| La Commissione prosegue l'esame rinviato, da ultimo, l'11
marzo 1999.
Giovanni DI STASI, presidente e relatore,
rammenta che nella seduta di giovedì 11 marzo la
Commissione ha iniziato l'esame e la votazione degli
emendamenti riferiti all'articolo 2 del disegno di legge n.
5687, adottato come testo base, accantonando l'emendamento
2.3. Invita l'onorevole Dozzo, che ha chiesto di intervenire,
ad illustrare l'emendamento 2.18, sul quale il relatore ed il
rappresentante del Governo hanno espresso parere contrario.
Gianpaolo DOZZO (LNIP) illustra l'emendamento 2.18,
volto a rendere concreta l'indicazione avanzata dalla Corte
dei conti nella propria relazione sul settore
lattiero-caseario, la quale invita il Parlamento a restituire
alla quota il suo valore originale superando la situazione
attuale, in cui è diventata un vero e proprio titolo al
portatore.
Giovanni DI STASI, presidente e relatore, precisa
che il parere sull'emendamento 2.18 non era riferito ad una
contrarietà ai suoi contenuti ma semplicemente alla preferenza
accordata per la formula usata nell'emendamento 2.29.
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Gianpaolo DOZZO (LNIP) ritiene che l'emendamento 2.29
dovrebbe essere formulato in termini più precisi, scendendo
nel dettaglio delle modalità di trasferimento delle quote.
Flavio TATTARINI (DS-U) osserva che l'emendamento 2.29
si fondava sul presupposto che la riassegnazione delle quote
avvenisse a titolo oneroso. Qualora si opti per la gratuità si
dovrà valutare se consentire o meno il trasferimento di quote
cedute senza pagamento di alcun prezzo.
Gianpaolo DOZZO (LNIP) suggerisce di distinguere
eventualmente la riassegnazione gratuita da quella a titolo
oneroso.
Giovanni DI STASI, presidente e relatore, propone
di riformulare nello stesso modo i due emendamenti 2.29 e
2.18, ponendoli in votazione congiuntamente.
Daniele FRANZ (AN) propone di affrontare la questione
nel corso del dibattito sull'articolo 5 per evitare di seguire
un doppio binario.
Giovanni DI STASI, presidente e relatore, giudica
opportuno il richiamo dell'onorevole Franz, considerando utile
stabilire ora il metodo da seguire per poi richiamarlo
nell'articolo 5.
Daniele FRANZ (AN) insiste sulla propria proposta.
Giovanni DI STASI, presidente e relatore, in
assenza di obiezioni, accantona gli emendamenti 2.18 e
2.29.
Daniele FRANZ (AN) fa proprio l'emendamento 2.50 del
deputato Peretti in assenza del firmatario.
La Commissione respinge l'emendamento Peretti 2.50, fatto
proprio dall'onorevole Franz, e passa all'esame
dell'emendamento 2.19.
Daniele FRANZ (AN) illustra l'emendamento 2.19, teso ad
evitare che un'eventuale inerzia da parte delle regioni possa
penalizzare i produttori residenti nelle regioni stesse. Si
individua così una soluzione, fissando un termine tassativo
entro il quale le regioni devono provvedere all'assegnazione
delle quote. Si rende conto delle difficoltà che potrebbero
derivare dall'atteggiamento dell'Unione europea ma ritiene che
sul coinvolgimento delle regioni si possa pervenire ad una
mediazione non soltanto sull'emendamento 2.19 ma anche
sull'emendamento 2.60.
Giovanni DI STASI, presidente e relatore,
evidenzia che l'emendamento in esame contrasta con la
normativa comunitaria.
Daniele FRANZ (AN) si dichiara disponibile a ritirare
l'emendamento a condizione che il Governo sia pronto ad
accogliere, durante l'esame in Assemblea, una modifica che
modifichi gli effetti penalizzanti per le regioni.
Gianpaolo DOZZO (LNIP) è latore di una filosofia
opposta a quella dell'emendamento in esame, giudicando
indispensabile che le quote vengano immediatamente rese
produttive.
Daniele FRANZ (AN) ribadisce il senso del proprio
emendamento.
Il sottosegretario Roberto BORRONI osserva che si dovrà
valutare l'impatto derivante dall'accordo, ancora non
definitivo, raggiunto a Bruxelles in ordine alla disciplina
delle quote latte.
Daniele FRANZ (AN) conferma la propria disponibilità al
ritiro dell'emendamento dietro impegno del Governo a
salvaguardare i produttori da eventuali inadempienze delle
regioni di residenza.
Sergio TRABATTONI (DS-U) ritiene che il problema posto
dall'emendamento potrebbe essere risolto facendo riferimento,
al comma 2, alle quote non richieste
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piuttosto che a quelle non assegnate.
La Commissione respinge l'emendamento Franz 2.19 ed
approva l'emendamento Dozzo 2.20.
Gianpaolo DOZZO (LNIP) avrebbe auspicato il ritiro
dell'emendamento 2.21, sul quale il Governo ha espresso parere
contrario, in quanto impedirebbe alle regioni che hanno subito
il taglio della quota B di recuperare i quantitativi di
produzione sottratti. L'emendamento appare inoltre in
contrasto con altri emendamenti presentati dalle forze di
maggioranza.
Sergio TRABATTONI (DS-U) si dichiara contrario
all'emendamento 2.21, in ordine al quale occorre risolvere a
monte il problema della gratuità o meno della riassegnazione
di quote. Qualora si opti, come auspica, per la gratuità, le
quote dovranno essere allocate nelle zone effettivamente
produttive.
Flavio TATTARINI (DS-U) illustra l'emendamento 2.21, il
quale si basa sui dati definitivi per ogni regione che saranno
disponibili al termine del periodo 1998-1999. La
riassegnazione delle quote avverrà pertanto con riferimento ad
una produzione certificata. D'altra parte non può condividere
il criterio di premiare le zone dove la produzione è risultata
superiore al quantitativo assegnato.
Giovanni DI STASI, presidente e relatore, cede la
parola all'onorevole Dozzo, che l'ha richiesta, invitandolo
alla sintesi, dal momento che è già intervenuto.
Gianpaolo DOZZO (LNIP) rinuncia a prendere la parola,
contestando l'atteggiamento della Presidenza.
Sauro SEDIOLI (DS-U) propone di accantonare
l'emendamento 2.21 al fine di approfondirne i contenuti in un
clima più sereno, evitando di riassegnare quote che di fatto
non esistono.
Daniele FRANZ (AN) rileva che la discussione in corso
concerne un principio che nella pratica non assumerà un valore
fondamentale a meno che non venga assunto in via generale dal
regolamento di attuazione. Eventualmente l'emendamento 2.21
potrebbe essere riformulato con riferimento ai quantitativi
effettivamente prodotti.
Mario PRESTAMBURGO (misto-D-U) considera inopportuno
fare riferimento a specifiche annate produttive dal momento
che i relativi dati definitivi tarderanno ad essere
disponibili. Sarebbe quindi preferibile rinviare la materia ad
accordi tra le regioni.
Paolo RUBINO (DS-U), condividendo che considerazioni
dell'onorevole Tattarini, propone di procedere immediatamente
al voto dell'emendamento 2.21.
Il sottosegretario Roberto BORRONI ribadisce la
contrarietà del Governo all'emendamento 2.21, visto che il
disegno di legge ed il decreto-legge contestualmente in esame
al Senato fanno riferimento alle precedenti campagne
1995-1996- e 1996-1997 al fine di imporre il pagamento del
superprelievo, prestando nel contempo la dovuta attenzione a
realtà con esuberi produttivi. In questo modo il disegno di
legge mantiene un pur precario equilibrio. Ritiene infine che
il Parlamento si possa esprimere sul regolamento di attuazione
attraverso un ordine del giorno.
Daniele FRANZ (AN), intervenendo sull'ordine dei
lavori, chiede di votare sulla proposta di accantonamento
avanzata dall'onorevole Sedioli.
Giovanni DI STASI, presidente e relatore,
accoglie la proposta dell'onorevole Franz, ponendo ai voti la
richiesta di accantonare l'emendamento 2.21.
La Commissione delibera di accantonare l'emendamento 2.21
del relatore. L'emendamento Ferrari 2.22 non viene
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posto in votazione in assenza del firmatario. L'emendamento
Franz 2.23 viene ritirato dal primo firmatario. L'emendamento
2.24 risulta assorbito a seguito dell'approvazione
dell'emendamento Tattarini 2.10.
Giovanni DI STASI, presidente e relatore, esprime
parere favorevole sull'emendamento 2.25 a condizione che venga
riformulato sostituendo le parole: "gravi infrazioni" con le
seguenti: "infrazioni penalmente rilevanti" ed introducendo,
dopo la parola: "nazionali" le seguenti: "del settore".
Flavio TATTARINI (DS-U) riformula l'emendamento nel
senso suggerito dal presidente e relatore.
La Commissione approva l'emendamento 2.25, come
riformulato. A seguito di tale approvazione risultano preclusi
gli emendamenti Malentacchi 2.26, Dozzo 2.27 e Vascon 2.28.
Essendo stato accantonato l'emendamento Tattarini 2.29, la
Commissione respinge gli identici emendamenti Malentacchi 2.30
e Franz 2.31 nonché gli identici emendamenti Scarpa Bonazza
Buora 2.32 e Losurdo 2.33.
Gianpaolo DOZZO (LNIP), intervenendo sull'ordine dei
lavori, invita il Presidente a constatare l'assenza dei
firmatari degli emendamenti 2.34, 2.35 e 2.36.
Giovanni DI STASI, presidente e relatore, non
pone in votazione, in assenza dei firmatari, gli emendamenti
Scarpa Bonazza Buora 2.34, Volontè 2.35 e Ferrari 2.36.
La Commissione approva gli identici emendamenti Franz 2.37
e Tattarini 2.38. A seguito di tale approvazione, risultano
assorbiti gli emendamenti Losurdo 2.39 e Scarpa Bonazza Buora
2.40 e 2.44.
Giovanni DI STASI, presidente e relatore, esprime
parere favorevole sull'emendamento 2.41, a condizione che
venga riformulato aggiungendo, infine, le parole:
"oggettivamente documentate".
Gianpaolo DOZZO (LNIP) riformula l'emendamento nel
senso indicato dal presidente e relatore.
La Commissione approva l'emendamento Vascon 2.41, come
riformulato, e respinge l'emendamento Franz 2.42.
L'emendamento Scarpa Bonazza Buora 2.43 non viene posto in
votazione in assenza dei firmatari.
Daniele FRANZ (AN) illustra l'emendamento 2.45, il
quale sopprime il riferimento alla quantificazione delle
risorse necessarie per finanziarie il piano di abbandono anche
in considerazione del fatto che si tratta di stanziamenti già
iscritti nel bilancio di previsione dell'organismo nazionale
per gli interventi nel mercato agricolo per l'anno 1999.
L'emendamento si collega inoltre all'emendamento 2.3, che è
stato accantonato.
Mario PRESTAMBURGO (misto-D-U) considera fondata
l'osservazione dell'onorevole Franz, rilevando che le risorse
necessarie per l'attuazione del piano di abbandono dipendono
dal suo successo e possono situarsi su un livello inferiore ai
40 miliardi.
Giovanni DI STASI, presidente e relatore, propone
di riformulare l'emendamento nel seguente modo:
" al comma 5, sopprimere le parole: determinato in
complessive lire 40 miliardi.
Conseguentemente, al medesimo comma, dopo la parola:
utilizzo inserire le seguenti: fino ad un tetto
massimo di 40 miliardi di lire".
Il sottosegretario Roberto BORRONI dà atto
all'onorevole Franz di aver posto una questione importante.
Ritiene però che il problema reale derivi dalla scarsa
credibilità di un finanziamento esiguo. Qualora non si
indicasse alcuna cifra di
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copertura, la credibilità scomparirebbe del tutto.
Daniele FRANZ (AN) insiste per la votazione
dell'emendamento nella formulazione originaria, ritenendo che
non si possa attribuire un prezzo alle quote facendolo
discendere da un tetto di spesa prestabilito.
La Commissione respinge l'emendamento Franz 2.45 e passa
all'esame dell'emendamento 2.46.
Giorgio MALENTACCHI (misto-RC-PRO) illustra
l'emendamento 2.46, finalizzato ad individuare criteri
differenziati per aree omogenee.
Gianpaolo DOZZO (LNIP), intervenendo sull'ordine dei
lavori, ritiene che l'emendamento 2.46 dovrebbe essere
accantonato perché affronta una materia collegata a quella
dell'emendamento 2.21.
Giovanni DI STASI, presidente e relatore, ritiene
che l'emendamento 2.46 possa essere votato.
La Commissione respinge l'emendamento Malentacchi 2.46 e
passa all'esame dell'emendamento 2.60, in ordine al quale
Giovanni DI STASI, presidente e relatore, invita i
firmatari al ritiro.
Siegfried BRUGGER (misto Min. linguist.) osserva che
sul primo periodo dell'emendamento 2.60 si era registrato un
ampio accordo. L'emendamento potrebbe essere eventualmente
riformulato limitandolo al primo periodo e con esplicito
riferimento alle zone ove vige l'istituto del maso chiuso e
ove si pratica l'alpeggio.
Mario PRESTAMBURGO (misto-D-U) rileva che il problema
della montagna va esaminato in un'ottica complessiva di
equilibrio rurale.
Giovanni DI STASI, presidente e relatore,
condivide la posizione dell'onorevole Brugger, esprimendo
parere favorevole sulla nuova formulazione dell'emendamento
2.60.
Daniele FRANZ (AN) ritiene che la legge debba ispirarsi
ad un principio generale e astratto senza differenziare i
criteri in base alla diversità delle aree.
Il sottosegretario Roberto BORRONI si rimette alla
Commissione in ordine alla nuova formulazione dell'emendamento
2.60.
La Commissione approva l'emendamento Caveri 2.60, come
riformulato, e passa all'esame dell'emendamento 2.47.
Giovanni DI STASI, presidente e relatore, su
invito del firmatario dell'emendamento, espone i motivi che lo
inducono a proporre all'onorevole Rubino di ritirare
l'emendamento stesso, trasponendone i contenuti in un ordine
del giorno. Si tratta infatti di una materia che può essere
oggetto soltanto di un atto di indirizzo.
Paolo RUBINO (DS-U) insiste per la votazione
dell'emendamento, ispirato dall'esigenza di garantire la
continuità della produzione di qualità nelle zone di montagna
e svantaggiate. Esprime preoccupazione per l'accantonamento
dell'emendamento 2.21, soprattutto alla luce delle
dichiarazioni del rappresentante del Governo. La presentazione
di un ordine del giorno non consentirebbe d'altra parte di
acquisire alcun risultato concreto.
Giovanni DI STASI, presidente e relatore, osserva
che l'emendamento affronta una materia già lungamente
dibattuta, evidenziando il valore che possono avere gli atti
di indirizzo al Governo.
Gianpaolo DOZZO (LNIP) invita il rappresentante del
Governo a chiarire quanti produttori ed in quali zone
avrebbero prodotto più del quantitativo assegnato in assenza
di criteri di priorità per la compensazione.
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Il sottosegretario Roberto BORRONI afferma che la
risposta è insita nel disegno di legge, che abolisce i criteri
di priorità per la compensazione, in linea con quanto
suggerito dalla Corte dei conti.
Flavio TATTARINI (DS-U) considera opportuno devolvere
al CIPE un equilibrata valutazione tecnica, preannunciando il
voto contrario sull'emendamento 2.47.
La Commissione respinge l'emendamento Paolo Rubino
2.47.
Giovanni DI STASI, presidente e relatore, avverte
che l'articolo aggiuntivo 2.01, riguardante sostanzialmente un
coordinamento del testo, verrà esaminato successivamente
all'esame degli articoli 3 e 4.
Giorgio MALENTACCHI (misto-RC-PRO), intervenendo
sull'ordine dei lavori, invita il presidente a chiarire fino a
che ora si protrarrà la seduta.
Giovanni DI STASI, presidente e relatore,
chiarisce che la seduta potrà proseguire fino alle ore 14 e
riprendere al termine dei lavori pomeridiani
dell'Assemblea.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, invita il
relatore ed il rappresentante del Governo ad esprimere il
parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 3.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, esprime
parere contrario sugli emendamenti 3.41, 3.1, 3.2, 3.3, 3.5,
3.18, 3.19, 3.20, 3.25, 3.26, 3.27, 3.28, 3.31, 3.33, 3.35 e
3.38. Esprime parere favorevole sull'emendamento 3.4, a
condizione che venga riformulato riducendo il termine a 45
giorni.
Daniele FRANZ (AN) riformula l'emendamento 3.4, nel
senso indicato dal relatore.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, esprime
parere favorevole sull'emendamento 3.6 a condizione che venga
riformulato sopprimendo le parole: "fatta eccezione per il
primo periodo di applicazione".
Giorgio MALENTACCHI (misto-RC-PRO) riformula
l'emendamento nel senso indicato dal relatore.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, rileva che
gli emendamenti 3.8, 3.7 e 3.9 risulterebbero assorbiti
dall'approvazione dell'emendamento 3.6. Esprime parere
favorevole sull'emendamento 3.10. Gli emendamenti 3.12 e 3.15
affrontano lo stesso argomento: considera preferibile la
formulazione dell'emendamento 3.15. Esprime parere favorevole
sull'emendamento 3.11, dalla cui approvazione conseguirebbe
l'assorbimento degli emendamenti 3.13, 3.14 e 3.17. Esprime
parere favorevole sull'emendamento 3.16. Gli emendamenti 3.21
e 3.23 riguardano lo stesso argomento: considera preferibile
la formulazione di quest'ultimo. L'emendamento 3.24
risulterebbe assorbito dall'approvazione dell'emendamento
3.23. Esprime parere favorevole sugli emendamenti 3.29 e 3.30.
Invita il firmatario al ritiro dell'emendamento 3.32, che
tratta una materia che potrà essere discussa con riferimento
all'articolo 4. Esprime parere favorevole sull'emendamento
3.34 e sugli identici emendamenti 3.36 e 3.42. L'emendamento
3.37, sul quale esprime parere favorevole, potrà essere
discusso e votato con riferimento all'articolo 4, unitamente
all'emendamento 4.43. Invita il firmatario a ritirare
l'emendamento 3.39, affrontando la questione con riferimento
all'articolo 5. Esprime, infine, parere favorevole sul proprio
emendamento 3.40. Invita il firmatario al ritiro
dell'emendamento 3.22.
Il sottosegretario Roberto BORRONI esprime un parere
conforme a quello del relatore.
Paolo RUBINO (DS-U) segnala di aver presentato un
emendamento all'articolo 3 che non risulta in distribuzione.
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Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, dichiara che
tale emendamento non risulta presentato. Gli uffici stanno
comunque compiendo un'ulteriore verifica.
Gianpaolo DOZZO (LNIP) rileva che dall'approvazione
dell'emendamento 3.11 non conseguirebbe l'assorbimento
dell'emendamento 3.17: le due proposte modificative trattano
infatti materie diverse.
La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli
emendamenti Peretti 3.41, fatto proprio dall'onorevole Franz,
e Malentacchi 3.1.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, su invito
dell'onorevole Franz, illustra i motivi che l'hanno indotto ad
esprimere parere contrario sugli identici emendamenti 3.2 e
3.3, che sopprimerebbero il riferimento alle competenze di
livello nazionale.
Il sottosegretario Roberto BORRONI concorda con le
valutazioni del relatore.
Daniele FRANZ (AN) giudica insussistenti i motivi
addotti, salvo che non si intenda fare riferimento a soggetti
ulteriori rispetto allo Stato.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, non
comprendendo appieno le conseguenze che potrebbero derivare
dall'approvazione dei due emendamenti, si rimette alla
Commissione.
Il sottosegretario Roberto BORRONI dichiara che il
Governo è pienamente disponibile a valutare la questione.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, propone,
consentendo la Commissione, di accantonare gli identici
emendamenti 3.2 e 3.3.
La Commissione approva l'emendamento Franz 3.4, come
riformulato; respinge l'emendamento Vascon 3.5; approva
l'emendamento Malentacchi 3.6, come riformulato. A seguito di
tale approvazione risultano assorbiti gli emendamenti
Anghinoni 3.8, Tattarini 3.7 e Franz 3.9. Approva, quindi,
l'emendamento Dozzo 3.10. L'emendamento Volontè 3.12 non viene
posto in votazione in assenza dei firmatari. Approva, quindi,
con distinte votazioni, gli emendamenti Tattarini 3.15 e
Scarpa Bonazza Buora 3.11, fatto proprio dall'onorevole
Tattarini e sottoscritto dall'onorevole Franz. A seguito di
tale approvazione, risultano assorbiti gli emendamenti Scarpa
Bonazza Buora 3.13 e Losurdo 3.14. Approva, quindi,
l'emendamento Tattarini 3.16 e respinge l'emendamento Vascon
3.17.
Francesco FERRARI (PD-U) illustra l'emendamento 3.18,
che consente ai produttori di presentare alla regione istanza
di riesame delle rispettive posizioni.
La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli
emendamenti Ferrari 3.18 e Malentacchi 3.19; approva
l'emendamento Tattarini 3.20.
Francesco FERRARI (PD-U) illustra l'emendamento 3.21,
finalizzato a salvaguardare le aziende che non abbiano potuto
produrre il quantitativo assegnato per impossibilità
sopravvenuta.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, osserva che
l'emendamento 3.21 è simile nei contenuti all'emendamento
3.23, che risulta meglio formulato.
Francesco FERRARI (PD-U) ritira l'emendamento 3.21,
sottoscrivendo l'emendamento 3.23.
La Commissione approva l'emendamento Tattarini 3.23.
Sergio TRABATTONI (DS-U) illustra l'emendamento 3.22,
che fa riferimento alla produzione effettiva al fine di
introdurre la necessaria chiarezza.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, alla luce
delle considerazioni dell'onorevole Trabattoni, esprime parere
favorevole sull'emendamento 3.22.
Pag. 135
Il sottosegretario Roberto BORRONI conferma il proprio
parere contrario sull'emendamento 3.22.
La Commissione approva l'emendamento Trabattoni 3.22.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, avverte che
l'emendamento 3.22, appena approvato, dovrà essere coordinato
con l'emendamento 3.23, approvato in precedenza. Comunica che
non porrà in votazione, in assenza dei firmatari,
l'emendamento 3.24.
La Commissione respinge l'emendamento Malentacchi 3.25.
Daniele FRANZ (AN) ritira l'emendamento 3.26 ed
illustra l'emendamento 3.27, finalizzato a consentire una
produzione di latte fuori quota per fini didattici e di
ricerca.
Sergio TRABATTONI (DS-U) osserva che agli istituti di
istruzione possano fare capo vere e proprie aziende.
La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli
emendamenti Franz 3.27 e Malentacchi 3.28. Approva, sempre con
distinte votazioni, gli emendamenti Malentacchi 3.29 e 3.30.
Respinge l'emendamento Vascon 3.31.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, suggerisce di
esaminare la questione posta dall'emendamento 3.32 con
riguardo all'articolo 4.
Flavio TATTARINI (DS-U) concorda con la valutazione del
relatore, dato che l'emendamento concerne competenze
statali.
Francesco FERRARI (PD-U) ritira l'emendamento 3.32.
La Commissione respinge l'emendamento Anghinoni 3.33;
approva l'emendamento Dozzo 3.34; respinge l'emendamento
Malentacchi 3.35; approva gli identici emendamenti Tattarini
3.36 e 3.42 del Governo. A seguito di tale approvazione
risultano preclusi gli emendamenti Anghinoni 3.38 e Trabattoni
3.39.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, avverte che
l'emendamento 3.37 verrà esaminato congiuntamente
all'emendamento 4.43.
La Commissione approva l'emendamento 3.40 del relatore e
passa all'esame dell'articolo 4 e degli emendamenti ad esso
riferiti.
Daniele FRANZ (AN) ritira l'emendamento 4.5.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, esprime
parere contrario sugli emendamenti 4.52, 4.1, 4.2, 4.8, 4.10,
4.14, 4.17, 4.18, 4.20, 4.21, 4.23, 4.24, 4.31, 4.32, 4.33,
4.40, 4.44, 4.47 e 4.48. Esprime parere favorevole
sull'emendamento 4.3, dalla cui approvazione conseguirebbe
l'assorbimento dell'emendamento 4.4. Esprime altresì parere
favorevole sugli emendamenti 4.6 e 4.7. Invita al ritiro
dell'emendamento 4.9, esprimendo, in caso contrario, un parere
contrario. Gli emendamenti 4.11, 4.12, 4.13 e 4.15 concernono
la stessa materia: considera preferibile la formulazione
dell'emendamento 4.15 a condizione che venga limitato al primo
periodo.
Flavio TATTARINI (DS-U) riformula l'emendamento 4.15
nel senso indicato dal relatore.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, esprime
parere favorevole sull'emendamento 4.16, a condizione che
venga riformulato sostituendo alla cifra: 6 la seguente: 4.
Gianpaolo DOZZO (LNIP) considera ininfluente la
modifica suggerita dal relatore.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, avverte che
l'emendamento 4.16 si
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intende riformulato nel senso proposto dal relatore.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, esprime
parere favorevole sull'emendamento 4.19, a condizione che
venga riformulato sostituendo le parole: "ai produttori" con
le seguenti: "ai singoli produttori interessati".
Gianpaolo DOZZO (LNIP) considera ininfluente la
modifica suggerita dal relatore.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, avverte che
l'emendamento 4.19 si intende riformulato nel senso proposto
dal relatore.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, esprime
parere favorevole sull'emendamento 4.54. Invita i firmatari al
ritiro dell'emendamento 4.22.
Flavio TATTARINI (DS-U) ritira l'emendamento 4.22.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, invita
l'onorevole Ferrari a ritirare l'emendamento 4.25, i cui
contenuti potrebbero trovare spazio in un ordine del giorno.
Esprime parere favorevole sugli emendamenti 4.26, 4.27, 4.28 e
4.29. Invita l'onorevole Paolo Rubino a ritirare l'emendamento
4.30. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti
4.34 e 4.35, dalla cui approvazione conseguirebbe
l'assorbimento dell'emendamento 4.36. Esprime parere
favorevole sugli emendamenti 4.37 e 4.38. Esprime parere
contrario sull'emendamento 4.39.
Siegfried BRUGGER (misto-Min. linguist.) ritiene che
l'emendamento 4.39 potrebbe essere riformulato con specifico
riferimento alle zone ove vige l'istituto del maso chiuso e
alle zone ove si pratica l'alpeggio.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, esprime
parere favorevole sugli identici emendamenti 4.41 e 4.42,
nonché sugli emendamenti, sostanzialmente identici, 3.37 e
4.43. Esprime parere favorevole sull'emendamento 4.45, a
condizione che venga riferito esclusivamente a soggetti
privati. Esprime parere favorevole sugli emendamenti 4.46 e
4.49, a condizione che quest'ultimo venga riformulato
introducendo un riferimento alle singole Regioni
interessate.
Gianpaolo DOZZO (LNIP) riformula l'emendamento nel
senso indicato dal relatore.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, ritiene che
l'emendamento 4.50 risulterebbe assorbito. Esprime infine
parere favorevole sull'emendamento 4.51.
Il sottosegretario Roberto BORRONI esprime un parere
conforme a quello del relatore.
Daniele FRANZ (AN) fa proprio l'emendamento 4.52 e
tutti gli emendamenti presentati dal gruppo di Forza
Italia.
La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli
emendamenti Peretti 4.52 e Scarpa Bonazza Buora 4.1, fatto
proprio dall'onorevole Franz.
Gianpaolo DOZZO (LNIP) illustra l'emendamento 4.2, che
riprende una dizione già contenuta nell'articolo 2.
La commissione respinge l'emendamento Dozzo 4.2; approva
l'emendamento Scarpa Bonazza Buora 4.3, fatto proprio
dall'onorevole Franz. A seguito di tale approvazione risulta
assorbito l'emendamento Losurdo 4.4. Approva, quindi, con
distinte votazioni, gli emendamenti Trabattoni 4.6 e
Malentacchi 4.7. Respinge, con distinte votazioni, gli
emendamenti Scarpa Bonazza Buora 4.8, fatto proprio
dall'onorevole Franz, e Malentacchi 4.9, per la cui votazione
il firmatario ha insistito.
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Francesco FERRARI (PD-U) illustra l'emendamento 4.10,
che impone di tenere conto, nella riassegnazione delle quote,
delle riduzioni effettuate ai sensi della legge n. 46 del
1995.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, rileva che
l'emendamento affronta una materia già lungamente dibattuta
con riguardo all'articolo 2 e che dovrà trovare una soluzione
omogenea.
Francesco FERRARI (PD-U) precisa che sta allo Stato
dare attuazione alle pronunce giurisdizionali sui tagli alle
quote B.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, suggerisce di
accantonare l'emendamento 4.10.
Giorgio MALENTACCHI (misto-RC-PRO) rileva che
l'emendamento 4.9, vertente sulla stessa materia, è stato
posto in votazione. Concorda comunque con la proposta di
accantonamento qualora venga accolta dall'onorevole
Ferrari.
Francesco FERRARI (PD-U) considera opportuno
accantonare l'emendamento 4.10.
Flavio TATTARINI (DS-U) osserva che anche l'emendamento
4.15 si riferisce al recupero della quota B tagliata. Il
relatore ha chiesto di riformulare l'emendamento escludendo
questa parte sulla base della considerazione che o si affida
al regolamento di attuazione la definizione dei criteri per
l'assegnazione delle quote affluite alla riserva nazionale o
si determinano precise priorità. Non esclude la possibilità di
presentare un ordine del giorno.
Il sottosegretario Roberto BORRONI precisa che il
disegno di legge compie il massimo sforzo per assicurare il
necessario equilibrio, da un lato risolvendo i problemi del
passato e dall'altro affrontando le prospettive future. La
proposta complessiva del Governo, che include anche il
decreto-legge all'esame del Senato, fa riferimento anche alla
quota B tagliata. A regime dovranno essere le regioni a
stabilire le priorità. Condivide la valutazione dell'onorevole
Tattarini in ordine alla presentazione di un ordine del
giorno.
Gianpaolo DOZZO (LNIP) osserva che il regolamento
comunitario n. 3950 del 1992 consente agli stati membri di
individuare categorie prioritarie. Si tratta pertanto di una
scelta politica effettuata dal Governo. Un regime delle quote
realmente regionalizzato deve attribuire alle regioni le
decisioni sulla riattribuzione delle quote, fermo restando che
non tutte le regioni hanno subito il taglio delle quote B.
Invita l'onorevole Ferrari a ritirare l'emendamento 4.10,
predisponendo un ordine del giorno che indichi qualche
indirizzo per le regioni che hanno subito il taglio della
quota B. Il successivo confronto dovrà riguardare
l'emendamento 2.10.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, avverte che
toglierà la seduta una volta concluso l'esame degli
emendamenti riferiti all'articolo 4.
Sauro SEDIOLI (DS-U) considera indispensabile mantenere
un criterio riguardante il recupero della quota B tagliata. La
questione potrà essere esaminata con riferimento all'articolo
2. Invita pertanto l'onorevole Ferrari a ritirare
l'emendamento 4.10.
Francesco FERRARI (PD-U) ritira l'emendamento 4.10,
sottolineando la rilevanza del recupero della quota B
tagliata.
Mario PRESTAMBURGO (misto-D-U) giudica opportuno
individuare le priorità da perseguire nell'interesse
nazionale.
Giorgio MALENTACCHI (misto-RC-PRO) intervenendo
sull'ordine dei lavori, giudica inopportuno proseguire la
seduta della Commissione ad oltranza su tutti gli emendamenti
riferiti all'articolo 4, anche
Pag. 138
in considerazione del ravvicinato inizio della seduta
dell'Assemblea.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, dichiara di
dover garantire la chiusura del provvedimento. Dal momento che
la Commissione sta procedendo con l'esame puntuale di tutti
gli emendamenti non resta altro che prolungare il più
possibile la seduta e proseguire i lavori nella seduta
convocata al termine dei lavori pomeridiani dell'Assemblea.
Daniele FRANZ (AN), intervenendo sull'ordine dei
lavori, considera utile affrontare ora il dibattito
sull'individuazione di criteri omogenei per la riassegnazione
delle quote alle regioni, in precedenza rimandato.
Il sottosegretario Roberto BORRONI osserva che il
disegno di legge è stato costruito con riferimento alla
produzione italiana.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, ritiene che
già sia stato chiarito il punto cruciale dei rapporti tra
Stato e regioni. Proprio in forza di tale chiarimento esprime
parere contrario sull'emendamento 4.14, che fa riferimento a
competenze regionali.
La Commissione respinge l'emendamento Franz 4.11.
Gianpaolo DOZZO (LNIP) illustra l'emendamento 4.12, il
quale vincola l'assegnazione alle regioni al numero totale di
capi di bestiame e al quantitativo di latte effettivamente
fatturato, tenendo così conto della situazione reale, al
contrario dell'emendamento 4.15, che ancora una volta si
riferisce al periodo 1998-1999.
La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli
emendamenti Vascon 4.12 e Malentacchi 4.13 e passa all'esame
dell'emendamento 4.14.
Daniele FRANZ (AN) preannuncia il proprio voto
contrario sull'emendamento 4.14.
Paolo RUBINO (DS-U) illustra l'emendamento 4.14,
ispirato alla necessità di programmare efficacemente le
attività agricole al fine di garantire l'esistenza di aziende
economicamente valide. In tale ottica la zootecnia va
privilegiata laddove risulta l'attività più redditizia e
conveniente.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, ritiene che
la materia debba essere devoluta alla competenza delle
regioni.
Paolo RUBINO (DS-U) considera indispensabile dettare
indirizzi alle regioni.
La Commissione respinge l'emendamento Paolo Rubino
4.14.
Flavio TATTARINI (DS-U) ritira l'emendamento 4.15 alla
luce dell'opportunità di lasciare alla competenza delle
regioni l'individuazione dei criteri e prendendo atto del
ritiro degli altri emendamenti riguardanti lo stesso
argomento. Si riserva di compiere ulteriori valutazioni al
momento dell'esame in Assemblea.
La Commissione approva l'emendamento 4.16, come
riformulato.
Daniele FRANZ (AN) ritira l'emendamento 4.17.
La Commissione respinge l'emendamento Scarpa Bonazza Buora
4.18, fatto proprio dall'onorevole Franz; approva
l'emendamento Vascon 4.19, come riformulato; respinge
l'emendamento Dozzo 4.20; approva l'emendamento 4.54 del
relatore; respinge l'emendamento Malentacchi 4.21.
Siegfried BRUGGER (Misto-Min.linguist.) illustra
l'emendamento 4.23, che va nella direzione da più parti
auspicata, individuando un criterio minimo e necessario a
tutela dalla montagna.
Mario PRESTAMBURGO (misto-D-U) osserva che la politica
rurale nel suo insieme rende necessaria l'individuazione di
criteri di priorità a favore della montagna.
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Gianpaolo DOZZO (LNIP) rileva che nelle zone di
montagna esistono anche aziende di dimensioni analoghe a
quelle ubicate in zone di pianura, che vengono privilegiate
soltanto in forza della loro ubicazione.
Il sottosegretario Roberto BORRONI reputa necessario
distinguere i due momenti della riassegnazione e della
compensazione. Riguardo al primo si tiene conto della
specificità della montagna; in ordine alla compensazione va
abolito qualsiasi criterio di priorità.
Siegfried BRUGGER (Misto-Min.linguist.) invita a tenere
conto delle diverse situazioni esistenti.
Il sottosegretario Roberto BORRONI rileva che è
comunque necessario individuare precisi limiti. D'altra parte
una buona misura dell'ulteriore quantitativo che dovrebbe
essere assegnato all'Italia dall'Unione europea sarà destinato
ai giovani e alle zone di montagna.
Siegfried BRUGGER (Misto-Min.linguist.) osserva che
nelle zone di montagna sono presenti, essenzialmente, piccole
aziende il cui eventuale splafonamento risulta irrilevante.
Sauro SEDIOLI (DS-U) giudica preferibile affrontare il
discorso delle zone montane con riguardo alla riassegnazione
delle quote.
Gianpaolo DOZZO (LNIP), intervenendo sull'ordine dei
lavori, invita la presidenza a chiarire se ha la possibilità
di reiterare il proprio intervento con riguardo alle
dichiarazioni rese dal rappresentante del Governo.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, non consente
tale possibilità.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, condivide
l'azione in tutela delle zone montane svolta dall'onorevole
Burgger, ritenendo però che la soluzione debba consistere
nell'attribuire più quote alle regioni, le quali provvederanno
autonomamente a stabilire le modalità di salvaguardia dei
territori montani.
Siegfried BRUGGER (Misto-Min.linguist.) chiede di
accantonare l'emendamento 4.23.
Giovanni DI STASI (DS-U), relatore, concorda con
la richiesta dell'onorevole Brugger.
Alfonso PECORARO SCANIO, presidente, avverte che
l'emendamento 4.23 è accantonato. Rinvia il seguito dell'esame
alla seduta già convocata al termine dei lavori pomeridiani
dell'assemblea.
La seduta termina alle 14.15.
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