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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


433902
SMC0471-0095
Bollettino Giunte e Commissioni n. 471 del 16 marzo 1999 - edizione definitiva - (SMC13-471)
(suddiviso in 205 Unità Documento)
Unità Documento n.95 (che inizia a pag.86 dello stampato)
             ...VIII COMMISSIONE PERMANENTE
           (Ambiente, territorio e lavori pubblici)
 
 
...INTERROGAZIONI
...5 - 02875. LAVCOMM
...5 - 02875.
TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA
Martedì 16 marzo 1999. - Presidenza del Vice Presidente Primo GALDELLI.
ZZSMC ZZRES ZZSMC160399 ZZSMC990316 ZZSMC000399 ZZSMC000099 ZZSMC471 ZZ13 ZZD ZZTX ZZC8 ZZNO ZZXX
     I problemi esposti nell'interrogazione riguardano
  segnatamente i controlli sul livello delle acque del lago di
  Garda e la eutrofizzazione delle alghe nel lago stesso, su cui
  in più occasione ed anche recentemente sono stati acquisiti
  elementi dal Magistrato alle Acque di Venezia.
     Le attività di regolazione dei livelli del lago sono
  curate dal Magistrato alle Acque, che ha realizzato lo
  sbarramento di Salionze negli anni Sessanta, Lo stesso informa
  che segue con costante attenzione il problema tenendo conto
  delle complesse esigenze di monte e di valle per gli usi
  plurimi della risorsa idrica, utilizzata per scopi civili,
  industriali, irrigui, idroelettrici e di navigazione, attività
  che è sempre conformata al più rigoroso rispetto della
  salvaguardia della pubblica incolumità delle popolazioni della
  Comunità del Garda, che più volte hanno segnalato la
  pericolosità dell'innalzamento del livello sopra i m.
  +1,35.
     Tale quota, sullo zero idrometrico di Peschiera (che è
  quota 64,03 sul livello del mare) rappresenta il massimo
  livello operativo di invaso del lago di Garda che può elevarsi
  eccezionalmente a m.+ 1,40 in occasione di eventi collegati a
  possibili variazioni atmosferiche (l'11 febbraio 1997 veniva
  raggiunta la quota di m. 1,39 quota che rientrava per
  l'appunto fra tali eventi).
     Lo scarico regolabile dal lago allo sbarramento di
  Salionze consente di smaltire una portata massima di
  alleggerimento di 200 metri cubi al secondo, efficace per una
  valida e razionale regolazione del livello del lago almeno
  secondo quanto si è potuto constatare sperimentalmente in
  circa 40 anni di controlli continui e verifiche.
     Il Magistrato alle Acque assicura di avere operato nel
  settore con costante cura e nel rispetto delle vigenti leggi
  in materia.
     Per quanto attiene alla navigazione lacuale di norma la
  variazione dei livelli è compresa tra la quota massima di m.
  1,35 sullo zero idrometrico di Peschiera (eccezionalmente di
  m. +1,40) e la quota minima di m. +0,40 (eccezionalmente di m.
  +0,15).
     Il Magistrato alle Acque ha fatto rilevare che mentre in
  passato veniva effettuato il dragaggio degli scali del basso
  lago in difficoltà, per tale operazione si sono rilevate
  carenze di attività da parte della Società di Navigazione che
  in qualità di utente dell'acqua pubblica del lago dovrebbe
  assumersene la cura e le spese.
     Le variazioni del livello del lago sono seguite con
  monitoraggio continuo dal Magistrato predetto e dai suoi
  Nuclei operativi di Verona e Mantova.
     Per quanto riguarda la qualità delle acque, la crescita
  smodata ed innaturale di alghe che ha avuto la sua
  manifestazione più evidente nell'estate 1997 non è
  verosimilmente da attribuirsi alle variazioni di livello del
  lago di Garda se non come causa secondaria quanto piuttosto
  come vera e propria causa primaria alla lievitazione di
  fattori igienico-sanitari rappresentati da un esubero di azoto
  e fosforo a cui può ricondursi sostanzialmente il fenomeno
  della eutrofizzazione del lago e della connessa proliferazione
  delle alghe.
     Dal 1997 si sono svolti incontri, riunioni, consultazioni,
  scambi di corrispondenza e di informazioni dalle quali è
  emersa conferma che il fenomeno è da
 
                              Pag. 87
 
  attribuirsi alla qualità delle acque del lago, per il
  notevole apporto di tali elementi.  Il problema che assume
  rilevanza sulle questioni proposte, in definitiva è quello del
  controllo sotto il profilo igienico-sanitario e più in
  generale, ambientale
     Il Consorzio concessionario gestore del collettore
  fognario circumlacuale, sarebbe tenuto ad effettuare con
  costante impegno le operazioni relative al continuo controllo
  della qualità delle acque, sia per quelle reflue vere e
  proprie all'interno delle tubazioni fognarie, sia e
  soprattutto per quelle del lago adiacente alle condotte,
  poiché queste ultime potrebbero risultare inquinate
  dall'apporto di eventuali perdite o sversamenti a causa di
  infiltrazioni e dispersioni attraverso giunti e flange o per
  effetto di possibili perforazioni, corrosioni e dissesti
  intervenuti e sopraggiunti sulle condotte.
     Il controllo della qualità delle acque deve essere
  effettuato per competenza dagli Uffici dei Comuni, della
  Provincia e della Regione attraverso U.SS.L. (Unità Sanitarie
  Locali), PMP (Presidio Multizonale di Prevenzione), ARPA
  (Agenzia Regionale Protezione Ambiente), laboratori
  specializzati appositamente incaricati, Autorità preposte alla
  balneazione ecc. al fine di conoscere e valutare all'interno
  (e soprattutto, nella fattispecie all'esterno) delle condotte,
  i valori parametrici fisico-chimici di azoto, fosforo,
  ossigeno disciolto, BOD (quantità biologica di ossigeno), COD5
  (quantità chimica di ossigeno per 5 giorni), PH, metalli
  pesanti ecc.
     Le acque del lago devono essere controllate a tutta
  altezza in maniera ottimale per una fascia della lunghezza
  media di 100 metri a cavaliere di ciascuna condotta.
     Si deve, infine, porre in evidenza che il Consorzio
  Concessionario oltre ad assicurare l'effettuazione del
  continuo controllo e della più efficace manutenzione
  dell'intero impianto fognario (condotte, impianti di
  sollevamento e di trattamento, eliminazione di fanghi e
  detriti, ecc,) deve promuovere attivamente l'osservanza
  dell'articolo 11 del decreto legislativo del 12 luglio 1993,
  n. 275 sul monitoraggio delle acque di fognatura a cura della
  Provincia.
     Posso infine assicurare l'onorevole interrogante che la
  situazione continuerà ad essere seguita dagli Uffici di questo
  Ministero con l'attenzione che la rilevanza del problema
  merita e con le necessarie sollecitazioni alle istituzioni e
  agli organismi competenti perché effettuino i controlli e gli
  interventi di loro pertinenza, rispetto ai quali mancano a
  questa amministrazione gli strumenti giuridici per effettuare
  atti di sostituzione.
 
DATA=990316 FASCID=SMC13-471 TIPOSTA=SMC LEGISL=13 NCOMM=08 SEDE=XX NSTA=0471 TOTPAG=0212 TOTDOC=0205 NDOC=0095 TIPDOC=P DOCTIT=0094 COMM=C8 D FTX PAGINIZ=0086 RIGINIZ=006 PAGFIN=0087 RIGFIN=049 UPAG=NO PAGEIN=86 PAGEFIN=87 SORTRES=9903163 SORTDDL= FASCIDC=13SMC 00471 SORTNAV=59903160 00471 b00000 ZZSMC471 NDOC0095 TIPDOCP DOCTIT0094 NDOC0094



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