune caratteristiche
di complessità che bene ha fatto la Commissione, sotto la
guida del relatore, onorevole Saponara, ad approfondire, non
lasciando spazi al semplicismo. Le cose semplici devono essere
chiare, limpide e praticabili.
Credo che non vi sia stata alcuna volontà di ritardare
l'approvazione della legge. Ho sentito alcuni accenni polemici
relativamente a presenze ed assenze, ma devo dire che non mi
sembra che questo dato incida sulla qualità della legge.
Ritengo che su questo testo tutta la Commissione abbia
lavorato con impegno, tutte le parti politiche abbiano
manifestato il loro consenso e dato il loro contributo. Non
"caricherei" neppure questa legge di un dibattito e di una
polemica sulla giustizia, che lasciamo ad altre sedi o al
Parlamento nel momento in cui questi temi saranno
affrontati.
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