| "La Commissione parlamentare per le questioni regionali,
ravvisata la necessità di contribuire con una propria
iniziativa al rilancio del processo di riforma costituzionale
dell'ordinamento regionale;
rilevato che deve essere valutato positivamente il testo
sull'elezione diretta dei Presidenti delle Giunte regionali
approvato in prima deliberazione dalla Camera dei deputati, in
quanto esso amplia significativamente l'autonomia delle
regioni in materia di forma di governo e legislazione
elettorale;
ritenuto, peraltro, che tale intervento di revisione
costituzionale è necessario ma non sufficiente, in quanto già
nell'attuale fase sono di fatto praticabili ulteriori percorsi
di modifica dell'ordinamento regionale, che si collocano,
secondo una logica di continuità e sviluppo, su una ben
definita trama normativa, costituita dalla legislazione di
decentramento;
considerato, in particolare, che in aggiunta
all'obiettivo già sopra indicato di un rafforzamento
dell'autonomia statutaria, appare possibile:
1) costituzionalizzare il nuovo quadro delle
competenze delineate dalla legge n. 59 del 1997, individuando
una categoria di materie tassativamente riservate allo Stato e
demandando la generalità dei compiti e delle funzioni
amministrative e legislative al sistema delle autonomie;
2) costituzionalizzare il principio di sussidiarietà,
superando il criterio del parallelismo oggi fissato
dall'articolo 118 della Costituzione, che si è di fatto
tradotto in un ostacolo allo sviluppo delle realtà
municipali;
3) sopprimere il sistema del controllo preventivo
sulle leggi regionali previsto dall'articolo 127 della
Costituzione;
visto il documento elaborato dalla Conferenza dei
Presidenti dell'Assemblea, dei Consigli Regionali e delle
Province autonome sui "Principali obiettivi di una riforma
dello Stato in senso autonomistico";
tutto ciò premesso,
fa voti
affinché il Parlamento riprenda l'esame dei progetti di
riforma dell'ordinamento regionale, secondo le direttrici
indicate in premessa e tradotte nell'allegato documento.
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