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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


433965
SMC0471-0158
Bollettino Giunte e Commissioni n. 471 del 16 marzo 1999 - edizione definitiva - (SMC13-471)
(suddiviso in 205 Unità Documento)
Unità Documento n.158 (che inizia a pag.128 dello stampato)
             ...XIII COMMISSIONE PERMANENTE
                        (Agricoltura)
 
 
SEDE REFERENTE
C5687; C431; C1270; C1686; C2943; C3187; C3736; C3887; C4502; C4982; C5002. LAVCOMM
C5687; C431; C1270; C1686; C2943; C3187; C3736; C3887; C4502; C4982; C5002.
Disposizioni urgenti per il settore lattiero-caseario. C. 5687 Governo, C. 431 Ferrari, C. 1270 Scarpa Bonazza Buora, C. 1686 Caruso, C. 2943 Pecoraro Scanio, C. 3187 Dell'Utri, C. 3736 Alberto Giorgetti, C. 3887 Regione Abruzzo, C. 4502 Dozzo, C. 4982 de Ghislanzoni Cardoli, C. 5002 Tattarini.
(Seguito dell'esame e rinvio).
Giovanni DI STASI, presidente e relatore. Gianpaolo DOZZO. Flavio TATTARINI. Daniele FRANZ. Il sottosegretario Roberto BORRONI. Sergio TRABATTONI. Sauro SEDIOLI. Mario PRESTAMBURGO. Paolo RUBINO. Giorgio MALENTACCHI. Siegfried BRUGGER. Alfonso PECORARO SCANIO, presidente. Giovanni DI STASI. Francesco FERRARI.
Martedì 16 marzo 1999. - Presidenza del Vicepresidente Giovanni DI STASI, indi del Presidente Alfonso PECORARO SCANIO. - Interviene il Sottosegretario di Stato per le politiche agricole Roberto Borroni.
ZZSMC ZZRES ZZSMC160399 ZZSMC990316 ZZSMC000399 ZZSMC000099 ZZSMC471 ZZ13 ZZD ZZC13 ZZRE ZZHH ZZII ZZFF
     La Commissione prosegue l'esame rinviato, da ultimo, l'11
  marzo 1999.
 
     Giovanni DI STASI,  presidente e relatore,
  rammenta che nella seduta di giovedì 11 marzo la
  Commissione ha iniziato l'esame e la votazione degli
  emendamenti riferiti all'articolo 2 del disegno di legge n.
  5687, adottato come testo base, accantonando l'emendamento
  2.3. Invita l'onorevole Dozzo, che ha chiesto di intervenire,
  ad illustrare l'emendamento 2.18, sul quale il relatore ed il
  rappresentante del Governo hanno espresso parere contrario.
 
     Gianpaolo DOZZO (LNIP) illustra l'emendamento 2.18,
  volto a rendere concreta l'indicazione avanzata dalla Corte
  dei conti nella propria relazione sul settore
  lattiero-caseario, la quale invita il Parlamento a restituire
  alla quota il suo valore originale superando la situazione
  attuale, in cui è diventata un vero e proprio titolo al
  portatore.
 
     Giovanni DI STASI,  presidente e relatore,  precisa
  che il parere sull'emendamento 2.18 non era riferito ad una
  contrarietà ai suoi contenuti ma semplicemente alla preferenza
  accordata per la formula usata nell'emendamento 2.29.
 
                              Pag. 129
 
     Gianpaolo DOZZO (LNIP) ritiene che l'emendamento 2.29
  dovrebbe essere formulato in termini più precisi, scendendo
  nel dettaglio delle modalità di trasferimento delle quote.
 
     Flavio TATTARINI (DS-U) osserva che l'emendamento 2.29
  si fondava sul presupposto che la riassegnazione delle quote
  avvenisse a titolo oneroso.  Qualora si opti per la gratuità si
  dovrà valutare se consentire o meno il trasferimento di quote
  cedute senza pagamento di alcun prezzo.
 
     Gianpaolo DOZZO (LNIP) suggerisce di distinguere
  eventualmente la riassegnazione gratuita da quella a titolo
  oneroso.
 
     Giovanni DI STASI,  presidente e relatore,  propone
  di riformulare nello stesso modo i due emendamenti 2.29 e
  2.18, ponendoli in votazione congiuntamente.
 
     Daniele FRANZ (AN) propone di affrontare la questione
  nel corso del dibattito sull'articolo 5 per evitare di seguire
  un doppio binario.
 
     Giovanni DI STASI,  presidente e relatore,  giudica
  opportuno il richiamo dell'onorevole Franz, considerando utile
  stabilire ora il metodo da seguire per poi richiamarlo
  nell'articolo 5.
 
     Daniele FRANZ (AN) insiste sulla propria proposta.
 
     Giovanni DI STASI,  presidente e relatore,  in
  assenza di obiezioni, accantona gli emendamenti 2.18 e
  2.29.
 
     Daniele FRANZ (AN) fa proprio l'emendamento 2.50 del
  deputato Peretti in assenza del firmatario.
     La Commissione respinge l'emendamento Peretti 2.50, fatto
  proprio dall'onorevole Franz, e passa all'esame
  dell'emendamento 2.19.
 
     Daniele FRANZ (AN) illustra l'emendamento 2.19, teso ad
  evitare che un'eventuale inerzia da parte delle regioni possa
  penalizzare i produttori residenti nelle regioni stesse.  Si
  individua così una soluzione, fissando un termine tassativo
  entro il quale le regioni devono provvedere all'assegnazione
  delle quote.  Si rende conto delle difficoltà che potrebbero
  derivare dall'atteggiamento dell'Unione europea ma ritiene che
  sul coinvolgimento delle regioni si possa pervenire ad una
  mediazione non soltanto sull'emendamento 2.19 ma anche
  sull'emendamento 2.60.
 
     Giovanni DI STASI,  presidente e relatore,
  evidenzia che l'emendamento in esame contrasta con la
  normativa comunitaria.
 
     Daniele FRANZ (AN) si dichiara disponibile a ritirare
  l'emendamento a condizione che il Governo sia pronto ad
  accogliere, durante l'esame in Assemblea, una modifica che
  modifichi gli effetti penalizzanti per le regioni.
 
     Gianpaolo DOZZO (LNIP) è latore di una filosofia
  opposta a quella dell'emendamento in esame, giudicando
  indispensabile che le quote vengano immediatamente rese
  produttive.
 
     Daniele FRANZ (AN) ribadisce il senso del proprio
  emendamento.
 
     Il sottosegretario Roberto BORRONI osserva che si dovrà
  valutare l'impatto derivante dall'accordo, ancora non
  definitivo, raggiunto a Bruxelles in ordine alla disciplina
  delle quote latte.
 
     Daniele FRANZ (AN) conferma la propria disponibilità al
  ritiro dell'emendamento dietro impegno del Governo a
  salvaguardare i produttori da eventuali inadempienze delle
  regioni di residenza.
 
     Sergio TRABATTONI (DS-U) ritiene che il problema posto
  dall'emendamento potrebbe essere risolto facendo riferimento,
  al comma 2, alle quote non richieste
 
                              Pag. 130
 
  piuttosto che a quelle non assegnate.
     La Commissione respinge l'emendamento Franz 2.19 ed
  approva l'emendamento Dozzo 2.20.
 
     Gianpaolo DOZZO (LNIP) avrebbe auspicato il ritiro
  dell'emendamento 2.21, sul quale il Governo ha espresso parere
  contrario, in quanto impedirebbe alle regioni che hanno subito
  il taglio della quota B di recuperare i quantitativi di
  produzione sottratti.  L'emendamento appare inoltre in
  contrasto con altri emendamenti presentati dalle forze di
  maggioranza.
 
     Sergio TRABATTONI (DS-U) si dichiara contrario
  all'emendamento 2.21, in ordine al quale occorre risolvere a
  monte il problema della gratuità o meno della riassegnazione
  di quote.  Qualora si opti, come auspica, per la gratuità, le
  quote dovranno essere allocate nelle zone effettivamente
  produttive.
 
     Flavio TATTARINI (DS-U) illustra l'emendamento 2.21, il
  quale si basa sui dati definitivi per ogni regione che saranno
  disponibili al termine del periodo 1998-1999.  La
  riassegnazione delle quote avverrà pertanto con riferimento ad
  una produzione certificata.  D'altra parte non può condividere
  il criterio di premiare le zone dove la produzione è risultata
  superiore al quantitativo assegnato.
 
     Giovanni DI STASI,  presidente e relatore,  cede la
  parola all'onorevole Dozzo, che l'ha richiesta, invitandolo
  alla sintesi, dal momento che è già intervenuto.
 
     Gianpaolo DOZZO (LNIP) rinuncia a prendere la parola,
  contestando l'atteggiamento della Presidenza.
 
     Sauro SEDIOLI (DS-U) propone di accantonare
  l'emendamento 2.21 al fine di approfondirne i contenuti in un
  clima più sereno, evitando di riassegnare quote che di fatto
  non esistono.
 
     Daniele FRANZ (AN) rileva che la discussione in corso
  concerne un principio che nella pratica non assumerà un valore
  fondamentale a meno che non venga assunto in via generale dal
  regolamento di attuazione.  Eventualmente l'emendamento 2.21
  potrebbe essere riformulato con riferimento ai quantitativi
  effettivamente prodotti.
 
     Mario PRESTAMBURGO (misto-D-U) considera inopportuno
  fare riferimento a specifiche annate produttive dal momento
  che i relativi dati definitivi tarderanno ad essere
  disponibili.  Sarebbe quindi preferibile rinviare la materia ad
  accordi tra le regioni.
 
     Paolo RUBINO (DS-U), condividendo che considerazioni
  dell'onorevole Tattarini, propone di procedere immediatamente
  al voto dell'emendamento 2.21.
 
     Il sottosegretario Roberto BORRONI ribadisce la
  contrarietà del Governo all'emendamento 2.21, visto che il
  disegno di legge ed il decreto-legge contestualmente in esame
  al Senato fanno riferimento alle precedenti campagne
  1995-1996- e 1996-1997 al fine di imporre il pagamento del
  superprelievo, prestando nel contempo la dovuta attenzione a
  realtà con esuberi produttivi.  In questo modo il disegno di
  legge mantiene un pur precario equilibrio.  Ritiene infine che
  il Parlamento si possa esprimere sul regolamento di attuazione
  attraverso un ordine del giorno.
 
     Daniele FRANZ (AN), intervenendo sull'ordine dei
  lavori, chiede di votare sulla proposta di accantonamento
  avanzata dall'onorevole Sedioli.
 
     Giovanni DI STASI,  presidente e relatore,
  accoglie la proposta dell'onorevole Franz, ponendo ai voti la
  richiesta di accantonare l'emendamento 2.21.
     La Commissione delibera di accantonare l'emendamento 2.21
  del relatore.  L'emendamento Ferrari 2.22 non viene
 
                              Pag. 131
 
  posto in votazione in assenza del firmatario.  L'emendamento
  Franz 2.23 viene ritirato dal primo firmatario.  L'emendamento
  2.24 risulta assorbito a seguito dell'approvazione
  dell'emendamento Tattarini 2.10.
 
     Giovanni DI STASI,  presidente e relatore,  esprime
  parere favorevole sull'emendamento 2.25 a condizione che venga
  riformulato sostituendo le parole: "gravi infrazioni" con le
  seguenti: "infrazioni penalmente rilevanti" ed introducendo,
  dopo la parola: "nazionali" le seguenti: "del settore".
 
     Flavio TATTARINI (DS-U) riformula l'emendamento nel
  senso suggerito dal presidente e relatore.
     La Commissione approva l'emendamento 2.25, come
  riformulato.  A seguito di tale approvazione risultano preclusi
  gli emendamenti Malentacchi 2.26, Dozzo 2.27 e Vascon 2.28.
  Essendo stato accantonato l'emendamento Tattarini 2.29, la
  Commissione respinge gli identici emendamenti Malentacchi 2.30
  e Franz 2.31 nonché gli identici emendamenti Scarpa Bonazza
  Buora 2.32 e Losurdo 2.33.
 
     Gianpaolo DOZZO (LNIP), intervenendo sull'ordine dei
  lavori, invita il Presidente a constatare l'assenza dei
  firmatari degli emendamenti 2.34, 2.35 e 2.36.
 
     Giovanni DI STASI,  presidente e relatore,  non
  pone in votazione, in assenza dei firmatari, gli emendamenti
  Scarpa Bonazza Buora 2.34, Volontè 2.35 e Ferrari 2.36.
     La Commissione approva gli identici emendamenti Franz 2.37
  e Tattarini 2.38.  A seguito di tale approvazione, risultano
  assorbiti gli emendamenti Losurdo 2.39 e Scarpa Bonazza Buora
  2.40 e 2.44.
 
     Giovanni DI STASI,  presidente e relatore,  esprime
  parere favorevole sull'emendamento 2.41, a condizione che
  venga riformulato aggiungendo, infine, le parole:
  "oggettivamente documentate".
 
     Gianpaolo DOZZO (LNIP) riformula l'emendamento nel
  senso indicato dal presidente e relatore.
     La Commissione approva l'emendamento Vascon 2.41, come
  riformulato, e respinge l'emendamento Franz 2.42.
  L'emendamento Scarpa Bonazza Buora 2.43 non viene posto in
  votazione in assenza dei firmatari.
 
     Daniele FRANZ (AN) illustra l'emendamento 2.45, il
  quale sopprime il riferimento alla quantificazione delle
  risorse necessarie per finanziarie il piano di abbandono anche
  in considerazione del fatto che si tratta di stanziamenti già
  iscritti nel bilancio di previsione dell'organismo nazionale
  per gli interventi nel mercato agricolo per l'anno 1999.
  L'emendamento si collega inoltre all'emendamento 2.3, che è
  stato accantonato.
 
     Mario PRESTAMBURGO (misto-D-U) considera fondata
  l'osservazione dell'onorevole Franz, rilevando che le risorse
  necessarie per l'attuazione del piano di abbandono dipendono
  dal suo successo e possono situarsi su un livello inferiore ai
  40 miliardi.
 
     Giovanni DI STASI,  presidente e relatore,  propone
  di riformulare l'emendamento nel seguente modo:
     " al comma 5, sopprimere le parole:  determinato in
  complessive lire 40 miliardi.
       Conseguentemente, al medesimo comma, dopo la parola:
  utilizzo  inserire le seguenti:  fino ad un tetto
  massimo di 40 miliardi di lire".
 
     Il sottosegretario Roberto BORRONI dà atto
  all'onorevole Franz di aver posto una questione importante.
  Ritiene però che il problema reale derivi dalla scarsa
  credibilità di un finanziamento esiguo.  Qualora non si
  indicasse alcuna cifra di
 
                              Pag. 132
 
  copertura, la credibilità scomparirebbe del tutto.
 
     Daniele FRANZ (AN) insiste per la votazione
  dell'emendamento nella formulazione originaria, ritenendo che
  non si possa attribuire un prezzo alle quote facendolo
  discendere da un tetto di spesa prestabilito.
     La Commissione respinge l'emendamento Franz 2.45 e passa
  all'esame dell'emendamento 2.46.
 
     Giorgio MALENTACCHI (misto-RC-PRO) illustra
  l'emendamento 2.46, finalizzato ad individuare criteri
  differenziati per aree omogenee.
 
     Gianpaolo DOZZO (LNIP), intervenendo sull'ordine dei
  lavori, ritiene che l'emendamento 2.46 dovrebbe essere
  accantonato perché affronta una materia collegata a quella
  dell'emendamento 2.21.
 
     Giovanni DI STASI,  presidente e relatore,  ritiene
  che l'emendamento 2.46 possa essere votato.
     La Commissione respinge l'emendamento Malentacchi 2.46 e
  passa all'esame dell'emendamento 2.60, in ordine al quale
  Giovanni DI STASI,  presidente e relatore,  invita i
  firmatari al ritiro.
 
     Siegfried BRUGGER (misto Min. linguist.) osserva che
  sul primo periodo dell'emendamento 2.60 si era registrato un
  ampio accordo.  L'emendamento potrebbe essere eventualmente
  riformulato limitandolo al primo periodo e con esplicito
  riferimento alle zone ove vige l'istituto del maso chiuso e
  ove si pratica l'alpeggio.
 
     Mario PRESTAMBURGO (misto-D-U) rileva che il problema
  della montagna va esaminato in un'ottica complessiva di
  equilibrio rurale.
 
     Giovanni DI STASI,  presidente e relatore,
  condivide la posizione dell'onorevole Brugger, esprimendo
  parere favorevole sulla nuova formulazione dell'emendamento
  2.60.
 
     Daniele FRANZ (AN) ritiene che la legge debba ispirarsi
  ad un principio generale e astratto senza differenziare i
  criteri in base alla diversità delle aree.
 
     Il sottosegretario Roberto BORRONI si rimette alla
  Commissione in ordine alla nuova formulazione dell'emendamento
  2.60.
     La Commissione approva l'emendamento Caveri 2.60, come
  riformulato, e passa all'esame dell'emendamento 2.47.
 
     Giovanni DI STASI,  presidente e relatore,  su
  invito del firmatario dell'emendamento, espone i motivi che lo
  inducono a proporre all'onorevole Rubino di ritirare
  l'emendamento stesso, trasponendone i contenuti in un ordine
  del giorno.  Si tratta infatti di una materia che può essere
  oggetto soltanto di un atto di indirizzo.
 
     Paolo RUBINO (DS-U) insiste per la votazione
  dell'emendamento, ispirato dall'esigenza di garantire la
  continuità della produzione di qualità nelle zone di montagna
  e svantaggiate.  Esprime preoccupazione per l'accantonamento
  dell'emendamento 2.21, soprattutto alla luce delle
  dichiarazioni del rappresentante del Governo.  La presentazione
  di un ordine del giorno non consentirebbe d'altra parte di
  acquisire alcun risultato concreto.
 
     Giovanni DI STASI,  presidente e relatore,  osserva
  che l'emendamento affronta una materia già lungamente
  dibattuta, evidenziando il valore che possono avere gli atti
  di indirizzo al Governo.
 
     Gianpaolo DOZZO (LNIP) invita il rappresentante del
  Governo a chiarire quanti produttori ed in quali zone
  avrebbero prodotto più del quantitativo assegnato in assenza
  di criteri di priorità per la compensazione.
 
                              Pag. 133
 
     Il sottosegretario Roberto BORRONI afferma che la
  risposta è insita nel disegno di legge, che abolisce i criteri
  di priorità per la compensazione, in linea con quanto
  suggerito dalla Corte dei conti.
 
     Flavio TATTARINI (DS-U) considera opportuno devolvere
  al CIPE un equilibrata valutazione tecnica, preannunciando il
  voto contrario sull'emendamento 2.47.
     La Commissione respinge l'emendamento Paolo Rubino
  2.47.
 
     Giovanni DI STASI,  presidente e relatore,  avverte
  che l'articolo aggiuntivo 2.01, riguardante sostanzialmente un
  coordinamento del testo, verrà esaminato successivamente
  all'esame degli articoli 3 e 4.
 
     Giorgio MALENTACCHI (misto-RC-PRO), intervenendo
  sull'ordine dei lavori, invita il presidente a chiarire fino a
  che ora si protrarrà la seduta.
 
     Giovanni DI STASI,  presidente e relatore,
  chiarisce che la seduta potrà proseguire fino alle ore 14 e
  riprendere al termine dei lavori pomeridiani
  dell'Assemblea.
 
     Alfonso PECORARO SCANIO,  presidente,  invita il
  relatore ed il rappresentante del Governo ad esprimere il
  parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 3.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  esprime
  parere contrario sugli emendamenti 3.41, 3.1, 3.2, 3.3, 3.5,
  3.18, 3.19, 3.20, 3.25, 3.26, 3.27, 3.28, 3.31, 3.33, 3.35 e
  3.38.  Esprime parere favorevole sull'emendamento 3.4, a
  condizione che venga riformulato riducendo il termine a 45
  giorni.
 
     Daniele FRANZ (AN) riformula l'emendamento 3.4, nel
  senso indicato dal relatore.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  esprime
  parere favorevole sull'emendamento 3.6 a condizione che venga
  riformulato sopprimendo le parole: "fatta eccezione per il
  primo periodo di applicazione".
 
     Giorgio MALENTACCHI (misto-RC-PRO) riformula
  l'emendamento nel senso indicato dal relatore.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  rileva che
  gli emendamenti 3.8, 3.7 e 3.9 risulterebbero assorbiti
  dall'approvazione dell'emendamento 3.6. Esprime parere
  favorevole sull'emendamento 3.10.  Gli emendamenti 3.12 e 3.15
  affrontano lo stesso argomento: considera preferibile la
  formulazione dell'emendamento 3.15.  Esprime parere favorevole
  sull'emendamento 3.11, dalla cui approvazione conseguirebbe
  l'assorbimento degli emendamenti 3.13, 3.14 e 3.17.  Esprime
  parere favorevole sull'emendamento 3.16.  Gli emendamenti 3.21
  e 3.23 riguardano lo stesso argomento: considera preferibile
  la formulazione di quest'ultimo.  L'emendamento 3.24
  risulterebbe assorbito dall'approvazione dell'emendamento
  3.23.  Esprime parere favorevole sugli emendamenti 3.29 e 3.30.
  Invita il firmatario al ritiro dell'emendamento 3.32, che
  tratta una materia che potrà essere discussa con riferimento
  all'articolo 4.  Esprime parere favorevole sull'emendamento
  3.34 e sugli identici emendamenti 3.36 e 3.42.  L'emendamento
  3.37, sul quale esprime parere favorevole, potrà essere
  discusso e votato con riferimento all'articolo 4, unitamente
  all'emendamento 4.43.  Invita il firmatario a ritirare
  l'emendamento 3.39, affrontando la questione con riferimento
  all'articolo 5.  Esprime, infine, parere favorevole sul proprio
  emendamento 3.40.  Invita il firmatario al ritiro
  dell'emendamento 3.22.
 
     Il sottosegretario Roberto BORRONI esprime un parere
  conforme a quello del relatore.
 
     Paolo RUBINO (DS-U) segnala di aver presentato un
  emendamento all'articolo 3 che non risulta in distribuzione.
 
                              Pag. 134
 
     Alfonso PECORARO SCANIO,  presidente,  dichiara che
  tale emendamento non risulta presentato.  Gli uffici stanno
  comunque compiendo un'ulteriore verifica.
 
     Gianpaolo DOZZO (LNIP) rileva che dall'approvazione
  dell'emendamento 3.11 non conseguirebbe l'assorbimento
  dell'emendamento 3.17: le due proposte modificative trattano
  infatti materie diverse.
     La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli
  emendamenti Peretti 3.41, fatto proprio dall'onorevole Franz,
  e Malentacchi 3.1.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  su invito
  dell'onorevole Franz, illustra i motivi che l'hanno indotto ad
  esprimere parere contrario sugli identici emendamenti 3.2 e
  3.3, che sopprimerebbero il riferimento alle competenze di
  livello nazionale.
 
     Il sottosegretario Roberto BORRONI concorda con le
  valutazioni del relatore.
 
     Daniele FRANZ (AN) giudica insussistenti i motivi
  addotti, salvo che non si intenda fare riferimento a soggetti
  ulteriori rispetto allo Stato.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  non
  comprendendo appieno le conseguenze che potrebbero derivare
  dall'approvazione dei due emendamenti, si rimette alla
  Commissione.
 
     Il sottosegretario Roberto BORRONI dichiara che il
  Governo è pienamente disponibile a valutare la questione.
 
     Alfonso PECORARO SCANIO,  presidente,  propone,
  consentendo la Commissione, di accantonare gli identici
  emendamenti 3.2 e 3.3.
     La Commissione approva l'emendamento Franz 3.4, come
  riformulato; respinge l'emendamento Vascon 3.5; approva
  l'emendamento Malentacchi 3.6, come riformulato.  A seguito di
  tale approvazione risultano assorbiti gli emendamenti
  Anghinoni 3.8, Tattarini 3.7 e Franz 3.9. Approva, quindi,
  l'emendamento Dozzo 3.10.  L'emendamento Volontè 3.12 non viene
  posto in votazione in assenza dei firmatari.  Approva, quindi,
  con distinte votazioni, gli emendamenti Tattarini 3.15 e
  Scarpa Bonazza Buora 3.11, fatto proprio dall'onorevole
  Tattarini e sottoscritto dall'onorevole Franz.  A seguito di
  tale approvazione, risultano assorbiti gli emendamenti Scarpa
  Bonazza Buora 3.13 e Losurdo 3.14.  Approva, quindi,
  l'emendamento Tattarini 3.16 e respinge l'emendamento Vascon
  3.17.
 
     Francesco FERRARI (PD-U) illustra l'emendamento 3.18,
  che consente ai produttori di presentare alla regione istanza
  di riesame delle rispettive posizioni.
     La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli
  emendamenti Ferrari 3.18 e Malentacchi 3.19; approva
  l'emendamento Tattarini 3.20.
 
     Francesco FERRARI (PD-U) illustra l'emendamento 3.21,
  finalizzato a salvaguardare le aziende che non abbiano potuto
  produrre il quantitativo assegnato per impossibilità
  sopravvenuta.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  osserva che
  l'emendamento 3.21 è simile nei contenuti all'emendamento
  3.23, che risulta meglio formulato.
 
     Francesco FERRARI (PD-U) ritira l'emendamento 3.21,
  sottoscrivendo l'emendamento 3.23.
     La Commissione approva l'emendamento Tattarini 3.23.
 
     Sergio TRABATTONI (DS-U) illustra l'emendamento 3.22,
  che fa riferimento alla produzione effettiva al fine di
  introdurre la necessaria chiarezza.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  alla luce
  delle considerazioni dell'onorevole Trabattoni, esprime parere
  favorevole sull'emendamento 3.22.
 
                              Pag. 135
 
     Il sottosegretario Roberto BORRONI conferma il proprio
  parere contrario sull'emendamento 3.22.
     La Commissione approva l'emendamento Trabattoni 3.22.
 
     Alfonso PECORARO SCANIO,  presidente,  avverte che
  l'emendamento 3.22, appena approvato, dovrà essere coordinato
  con l'emendamento 3.23, approvato in precedenza.  Comunica che
  non porrà in votazione, in assenza dei firmatari,
  l'emendamento 3.24.
     La Commissione respinge l'emendamento Malentacchi 3.25.
 
     Daniele FRANZ (AN) ritira l'emendamento 3.26 ed
  illustra l'emendamento 3.27, finalizzato a consentire una
  produzione di latte fuori quota per fini didattici e di
  ricerca.
 
     Sergio TRABATTONI (DS-U) osserva che agli istituti di
  istruzione possano fare capo vere e proprie aziende.
     La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli
  emendamenti Franz 3.27 e Malentacchi 3.28.  Approva, sempre con
  distinte votazioni, gli emendamenti Malentacchi 3.29 e 3.30.
  Respinge l'emendamento Vascon 3.31.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  suggerisce di
  esaminare la questione posta dall'emendamento 3.32 con
  riguardo all'articolo 4.
 
     Flavio TATTARINI (DS-U) concorda con la valutazione del
  relatore, dato che l'emendamento concerne competenze
  statali.
 
     Francesco FERRARI (PD-U) ritira l'emendamento 3.32.
     La Commissione respinge l'emendamento Anghinoni 3.33;
  approva l'emendamento Dozzo 3.34; respinge l'emendamento
  Malentacchi 3.35; approva gli identici emendamenti Tattarini
  3.36 e 3.42 del Governo.  A seguito di tale approvazione
  risultano preclusi gli emendamenti Anghinoni 3.38 e Trabattoni
  3.39.
 
     Alfonso PECORARO SCANIO,  presidente,  avverte che
  l'emendamento 3.37 verrà esaminato congiuntamente
  all'emendamento 4.43.
     La Commissione approva l'emendamento 3.40 del relatore e
  passa all'esame dell'articolo 4 e degli emendamenti ad esso
  riferiti.
 
     Daniele FRANZ (AN) ritira l'emendamento 4.5.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  esprime
  parere contrario sugli emendamenti 4.52, 4.1, 4.2, 4.8, 4.10,
  4.14, 4.17, 4.18, 4.20, 4.21, 4.23, 4.24, 4.31, 4.32, 4.33,
  4.40, 4.44, 4.47 e 4.48.  Esprime parere favorevole
  sull'emendamento 4.3, dalla cui approvazione conseguirebbe
  l'assorbimento dell'emendamento 4.4. Esprime altresì parere
  favorevole sugli emendamenti 4.6 e 4.7. Invita al ritiro
  dell'emendamento 4.9, esprimendo, in caso contrario, un parere
  contrario.  Gli emendamenti 4.11, 4.12, 4.13 e 4.15 concernono
  la stessa materia: considera preferibile la formulazione
  dell'emendamento 4.15 a condizione che venga limitato al primo
  periodo.
 
     Flavio TATTARINI (DS-U) riformula l'emendamento 4.15
  nel senso indicato dal relatore.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  esprime
  parere favorevole sull'emendamento 4.16, a condizione che
  venga riformulato sostituendo alla cifra: 6 la seguente: 4.
 
     Gianpaolo DOZZO (LNIP) considera ininfluente la
  modifica suggerita dal relatore.
 
     Alfonso PECORARO SCANIO,  presidente,  avverte che
  l'emendamento 4.16 si
 
                              Pag. 136
 
  intende riformulato nel senso proposto dal relatore.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  esprime
  parere favorevole sull'emendamento 4.19, a condizione che
  venga riformulato sostituendo le parole: "ai produttori" con
  le seguenti: "ai singoli produttori interessati".
 
     Gianpaolo DOZZO (LNIP) considera ininfluente la
  modifica suggerita dal relatore.
 
     Alfonso PECORARO SCANIO,  presidente,  avverte che
  l'emendamento 4.19 si intende riformulato nel senso proposto
  dal relatore.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  esprime
  parere favorevole sull'emendamento 4.54.  Invita i firmatari al
  ritiro dell'emendamento 4.22.
 
     Flavio TATTARINI (DS-U) ritira l'emendamento 4.22.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  invita
  l'onorevole Ferrari a ritirare l'emendamento 4.25, i cui
  contenuti potrebbero trovare spazio in un ordine del giorno.
  Esprime parere favorevole sugli emendamenti 4.26, 4.27, 4.28 e
  4.29.  Invita l'onorevole Paolo Rubino a ritirare l'emendamento
  4.30.  Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti
  4.34 e 4.35, dalla cui approvazione conseguirebbe
  l'assorbimento dell'emendamento 4.36.  Esprime parere
  favorevole sugli emendamenti 4.37 e 4.38.  Esprime parere
  contrario sull'emendamento 4.39.
 
     Siegfried BRUGGER (misto-Min. linguist.) ritiene che
  l'emendamento 4.39 potrebbe essere riformulato con specifico
  riferimento alle zone ove vige l'istituto del maso chiuso e
  alle zone ove si pratica l'alpeggio.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  esprime
  parere favorevole sugli identici emendamenti 4.41 e 4.42,
  nonché sugli emendamenti, sostanzialmente identici, 3.37 e
  4.43.  Esprime parere favorevole sull'emendamento 4.45, a
  condizione che venga riferito esclusivamente a soggetti
  privati.  Esprime parere favorevole sugli emendamenti 4.46 e
  4.49, a condizione che quest'ultimo venga riformulato
  introducendo un riferimento alle singole Regioni
  interessate.
 
     Gianpaolo DOZZO (LNIP) riformula l'emendamento nel
  senso indicato dal relatore.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  ritiene che
  l'emendamento 4.50 risulterebbe assorbito.  Esprime infine
  parere favorevole sull'emendamento 4.51.
 
     Il sottosegretario Roberto BORRONI esprime un parere
  conforme a quello del relatore.
 
     Daniele FRANZ (AN) fa proprio l'emendamento 4.52 e
  tutti gli emendamenti presentati dal gruppo di Forza
  Italia.
     La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli
  emendamenti Peretti 4.52 e Scarpa Bonazza Buora 4.1, fatto
  proprio dall'onorevole Franz.
 
     Gianpaolo DOZZO (LNIP) illustra l'emendamento 4.2, che
  riprende una dizione già contenuta nell'articolo 2.
     La commissione respinge l'emendamento Dozzo 4.2; approva
  l'emendamento Scarpa Bonazza Buora 4.3, fatto proprio
  dall'onorevole Franz.  A seguito di tale approvazione risulta
  assorbito l'emendamento Losurdo 4.4. Approva, quindi, con
  distinte votazioni, gli emendamenti Trabattoni 4.6 e
  Malentacchi 4.7. Respinge, con distinte votazioni, gli
  emendamenti Scarpa Bonazza Buora 4.8, fatto proprio
  dall'onorevole Franz, e Malentacchi 4.9, per la cui votazione
  il firmatario ha insistito.
 
                              Pag. 137
 
     Francesco FERRARI (PD-U) illustra l'emendamento 4.10,
  che impone di tenere conto, nella riassegnazione delle quote,
  delle riduzioni effettuate ai sensi della legge n. 46 del
  1995.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  rileva che
  l'emendamento affronta una materia già lungamente dibattuta
  con riguardo all'articolo 2 e che dovrà trovare una soluzione
  omogenea.
 
     Francesco FERRARI (PD-U) precisa che sta allo Stato
  dare attuazione alle pronunce giurisdizionali sui tagli alle
  quote B.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  suggerisce di
  accantonare l'emendamento 4.10.
 
     Giorgio MALENTACCHI (misto-RC-PRO) rileva che
  l'emendamento 4.9, vertente sulla stessa materia, è stato
  posto in votazione.  Concorda comunque con la proposta di
  accantonamento qualora venga accolta dall'onorevole
  Ferrari.
 
     Francesco FERRARI (PD-U) considera opportuno
  accantonare l'emendamento 4.10.
 
     Flavio TATTARINI (DS-U) osserva che anche l'emendamento
  4.15 si riferisce al recupero della quota B tagliata.  Il
  relatore ha chiesto di riformulare l'emendamento escludendo
  questa parte sulla base della considerazione che o si affida
  al regolamento di attuazione la definizione dei criteri per
  l'assegnazione delle quote affluite alla riserva nazionale o
  si determinano precise priorità.  Non esclude la possibilità di
  presentare un ordine del giorno.
 
     Il sottosegretario Roberto BORRONI precisa che il
  disegno di legge compie il massimo sforzo per assicurare il
  necessario equilibrio, da un lato risolvendo i problemi del
  passato e dall'altro affrontando le prospettive future.  La
  proposta complessiva del Governo, che include anche il
  decreto-legge all'esame del Senato, fa riferimento anche alla
  quota B tagliata.  A regime dovranno essere le regioni a
  stabilire le priorità.  Condivide la valutazione dell'onorevole
  Tattarini in ordine alla presentazione di un ordine del
  giorno.
 
     Gianpaolo DOZZO (LNIP) osserva che il regolamento
  comunitario n. 3950 del 1992 consente agli stati membri di
  individuare categorie prioritarie.  Si tratta pertanto di una
  scelta politica effettuata dal Governo.  Un regime delle quote
  realmente regionalizzato deve attribuire alle regioni le
  decisioni sulla riattribuzione delle quote, fermo restando che
  non tutte le regioni hanno subito il taglio delle quote B.
  Invita l'onorevole Ferrari a ritirare l'emendamento 4.10,
  predisponendo un ordine del giorno che indichi qualche
  indirizzo per le regioni che hanno subito il taglio della
  quota B. Il successivo confronto dovrà riguardare
  l'emendamento 2.10.
 
     Alfonso PECORARO SCANIO,  presidente,  avverte che
  toglierà la seduta una volta concluso l'esame degli
  emendamenti riferiti all'articolo 4.
 
     Sauro SEDIOLI (DS-U) considera indispensabile mantenere
  un criterio riguardante il recupero della quota B tagliata.  La
  questione potrà essere esaminata con riferimento all'articolo
  2.  Invita pertanto l'onorevole Ferrari a ritirare
  l'emendamento 4.10.
 
     Francesco FERRARI (PD-U) ritira l'emendamento 4.10,
  sottolineando la rilevanza del recupero della quota B
  tagliata.
 
     Mario PRESTAMBURGO (misto-D-U) giudica opportuno
  individuare le priorità da perseguire nell'interesse
  nazionale.
 
     Giorgio MALENTACCHI (misto-RC-PRO) intervenendo
  sull'ordine dei lavori, giudica inopportuno proseguire la
  seduta della Commissione ad oltranza su tutti gli emendamenti
  riferiti all'articolo 4, anche
 
                              Pag. 138
 
  in considerazione del ravvicinato inizio della seduta
  dell'Assemblea.
 
     Alfonso PECORARO SCANIO,  presidente,  dichiara di
  dover garantire la chiusura del provvedimento.  Dal momento che
  la Commissione sta procedendo con l'esame puntuale di tutti
  gli emendamenti non resta altro che prolungare il più
  possibile la seduta e proseguire i lavori nella seduta
  convocata al termine dei lavori pomeridiani dell'Assemblea.
 
     Daniele FRANZ (AN), intervenendo sull'ordine dei
  lavori, considera utile affrontare ora il dibattito
  sull'individuazione di criteri omogenei per la riassegnazione
  delle quote alle regioni, in precedenza rimandato.
 
     Il sottosegretario Roberto BORRONI osserva che il
  disegno di legge è stato costruito con riferimento alla
  produzione italiana.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  ritiene che
  già sia stato chiarito il punto cruciale dei rapporti tra
  Stato e regioni.  Proprio in forza di tale chiarimento esprime
  parere contrario sull'emendamento 4.14, che fa riferimento a
  competenze regionali.
     La Commissione respinge l'emendamento Franz 4.11.
 
     Gianpaolo DOZZO (LNIP) illustra l'emendamento 4.12, il
  quale vincola l'assegnazione alle regioni al numero totale di
  capi di bestiame e al quantitativo di latte effettivamente
  fatturato, tenendo così conto della situazione reale, al
  contrario dell'emendamento 4.15, che ancora una volta si
  riferisce al periodo 1998-1999.
     La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli
  emendamenti Vascon 4.12 e Malentacchi 4.13 e passa all'esame
  dell'emendamento 4.14.
 
     Daniele FRANZ (AN) preannuncia il proprio voto
  contrario sull'emendamento 4.14.
 
     Paolo RUBINO (DS-U) illustra l'emendamento 4.14,
  ispirato alla necessità di programmare efficacemente le
  attività agricole al fine di garantire l'esistenza di aziende
  economicamente valide.  In tale ottica la zootecnia va
  privilegiata laddove risulta l'attività più redditizia e
  conveniente.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  ritiene che
  la materia debba essere devoluta alla competenza delle
  regioni.
 
     Paolo RUBINO (DS-U) considera indispensabile dettare
  indirizzi alle regioni.
     La Commissione respinge l'emendamento Paolo Rubino
  4.14.
 
     Flavio TATTARINI (DS-U) ritira l'emendamento 4.15 alla
  luce dell'opportunità di lasciare alla competenza delle
  regioni l'individuazione dei criteri e prendendo atto del
  ritiro degli altri emendamenti riguardanti lo stesso
  argomento.  Si riserva di compiere ulteriori valutazioni al
  momento dell'esame in Assemblea.
     La Commissione approva l'emendamento 4.16, come
  riformulato.
 
     Daniele FRANZ (AN) ritira l'emendamento 4.17.
     La Commissione respinge l'emendamento Scarpa Bonazza Buora
  4.18, fatto proprio dall'onorevole Franz; approva
  l'emendamento Vascon 4.19, come riformulato; respinge
  l'emendamento Dozzo 4.20; approva l'emendamento 4.54 del
  relatore; respinge l'emendamento Malentacchi 4.21.
 
     Siegfried BRUGGER (Misto-Min.linguist.) illustra
  l'emendamento 4.23, che va nella direzione da più parti
  auspicata, individuando un criterio minimo e necessario a
  tutela dalla montagna.
 
     Mario PRESTAMBURGO (misto-D-U) osserva che la politica
  rurale nel suo insieme rende necessaria l'individuazione di
  criteri di priorità a favore della montagna.
 
                              Pag. 139
 
     Gianpaolo DOZZO (LNIP) rileva che nelle zone di
  montagna esistono anche aziende di dimensioni analoghe a
  quelle ubicate in zone di pianura, che vengono privilegiate
  soltanto in forza della loro ubicazione.
 
     Il sottosegretario Roberto BORRONI reputa necessario
  distinguere i due momenti della riassegnazione e della
  compensazione.  Riguardo al primo si tiene conto della
  specificità della montagna; in ordine alla compensazione va
  abolito qualsiasi criterio di priorità.
 
     Siegfried BRUGGER (Misto-Min.linguist.) invita a tenere
  conto delle diverse situazioni esistenti.
 
     Il sottosegretario Roberto BORRONI rileva che è
  comunque necessario individuare precisi limiti.  D'altra parte
  una buona misura dell'ulteriore quantitativo che dovrebbe
  essere assegnato all'Italia dall'Unione europea sarà destinato
  ai giovani e alle zone di montagna.
 
     Siegfried BRUGGER (Misto-Min.linguist.) osserva che
  nelle zone di montagna sono presenti, essenzialmente, piccole
  aziende il cui eventuale splafonamento risulta irrilevante.
 
     Sauro SEDIOLI (DS-U) giudica preferibile affrontare il
  discorso delle zone montane con riguardo alla riassegnazione
  delle quote.
 
     Gianpaolo DOZZO (LNIP), intervenendo sull'ordine dei
  lavori, invita la presidenza a chiarire se ha la possibilità
  di reiterare il proprio intervento con riguardo alle
  dichiarazioni rese dal rappresentante del Governo.
 
     Alfonso PECORARO SCANIO,  presidente,  non consente
  tale possibilità.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  condivide
  l'azione in tutela delle zone montane svolta dall'onorevole
  Burgger, ritenendo però che la soluzione debba consistere
  nell'attribuire più quote alle regioni, le quali provvederanno
  autonomamente a stabilire le modalità di salvaguardia dei
  territori montani.
 
     Siegfried BRUGGER (Misto-Min.linguist.) chiede di
  accantonare l'emendamento 4.23.
 
     Giovanni DI STASI (DS-U),  relatore,  concorda con
  la richiesta dell'onorevole Brugger.
 
     Alfonso PECORARO SCANIO,  presidente,  avverte che
  l'emendamento 4.23 è accantonato.  Rinvia il seguito dell'esame
  alla seduta già convocata al termine dei lavori pomeridiani
  dell'assemblea.
 
     La seduta termina alle 14.15.
 
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