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PAOLA MANZINI. Vorrei innanzitutto ringraziare il
relatore, onorevole Labate, che ha consentito - pur avendo di
fronte un provvedimento caratterizzato da un certo grado di
complessità - di concludere nei tempi previsti la discussione
e la votazione del mandato al relatore in Commissione e quindi
di iniziare oggi in aula l'esame del provvedimento.
Credo di dover spendere qualche parola a nome del mio
gruppo su alcune considerazioni - peraltro sottolineate,
seppure in modo diverso, anche dallo stesso relatore -
riguardanti il carattere del provvedimento che abbiamo in
esame. Mi riferisco in modo particolare a questa presunta o
reale difficoltà a leggere e ad interpretare le norme di
questo provvedimento, stante l'affastellamento di questioni
diverse fra di loro ed un'accentuata eterogeneità delle
stesse, come è stato rilevato.
Devo riconoscere che sicuramente ci troviamo di fronte ad
un provvedimento che, nel dipanarsi dei diversi articoli,
affronta materie diverse fra di loro e credo sia auspicabile
che nel futuro questa diversità di materie possa essere
effettivamente ridotta.
Vorrei però svolgere due considerazioni. In primo luogo,
così come abbiamo fatto negli anni passati (in modo
particolare vorrei fare riferimento alla legge n. 266 del
1997, che pure aveva la stessa caratteristica), noi stiamo
discutendo di un provvedimento che prevede - anche se non
esclusivamente, come dirò dopo - l'attivazione di risorse
presenti nella legge finanziaria. Questa necessità non ci sarà
più a partire dall'anno prossimo, perché superata dal decreto
legislativo n. 123, almeno per larga parte (non del tutto,
perché, come voi ben sapete, rimangono comunque stanziamenti e
fondi che afferiscono a leggi che non sono state ricomprese
nell'atto di trasferimento delle competenze alle regioni e che
pur tuttavia sono state considerate nel decreto legislativo,
riferito alla uniformità delle procedure, con particolare
riguardo alla procedura automatica per il finanziamento e il
sostegno al sistema produttivo del nostro paese).
In secondo luogo, credo che un provvedimento presentato da
un Ministero che si occupa della politica industriale,
dell'artigianato, del commercio, delle camere di commercio,
delle miniere, dell'energia e quant'altro difficilmente possa
essere considerato omogeneo, nel senso di fornire ragguagli
esclusivamente su una materia.
Da questo punto di vista, sulla base di quanto sostenuto
in modo particolare dal relatore, ma anche dalla sottoscritta
e da altri, insieme con i componenti il Comitato per la
legislazione, è stato elaborato un documento contenente
proprio un parere favorevole, anche se con osservazioni e con
due condizioni, una delle quali superata. Come dicevo, bisogna
tener conto che ci troviamo di fronte ad un provvedimento di
un certo tipo, che mette insieme le suddette materie, elencate
doverosamente e dettagliatamente dall'onorevole Rasi.
Detto ciò, sarebbe auspicabile non estendere, o in ogni
caso ridurre, il carattere eterogeneo ed ampio dei
provvedimenti al nostro esame. A nome del mio gruppo, desidero
sottolineare che l'esame del Senato ha ulteriormente
accentuato tale eterogeneità; i colleghi che hanno potuto
esaminare il testo in Commissione ne sono sicuramente
consapevoli. Le osservazioni pervenute dalle Commissioni su
alcuni punti, in particolare sull'articolo 12, nonché il
parere condizionato della Commissione lavoro, sono pertinenti;
la materia trattata per quanto riguarda - ad esempio - la
funzione dirigenziale dei capi servizio all'interno delle
camere di commercio deve essere giustamente lasciata alla
contrattazione fra le parti e non risolta con una norma di
legge.
Un lavoro di ulteriore "pulizia" del provvedimento era
possibile e sarebbe stato auspicabile. A questo punto, il
Presidente ed i colleghi si chiederanno come mai, pur con le
suddette considerazioni, in aula il testo della Commissione
presenti solo due modifiche: la prima riguarda un
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problema tecnico-formale di copertura all'articolo 6 e,
conseguentemente, all'articolo 14; la seconda, già indicata
dall'onorevole Rasi, riguarda il comma 3 dell'articolo 1; si
tratta di un'ulteriore esplicitazione del fatto che il
contratto di comodato, per quanto riguarda le attrezzature a
supporto dei veicoli di trasporto assegnate agli operatori
qualificati, debba avvenire con piena disponibilità da parte
dello Stato, non solo in occasione di esigenze prospettate dal
Ministero della difesa, ma in qualsiasi occasione venga reso
necessario e quindi per altri settori quali la protezione
civile.
Il testo era stato già considerato in tal senso dal
Governo, per esplicita dichiarazione del ministro Bersani in
Commissione, tuttavia tale ulteriore precisazione ha trovato
concorde la Commissione stessa.
Pur condividendo parte delle riflessioni critiche e pur
essendo il nostro gruppo favorevole anche ad alcune modifiche
- ho ricordato la soppressione dell'articolo 12, ma potrebbero
esservene altre - riteniamo utile fin d'ora l'approvazione del
provvedimento così come licenziato dalla X Commissione della
Camera.
La ragione sta essenzialmente nel fatto che il
provvedimento in discussione, come è stato ricordato, contiene
i fondi previsti dalle leggi finanziarie 1998 e 1999. E' stato
impiegato un periodo molto lungo per la sua approvazione in
prima lettura al Senato - dieci mesi, come è stato ricordato -
ed è, pertanto, opinione della maggioranza - ma, in questo
caso, ritengo di poter dire non solo di quest'ultima, in base
alle dichiarazioni fatte anche dai colleghi dell'opposizione
che mi hanno preceduto - che sia necessario che parti
importanti del provvedimento, in modo particolare quelle che
attengono agli articoli 1 e 2, alle questioni relative
all'imprenditoria femminile, agli incentivi per le piccole e
medie imprese ed ad altre in esso contenute, possano essere
rapidamente approvate. L'impressione è che, stante la
difficile situazione del calendario, sia della Camera, sia del
Senato, una ulteriore definizione del testo, sia pure
sicuramente auspicabile, rischi di pregiudicare quella rapida
approvazione sulla quale credo che, alla fine, molti
concordino.
Faccio un'ultima considerazione in riferimento ad un punto
sicuramente rilevantissimo del provvedimento, cioè quello
contenuto negli articoli 1 e 2, che attiene alle risorse e al
rilancio del settore aeronautico e di quelli aerospaziale e
duale. Ci troviamo di fronte alla predisposizione di un piano
di rilancio del settore aeronautico e di quelli aerospaziale e
duale di sicura novità rispetto al passato e che contiene sia
le indicazioni già date dal Governo in occasione della
presentazione del piano dell'aeronautica, sia gli elementi
che, in più occasioni, anche durante la discussione nella
nostra Commissione e in Parlamento, sono stati evidenziati
circa la necessità di dare slancio e forza a tali settori.
In modo particolare, il fatto che non siano contemplati
all'articolo 1 solo ed esclusivamente i programmi
internazionali, ma anche la possibilità per le imprese
italiane di partecipare al capitale di rischio di società -
come recita il testo attuale del provvedimento -,
"preferibilmente costituenti le strutture di cooperazione
europea", è sicuramente un elemento di qualità che giudichiamo
positivo.
A questo proposito riteniamo che non ci si trovi di fronte
né ad elementi di difficoltà giuridica - fatta salva la
precisazione alla quale si è fatto riferimento per quanto
riguarda il comma 3 dell'articolo 1, cioè la questione
relativa al comodato per le attrezzature -, né ad aspetti di
ambiguità circa la strada che il Governo ha deciso di
imboccare in questo settore.
Tuttavia, le sollecitazioni fatte anche dal collega
Giovine relative alla necessità che il Governo si doti di
maggiori strumenti per seguire in maniera adeguata i processi
di ristrutturazione molto forti e molto ampi che si verificano
in questo settore e all'esigenza che vengano superate le
attuali difficoltà, anche relazionali, riguardanti le diverse
amministrazioni interessate, ci trovano sicuramente concordi.
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A tale proposito, come ho già dichiarato in diversi momenti
in Commissione, ritengo sia opportuno che anche il Parlamento,
attraverso un'apposita indagine conoscitiva presso la X
Commissione, consenta di mettere maggiormente a fuoco tali
aspetti e fornisca un contributo fattivo affinché lo stesso
Governo possa rendere ancora più efficace l'assolvimento del
compito che si è proposto e che con questo provvedimento ha
testimoniato.
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