| UMBERTO RANIERI, Sottosegretario di Stato per gli
affari esteri. L'uccisione dell'onorevole Hajdari, avvenuta
il 12 settembre 1998, e gli incidenti che le hanno fatto
seguito hanno dimostrato in tutta evidenza le carenze in
materia di sicurezza e di ordine pubblico in Albania, nonché
in materia di rapporti tra Governo e opposizione.
Il Governo italiano ha immediatamente assunto una
posizione molto netta al riguardo, chiedendo che i
responsabili dell'omicidio fossero tradotti in giudizio,
sottolineando fermamente alle forze di Governo e
dell'opposizione albanesi la necessità di riprendere la via
faticosa del dialogo e di cessare le contrapposizioni frontali
che non aiutano quel paese ad uscire dalle difficoltà in cui
versa.
Da parte italiana si è, quindi, fornito sia
bilateralmente, sia nell'ambito dell'Unione europea
occidentale e del Consiglio d'Europa, un forte segnale alle
parti in causa per scongiurare che la situazione potesse
degenerare.
Nello stesso tempo il Governo italiano ha proseguito nel
proprio programma di collaborazione bilaterale per assistere
la ristrutturazione delle forze di polizia locali al fine di
migliorarne la funzionalità
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e di metterle in grado di mantenere l'ordine pubblico, il
controllo del territorio, la lotta contro la criminalità e i
traffici illeciti. Tale programma di collaborazione si è
affiancato all'intervento dell'UEO per il quale si stanno ora
studiando, con il contributo italiano, modalità operative più
incisive e rispondenti alle reali necessità della polizia
albanese.
Anche all'interno del gruppo "Friends of Albania", di cui
si è svolta da ultimo il 24 febbraio scorso una riunione
tecnica, da parte italiana si è contribuito a focalizzare
l'impegno della comunità internazionale del Governo albanese
su alcuni settori chiave, quali la sicurezza, l'ordine
pubblico, la lotta alla corruzione, ai traffici illeciti e al
contrabbando.
L'intero programma di assistenza istituzionale adottato da
parte italiana, così come le linee di azione condotte dal
Governo nelle sedi internazionali competenti hanno come
obiettivo principale il raggiungimento della stabilizzazione
democratica del paese. Il medesimo fine è perseguito nei
frequenti contatti con forze di Governo e di opposizione per
invitarle ad atteggiamenti di moderazione e ad una piena
responsabilizzazione nella gestione della cosa pubblica. E'
infatti evidente che solo un efficace funzionamento delle
istituzioni albanesi ed un più generale processo di crescita
democratica del paese potranno condurre all'auspicato
miglioramento delle condizioni di sicurezza.
Il Governo intende continuare a seguire da vicino,
bilateralmente, le autorità albanesi in tutte le sedi
opportune per verificare l'attuazione degli impegni assunti da
Tirana e segnalare a quest'ultima le priorità sulle quali
occorre un maggiore impegno. Peraltro, indiscutibilmente, un
maggiore impegno è quello, nella lotta contro la criminalità
ed il contrabbando, di perseguire ed individuare i
responsabili dei crimini, come l'uccisione dell'onorevole
Hajdari.
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