| A seguito delle notizie stampa pubblicate nei primi giorni
del mese di gennaio 1998, secondo le quali l'AGIP avrebbe
manifestato l'intenzione di effettuare prove di penetrazione
nel sottosuolo in località San Basilio di Ariano nel Polesine
ed in altre zone limitrofe alla provincia di Rovigo, per
verificare l'esistenza di giacimenti metaniferi, sia il
consiglio provinciale di Rovigo, che il consiglio comunale di
Ariano Polesine, rispettivamente con delibera del l9 gennaio
1998, e con l'ordine del giorno del 19 febbraio 1998,
dichiaravano la netta contrarietà a qualsiasi tipo di
perforazione del terreno, anche a scopo di ricerca scientifica
e di verifica tesa a supportare iniziative di ripresa delle
estrazioni metanifere, sia nella zona di Ariano che nell'Alto
Adriatico.
Ciò premesso, fa presente che, con l'approvazione di un
emendamento parlamentare al decreto-legge 29 marzo 1995, n.
96, la legge di conversione 31 maggio 1995, n. 206 stabiliva,
all'articolo 2- bis, che il ministero dell'Ambiente,
d'intesa con la regione Veneto, avrebbero dovuto provvedere ad
una specifica valutazione di compatibilità ambientale dei
progetti e delle attività di coltivazione di idrocarburi
previsti in Alto Adriatico, al fine di valutare l'incidenza
che tali attività possono avere sui fenomeni di subsidenza.
La stessa legge disponeva la sospensione delle attività di
coltivazione in Alto Adriatico nel tratto di mare compreso tra
il parallelo passante per la foce del fiume Tagliamento ed il
parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume
Po.
L'articolo 2- bis prevede, infine, che le attività
potevano riprendere solo a condizione che la valutazione
espressa dal Ministero, d'intesa con la Regione Veneto, avesse
escluso che le attività di coltivazione avrebbero potuto
contribuire a provocare effetti di subsidenza.
Stabilito che nell'area individuata dall'articolo
2- bis, ed in particolare entro il perimetro delle sei
concessioni di coltivazione, di cui l'AGIP è titolare, non
sono state realizzate piattaforme produttive ed è
oggettivamente impossibile dare corso all'attività produttiva
in assenza degli impianti, preciso che a seguito
dell'emanazione della legge di conversione del citato
decreto-legge, sono stati svolti dal Ministero diversi
incontri con le Amministrazioni e servizi istitutivi
scientifici interessati e incontri con l'AGIP, in qualità di
titolare o rappresentante unico dei progetti previsti per
l'alto Adriatico.
Il Ministro dell'ambiente ed il Presidente della Regione
Veneto, in data 16 gennaio 1996, hanno sottoscritto un accordo
procedimentale che specifica i cardini e le modalità della
specifica procedura prospettata dall'articolo 2- bis
della legge n. 206 del 1995 che, rispetto alla "ordinaria"
procedura di valutazione dell'impatto ambientale per le
attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi
(normalmente riferita al decreto del Presidente della
Repubblica n. 526 del 1994), presenta una maggiore specificità
e comporta analisi di grande complessità tecnica circa i
potenziali e specifici impatti in termini di subsidenza. Detto
accordo prevedeva l'integrazione della Commissione V.I.A.
(istituita con l'articolo
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18, della legge n. 67 del 1998), con quattro esperti in
materia e più precisamente: il professor Antonio Brambati
(Università di Trieste), professor Iginio Marson (Università
di Trieste), dottor Gianfranco Dalla Porta (direttore Istituto
Grandi Masse CNR Venezia), professor Frans J. Barends
(Istituto Olandese DELFT).
In data 7 giugno 1996, a parziale modifica del primo, è
stato sottoscritto un secondo Accordo nel quale, al fine di
emanare la pronuncia di compatibilità ambientale "dei progetti
e delle attività di coltivazione di idrocarburi nelle aree
individuate dall'articolo 2- bis ", è stata prevista
un'apposita Commissione composta dagli esperti già individuati
nel primo Accordo Procedimentale, provvedendo altresì a
sostituire il professor Barends, che nel frattempo aveva
comunicato l'indisponibilità, in termini di tempo da dedicare
all'incarico, con il professor Enzo Boschi, Presidente
dell'Istituto Nazionale di Geofisica, incaricato anche come
coordinatore. Gli altri esperti venivano tutti confermati.
Tale secondo accordo è stato vistato dall'organo di controllo
in data 29 luglio 1996. Si precisa che entrambi gli accordi
prevedevano una collaborazione del ministero dell'Ambiente con
il Dipartimento metodi e modelli matematici per e Scienze
applicate dell'Università di Padova per la raccolta, la
verifica e l'elaborazione dei dati necessari per la
valutazione di impatto ambientale.
Al fine di garantire tale supporto, è stata stipulata una
convenzione con detta Università che è stata approvata il 21
marzo 1997. Tale convenzione prevede, oltre la verifica sui
dati, la predisposizione di un modello matematico revisivo
degli effetti della subsidenza.
La società AGIP, per la predisposizione del modello,
metteva a disposizione tutti i dati in suo possesso.
In data 28 marzo 1997 la predetta Commissione Boschi,
consegnava al ministro dell'Ambiente ed al Presidente della
Regione Veneto la relazione conclusiva del suo lavoro. I
risultati venivano successivamente resi pubblici nel corso di
una conferenza stampa il 12 giugno 1997, e diffusi da diversi
organi di stampa, in particolare dall'ANSA.
Il Parere della Commissione Boschi non concludeva, però,
il procedimento valutativo; infatti sul progetto doveva ancora
esprimersi la Commissione per la Valutazione dell'impatto
Ambientale che, come già detto, si avvale, per la raccolta,
verifica ed elaborazione dei dati, del Dipartimento di metodi
e modelli matematici per le scienze applicate dell'Università
di Padova.
Attualmente la Commissione VIA, per quanto riguarda le
estrazioni metanifere nell'alto Adriatico, ha chiuso
l'istruttoria tecnica relativa al Progetto di sviluppo nel
mese di ottobre ultimo scorso. Il relativo parere è stato
inoltrato al ministro al fine dell'espressione e parere
previsto dall'articolo 2- bis del decreto-legge 29 marzo
1995, n. 96, convertito con legge 31 maggio 1995, n. 206.
Detto parere dovrà essere emanato di concerto con il
Presidente della Regione Veneto, cui è stata inviata la
proposta di decreto per la valutazione di competenza, che si
attende ricevere entro il mese di marzo.
Per quanto riguarda invece le attività previste nel Comune
di Ariano Polesine si precisa che è stata presentata al
ministero dell'ambiente una domanda di pronuncia di
compatibilità ambientale relativa al pozzo esplorativo
"Ariano"; la relativa istruttoria tecnica della Commissione
Via è stata chiusa di recente ed il giudizio di compatibilità
ambientale sarà emanato quanto prima.
Ribadisco, infine, che nell'area delimitata dall'articolo
2- bis della legge n. 206 del 1995 non è in corso alcuna
attività di coltivazione non essendo stato realizzato
nell'area nessun impianto di estrazione; pertanto la stessa è
tecnicamente impossibile atteso che tali attività sono state
sospese dalla stessa legge.
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