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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


433767
STA0504-0019
Somm. e Sten. d'Aula n. 504 del 15 marzo 1999 (STA13-504)
(suddiviso in 43 Unità Documento)
Unità Documento n.19 (che inizia a pag.15 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.6)
DISCUSSIONE: C5627. ...(Discussione sulle linee generali - A.C. 5627) LAVASS
...DISCUSSIONE: C5627. ...(Discussione sulle linee generali - A.C. 5627)
PAOLA MANZINI.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO GIOVANARDI
ZZSTA ZZRES ZZSTA150399 ZZSTA990315 ZZSTA000399 ZZSTA000099 ZZSTA504 ZZ13 ZZDI ZZLL
                              Pag. 15
 
    PAOLA MANZINI.  Vorrei innanzitutto ringraziare il
  relatore, onorevole Labate, che ha consentito - pur avendo di
  fronte un provvedimento caratterizzato da un certo grado di
  complessità - di concludere nei tempi previsti la discussione
  e la votazione del mandato al relatore in Commissione e quindi
  di iniziare oggi in aula l'esame del provvedimento.
     Credo di dover spendere qualche parola a nome del mio
  gruppo su alcune considerazioni - peraltro sottolineate,
  seppure in modo diverso, anche dallo stesso relatore -
  riguardanti il carattere del provvedimento che abbiamo in
  esame.  Mi riferisco in modo particolare a questa presunta o
  reale difficoltà a leggere e ad interpretare le norme di
  questo provvedimento, stante l'affastellamento di questioni
  diverse fra di loro ed un'accentuata eterogeneità delle
  stesse, come è stato rilevato.
     Devo riconoscere che sicuramente ci troviamo di fronte ad
  un provvedimento che, nel dipanarsi dei diversi articoli,
  affronta materie diverse fra di loro e credo sia auspicabile
  che nel futuro questa diversità di materie possa essere
  effettivamente ridotta.
     Vorrei però svolgere due considerazioni.  In primo luogo,
  così come abbiamo fatto negli anni passati (in modo
  particolare vorrei fare riferimento alla legge n. 266 del
  1997, che pure aveva la stessa caratteristica), noi stiamo
  discutendo di un provvedimento che prevede - anche se non
  esclusivamente, come dirò dopo - l'attivazione di risorse
  presenti nella legge finanziaria.  Questa necessità non ci sarà
  più a partire dall'anno prossimo, perché superata dal decreto
  legislativo n. 123, almeno per larga parte (non del tutto,
  perché, come voi ben sapete, rimangono comunque stanziamenti e
  fondi che afferiscono a leggi che non sono state ricomprese
  nell'atto di trasferimento delle competenze alle regioni e che
  pur tuttavia sono state considerate nel decreto legislativo,
  riferito alla uniformità delle procedure, con particolare
  riguardo alla procedura automatica per il finanziamento e il
  sostegno al sistema produttivo del nostro paese).
     In secondo luogo, credo che un provvedimento presentato da
  un Ministero che si occupa della politica industriale,
  dell'artigianato, del commercio, delle camere di commercio,
  delle miniere, dell'energia e quant'altro difficilmente possa
  essere considerato omogeneo, nel senso di fornire ragguagli
  esclusivamente su una materia.
     Da questo punto di vista, sulla base di quanto sostenuto
  in modo particolare dal relatore, ma anche dalla sottoscritta
  e da altri, insieme con i componenti il Comitato per la
  legislazione, è stato elaborato un documento contenente
  proprio un parere favorevole, anche se con osservazioni e con
  due condizioni, una delle quali superata.  Come dicevo, bisogna
  tener conto che ci troviamo di fronte ad un provvedimento di
  un certo tipo, che mette insieme le suddette materie, elencate
  doverosamente e dettagliatamente dall'onorevole Rasi.
     Detto ciò, sarebbe auspicabile non estendere, o in ogni
  caso ridurre, il carattere eterogeneo ed ampio dei
  provvedimenti al nostro esame.  A nome del mio gruppo, desidero
  sottolineare che l'esame del Senato ha ulteriormente
  accentuato tale eterogeneità; i colleghi che hanno potuto
  esaminare il testo in Commissione ne sono sicuramente
  consapevoli.  Le osservazioni pervenute dalle Commissioni su
  alcuni punti, in particolare sull'articolo 12, nonché il
  parere condizionato della Commissione lavoro, sono pertinenti;
  la materia trattata per quanto riguarda - ad esempio - la
  funzione dirigenziale dei capi servizio all'interno delle
  camere di commercio deve essere giustamente lasciata alla
  contrattazione fra le parti e non risolta con una norma di
  legge.
     Un lavoro di ulteriore "pulizia" del provvedimento era
  possibile e sarebbe stato auspicabile.  A questo punto, il
  Presidente ed i colleghi si chiederanno come mai, pur con le
  suddette considerazioni, in aula il testo della Commissione
  presenti solo due modifiche: la prima riguarda un
 
                              Pag. 16
 
  problema tecnico-formale di copertura all'articolo 6 e,
  conseguentemente, all'articolo 14; la seconda, già indicata
  dall'onorevole Rasi, riguarda il comma 3 dell'articolo 1; si
  tratta di un'ulteriore esplicitazione del fatto che il
  contratto di comodato, per quanto riguarda le attrezzature a
  supporto dei veicoli di trasporto assegnate agli operatori
  qualificati, debba avvenire con piena disponibilità da parte
  dello Stato, non solo in occasione di esigenze prospettate dal
  Ministero della difesa, ma in qualsiasi occasione venga reso
  necessario e quindi per altri settori quali la protezione
  civile.
     Il testo era stato già considerato in tal senso dal
  Governo, per esplicita dichiarazione del ministro Bersani in
  Commissione, tuttavia tale ulteriore precisazione ha trovato
  concorde la Commissione stessa.
     Pur condividendo parte delle riflessioni critiche e pur
  essendo il nostro gruppo favorevole anche ad alcune modifiche
  - ho ricordato la soppressione dell'articolo 12, ma potrebbero
  esservene altre - riteniamo utile fin d'ora l'approvazione del
  provvedimento così come licenziato dalla X Commissione della
  Camera.
     La ragione sta essenzialmente nel fatto che il
  provvedimento in discussione, come è stato ricordato, contiene
  i fondi previsti dalle leggi finanziarie 1998 e 1999.  E' stato
  impiegato un periodo molto lungo per la sua approvazione in
  prima lettura al Senato - dieci mesi, come è stato ricordato -
  ed è, pertanto, opinione della maggioranza - ma, in questo
  caso, ritengo di poter dire non solo di quest'ultima, in base
  alle dichiarazioni fatte anche dai colleghi dell'opposizione
  che mi hanno preceduto - che sia necessario che parti
  importanti del provvedimento, in modo particolare quelle che
  attengono agli articoli 1 e 2, alle questioni relative
  all'imprenditoria femminile, agli incentivi per le piccole e
  medie imprese ed ad altre in esso contenute, possano essere
  rapidamente approvate.  L'impressione è che, stante la
  difficile situazione del calendario, sia della Camera, sia del
  Senato, una ulteriore definizione del testo, sia pure
  sicuramente auspicabile, rischi di pregiudicare quella rapida
  approvazione sulla quale credo che, alla fine, molti
  concordino.
     Faccio un'ultima considerazione in riferimento ad un punto
  sicuramente rilevantissimo del provvedimento, cioè quello
  contenuto negli articoli 1 e 2, che attiene alle risorse e al
  rilancio del settore aeronautico e di quelli aerospaziale e
  duale.  Ci troviamo di fronte alla predisposizione di un piano
  di rilancio del settore aeronautico e di quelli aerospaziale e
  duale di sicura novità rispetto al passato e che contiene sia
  le indicazioni già date dal Governo in occasione della
  presentazione del piano dell'aeronautica, sia gli elementi
  che, in più occasioni, anche durante la discussione nella
  nostra Commissione e in Parlamento, sono stati evidenziati
  circa la necessità di dare slancio e forza a tali settori.
     In modo particolare, il fatto che non siano contemplati
  all'articolo 1 solo ed esclusivamente i programmi
  internazionali, ma anche la possibilità per le imprese
  italiane di partecipare al capitale di rischio di società -
  come recita il testo attuale del provvedimento -,
  "preferibilmente costituenti le strutture di cooperazione
  europea", è sicuramente un elemento di qualità che giudichiamo
  positivo.
     A questo proposito riteniamo che non ci si trovi di fronte
  né ad elementi di difficoltà giuridica - fatta salva la
  precisazione alla quale si è fatto riferimento per quanto
  riguarda il comma 3 dell'articolo 1, cioè la questione
  relativa al comodato per le attrezzature -, né ad aspetti di
  ambiguità circa la strada che il Governo ha deciso di
  imboccare in questo settore.
     Tuttavia, le sollecitazioni fatte anche dal collega
  Giovine relative alla necessità che il Governo si doti di
  maggiori strumenti per seguire in maniera adeguata i processi
  di ristrutturazione molto forti e molto ampi che si verificano
  in questo settore e all'esigenza che vengano superate le
  attuali difficoltà, anche relazionali, riguardanti le diverse
  amministrazioni interessate, ci trovano sicuramente concordi.
 
                              Pag. 17
 
  A tale proposito, come ho già dichiarato in diversi momenti
  in Commissione, ritengo sia opportuno che anche il Parlamento,
  attraverso un'apposita indagine conoscitiva presso la X
  Commissione, consenta di mettere maggiormente a fuoco tali
  aspetti e fornisca un contributo fattivo affinché lo stesso
  Governo possa rendere ancora più efficace l'assolvimento del
  compito che si è proposto e che con questo provvedimento ha
  testimoniato.
 
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