| Le autorità sanitarie dell'Emilia-Romagna, contattate per
l'acquisizione degli indispensabili elementi di risposta,
hanno inteso sottolineare che la programmazione regionale in
materia di assistenza psichiatrica, in ossequio alla vigente
normativa nazionale e regionale, prevede l'attivazione di
Servizi psichiatrici di diagnosi e cura, SPDC, esclusivamente
in ospedali generali.
Mentre la casa di cura Villa Azzurra di Riolo Terme non è
assolutamente interessata all'attivazione di un SPDC, risulta
che il dipartimento di salute mentale dell'azienda USL di
Modena abbia individuato nella casa di cura Villa Igea di
Modena la struttura in cui collocare uno dei nuovi SPDC
costituiti nel territorio aziendale.
Infatti l'azienda USL di Modena, ai fini del riordino
dell'area dell'assistenza psichiatrica, ha avviato una serie
di azioni programmatiche il cui fulcro organizzativo è
costituito dall'istituzione di tre dipartimenti di salute
mentale strutturalmente e funzionalmente autonomi, atti a
garantire su tutto il territorio provinciale, con un bacino di
utenza di oltre 600 mila abitanti, una omogenea distribuzione
qualitativa e quantitativa dell'offerta dei servizi,
integrando l'assistenza ospedaliera con quella territoriale,
così come previsto dal decreto del Presidente della Repubblica
7 aprile 1994, recante approvazione del progetto-obiettivo
Tutela della salute mentale 1994-1996.
Per l'attuazione del programma, ferma restando la
direzione pubblica del servizio, è stato considerato anche il
coinvolgimento del privato sociale ed imprenditoriale, incluso
il sistema privato, provvisoriamente accreditato ai sensi
dell'articolo 6, comma 6, della legge 23 dicembre 1994, n.
724.
Proprio per quest'ultimo settore è stata prevista la
riconversione di parte delle funzioni ospedaliere in attività
residenziali e semiresidenziali, nell'ambito della
riorganizzazione e razionalizzazione dell'intera area
ospedaliera psichiatrica, che nella provincia di Modena
presentava uno storico sottodimensionamento della dotazione
pubblica, con soli 50 posti letto, di cui 15 per l'unico SPDC
e 35 per la clinica psichiatrica universitaria.
In tale contesto, la programmazione locale ha previsto
l'attivazione, in ambito pubblico, di due nuovi SPDC, uno dei
quali nella clinica universitaria presso il policlinico di
Modena.
Per il secondo SPDC, da attribuire al dipartimento salute
mentale-sud di Sassuolo, una volta accertata l'impossibilità
di poterlo attivare in tempi brevi, per carenze strutturali,
all'interno di ospedali generali, e tenuto anche conto della
necessità di ricercare soluzioni immediatamente attuabili per
la riduzione dei posti letto privati, senza derogare dal
principio della direzione pubblica del servizio, bensì
ottimizzando l'uso delle risorse, ne venne individuata la sede
presso la casa di cura Villa Igea.
Ciò in via eccezionale e provvisoria, in attesa di
trasferire tale SPDC nella sede definitiva del nuovo ospedale
generale di Sassuolo, non appena i finanziamenti relativi al
progetto, ai sensi dell'articolo 20 della legge n. 67 del
1988, avessero permesso il completamento del presidio stesso,
già in fase di realizzazione, come espressamente indicato
nella deliberazione del Consiglio regionale n. 737 del 9
ottobre
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1997, di approvazione del piano attuativo locale di Modena
1997-1999 per la rimodulazione della rete ospedaliera
provinciale.
Il SPDC del dipartimento salute mentale-sud di Sassuolo,
ancorché collocato a Villa Igea è, a tutti gli effetti, un
reparto del sistema ospedaliero pubblico, con organizzazione e
procedure di ricovero uguali a quelle utilizzate nelle altre
strutture di diagnosi e cura, sotto la direzione sanitaria
dell'azienda USL di Modena e la piena responsabilità del
relativo dipartimento di salute mentale, di cui è parte
integrante.
L'integrazione del SPDC con il presidio ospedaliero di
Sassuolo è garantita dalla direzione da parte del responsabile
del dipartimento salute mentale-sud e dal collegamento
organizzativo con il sistema dell'emergenza per quanto
riguarda le consulenze urgenti e di routine.
La valutazione multidisciplinare, indispensabile
all'ingresso del paziente, viene garantita dalla collocazione
della guardia psichiatrica presso il pronto soccorso del
presidio ospedaliero di Sassuolo, dove tutte le urgenze
vengono valutate prima dell'ammissione nel reparto
psichiatrico.
Peraltro, la maggiore esposizione al rischio di problemi
medico-internistici è presente al momento dell'ingresso del
paziente, quando più alta è la necessità di accertamenti
diagnostici.
Va ricordato, comunque, che la struttura ospedaliera di
Villa Igea dispone di un adeguato supporto in termini di
consulenze internistiche e diagnostiche.
La convenzione tra l'azienda USL di Modena e la casa di
cura Villa Igea prevede esclusivamente l'utilizzo della
struttura, di parte del personale e dei relativi beni e
servizi.
La tipologia del rapporto contrattuale con la casa di cura
in questione è configurata, nel contratto di fornitura siglato
dalle parti, come acquisto di un servizio complessivo,
onnicomprensivo, corrispondente alla gestione di un reparto di
15 posti letto con le caratteristiche, le esigenze e la
struttura organizzativa personale, tempi e modi di assistenza,
beni e servizi, proprie di un SPDC.
Il costo complessivo, comparato con quelli medi degli
altri SPDC pubblici, risulta essere conveniente.
Il monitoraggio dei ricoveri e del numero di giornate di
degenza è assicurato dagli stessi dispositivi e modalità che
regolano il monitoraggio dei ricoveri presso gli altri SPDC
aziendali.
Esiste, inoltre, un coordinamento mensile con i direttori
sanitari di tutte le strutture di degenza del territorio
provinciale modenese, per monitorare le esigenze di ricovero e
prevenire eventuali effetti indesiderati e problematici, sia
sul piano della disponibilità di posti letto sia sul piano
dell'ulteriore sviluppo di meccanismi di articolazione e
collocazione in rete di tutte le risorse disponibili.
La programmazione della regione Emilia-Romagna in materia
di assistenza psichiatrica, come confermato nella normativa
regionale vigente, prevede l'attivazione dell'SPDC
esclusivamente in ospedali generali, come previsto
dall'articolo 34 della legge 833 del 1978 e dal citato decreto
del Presidente della Repubblica 7 aprile 1994.
In ogni caso, l'assessorato alla sanità della regione
Emilia-Romagna ha ribadito il proprio impegno nel sorvegliare
l'evoluzione dei programmi in atto nel settore, in conformità
a quanto indicato nella normativa nazionale e regionale
vigente, ed ha assicurato che, qualora se ne ravvisi
l'opportunità, verranno posti in essere gli appropriati
interventi.
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