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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


433777
STA0504-0029
Somm. e Sten. d'Aula n. 504 del 15 marzo 1999 (STA13-504)
(suddiviso in 43 Unità Documento)
Unità Documento n.29 (che inizia a pag.20 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.6)
DISCUSSIONE: C5627. ...(Discussione sulle linee generali - A.C. 5627) LAVASS
...DISCUSSIONE: C5627. ...(Discussione sulle linee generali - A.C. 5627)
EDO ROSSI.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO GIOVANARDI
ZZSTA ZZRES ZZSTA150399 ZZSTA990315 ZZSTA000399 ZZSTA000099 ZZSTA504 ZZ13 ZZDI ZZLL
    EDO ROSSI.  Signor Presidente, la prego fin da adesso di
  essere tollerante in questo caso.
     Qualsiasi cittadino che si trovi fronte ad provvedimento
  che si intitola "Norme in materia di attività produttive" non
  può non pensare che si tratta di un provvedimento contenente
  norme che vanno in quella direzione.
     Se analizziamo, come hanno fatto altri colleghi, la
  composizione strutturale di questo provvedimento, constatiamo
  che vi sono alcuni articoli che sono coerenti e compatibili
  tra loro (mi riferisco per esempio alle disposizioni normative
  riguardanti il settore industriale, aerospaziale e la
  questione della rottamazione).  Vi sono poi altri articoli che
  possiamo considerare di supporto (ad esempio l'articolo 3),
  prescindendo dal fatto che essi siano condivisibili o meno.  Ci
  sono poi degli articoli che sono assolutamente in contrasto
  tra loro e nei confronti del titolo del provvedimento; penso
  agli articoli che regolano la materia relativa al personale,
  alle assicurazioni e alle camere di commercio.
     Si dice che questa è l'ultima volta che il Parlamento
  discute di come si spendono i soldi pubblici, perché dal
  prossimo anno, per effetto del decreto legislativo n. 123 del
  1998, tutto sarà deciso dal Governo.  Se è così, francamente
  sono molto preoccupato, perché nonostante il Governo sapesse
  che esso avrebbe dovuto essere esaminato dal Parlamento, l'ha
  presentato in questo modo.  Immaginiamoci come saranno i
  provvedimenti del Governo quando non dovranno più "sottostare"
  ad una discussione in Parlamento!  Dunque, se il buongiorno si
  vede dal mattino, non posso che essere molto preoccupato.
     Ma queste critiche provengono soltanto dal nostro gruppo e
  riguardano soltanto la nostra concezione della politica?  La
  verità è che queste critiche provengono da altri gruppi
  politici, ma soprattutto sono contenute nei pareri espressi
  sul provvedimento.
     Non sto qui a ricordare, visto che l'ha già fatto molto
  bene il collega Rasi, cosa abbia detto il Comitato per la
  legislazione, allorquando ha analizzato il provvedimento in
  esame.  Definire quest'ultimo una vera "bruttura" sotto ogni
  punto di vista
 
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  è quasi fargli un complimento!  Ad avviso del Comitato per la
  legislazione questo testo dovrebbe essere capovolto, sotto
  ogni punto di vista.
     Conosciamo poi le critiche espresse dalla Commissione
  bilancio.  Ci troviamo dinanzi ad un provvedimento del Governo
  presentato senza copertura.  Un provvedimento di iniziativa
  parlamentare può anche avere un limite del genere, ma un
  provvedimento d'iniziativa del Governo può mai arrivare
  all'esame del Parlamento senza avere una copertura, perché ciò
  è quanto emerge dal parere espresso dalla Commissione
  bilancio?  E' un fatto, questo, che francamente ci lascia mal
  sperare.
     Che dire poi della posizione assunta dalla Commissione
  lavoro?  Quest'ultima non ha chiesto una modifica dell'articolo
  12 ma addirittura il suo stralcio perché non c'entra niente
  con il provvedimento in esame.  Da qualsiasi punto di vista lo
  si consideri, limitandoci a queste sole critiche (mi
  soffermerò più avanti sulle altre espresse da rifondazione
  comunista), ci si rende conto che sotto il profilo legislativo
  è un chiaro segno di accattonaggio che emerge tra diverse
  spinte di  lobby,  di nuove clientele e di pressioni del
  mercato.  Dietro questo provvedimento che si intitola: "Norme
  in materia di attività produttive") non vi è alcun riferimento
  ad elementi, sia pure minimi, di politica industriale, di
  programmazione economica per lo sviluppo e di utilizzo delle
  risorse finalizzate alla crescita.  Esso è, a mio avviso, una
  vera pattumiera che ricorda i tempi della prima Repubblica e,
  anche se a quei tempi non ero presente in questa sede, ricordo
  bene la formulazione dei disegni di legge di quel periodo.
  Questo provvedimento ne è, per così dire, la fotocopia.
  Diamone un giudizio, almeno sul piano industriale!
     In questo disegno di legge sono state messe insieme
  materie assolutamente disparate: aeronautica, spazio,
  rottamazione dei motorini, collocazione del personale
  dell'Ente nazionale cellulosa e carta, finanziamenti dei
  mercati agroalimentari e così via.
     Si distribuiscono soldi pubblici senza alcuna logica
  programmatoria, senza alcun piano di settore, senza alcuna
  politica industriale.  Qual è, dunque, la finalità del
  provvedimento se manca questa base fondamentale?  Abbiamo
  cercato di valutare sotto l'aspetto legislativo e secondo il
  metodo della democrazia parlamentare - invito anche lei,
  Presidente, ad esprimere, se possibile, la sua opinione sulla
  questione - il suo iter.  Il Senato e il Governo hanno
  impiegato circa nove mesi per l'esame del testo in prima
  lettura.  Non so se il parto abbia avuto le difficoltà
  evidenziate dall'onorevole Barral, ma non vi sono dubbi che la
  paternità di questa creatura è del Governo e la maternità
  appartiene alla sua maggioranza.  Se questo provvedimento è,
  dunque, una bruttura, sappiamo bene chi è il padre e chi la
  madre.  Quello che più ci preoccupa è che, dopo aver scoperto
  che è una creatura senza tutti i requisiti in ordine, il padre
  e la madre, cioè il Governo e la maggioranza, non accettano
  alcun intervento sanitario per migliorare le prospettive di
  questa creatura e hanno deciso, invece, di "blindare" il
  disegno di legge.  Ci è stato detto in un primo momento che, in
  seconda lettura alla Camera, non si sarebbero potuti
  effettuare interventi emendativi perché al Senato il
  provvedimento era stato blindato.  Si sarebbero potute
  accettare, al massimo, modifiche di natura tecnica perché,
  data l'urgenza, non si voleva che tornasse in terza lettura al
  Senato.
     In seguito, sotto le pressioni delle condizioni poste
  dalle altre Commissioni - non certo dalle minoranze e
  dall'opposizione - si torna al Senato in terza lettura.  A
  questo punto cade la maschera.  La ragione non era, pertanto,
  l'urgenza del provvedimento ma il fatto che all'interno della
  maggioranza esso rappresenta il frutto di un rapporto e di un
  equilibrio tra varie richieste e vari soggetti.  Questo
  rapporto ha, purtroppo, messo insieme e scambiato gli impianti
  a fune con il progetto Ignitor, la rottamazione con le
  biciclette a pedalata assistita.  E' per questa
 
                              Pag. 22
 
  ragione che non si può cambiare nulla, perché qualsiasi
  modifica fa saltare un pezzetto dell'accordo.
     Ma allora, signor Presidente, qual è la funzione del
  nostro ramo parlamentare?  Discutere i provvedimenti e
  migliorarli o prendere atto che, in base all'accordo raggiunto
  all'interno della maggioranza, anche se il disegno di legge
  presenta limiti notevolissimi, deve essere mantenuto?  Noi
  volevamo migliorare il provvedimento, tuttavia la maggioranza
  non solo ci ha imposto di non farlo ma, in Commissione, di non
  costituire neppure il Comitato ristretto.  Non si è voluto cioè
  neanche sapere quali fossero i miglioramenti che avrebbero
  potuto essere apportati.  Si è detto che, siccome non si doveva
  modificare il testo, non si doveva costituire nemmeno il
  Comitato ristretto.  Certo, so che si tratta di una facoltà
  della maggioranza, ma in un Parlamento non ascoltare nemmeno
  quali siano le opinioni degli altri dal punto di vista del
  miglioramento del testo, mi sembra una cosa rilevante.  Non
  conosco la tecnica legislativa; il mio grado di cultura ed i
  miei studi sono limitati, ma queste mi sembrano cose
  assolutamente condivisibili.
     Il Parlamento, a mio avviso, viene espropriato dei suoi
  poteri.  Il Governo ci dice che non è vero, perché fa appello
  all'articolo 1 della legge n. 266, la norma che prevede il
  comitato di rendicontazione.  Voglio leggerlo, Presidente,
  perché lei deve sentire cosa prevede tale articolo.  Recita
  quella norma: "Al fine di effettuare attività di valutazione e
  controllo sull'efficacia e sul rispetto delle finalità delle
  leggi...
 
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