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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


434031
STA0505-0019
Somm. e Sten. d'Aula n. 505 del 16 marzo 1999 (STA13-505)
(suddiviso in 254 Unità Documento)
Unità Documento n.19 (che inizia a pag.6 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.5)
SVOLGIMENTO: 2 - 01363; 3 - 02460; 3 - 01954; 3 - 01899; 3 - 02958; 3 - 03346; 3 - 02001; 3 - 03392; 3 - 01946; 3 - 03071. ...(Politica statunitense verso l'Iraq)
...SVOLGIMENTO: 2 - 01363; 3 - 02460; 3 - 01954; 3 - 01899; 3 - 02958; 3 - 03346; 3 - 02001; 3 - 03392; 3 - 01946; 3 - 03071. ...(Politica statunitense verso l'Iraq)
ALBERTO SIMEONE.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO GIOVANARDI
ZZSTA ZZRES ZZSTA160399 ZZSTA990316 ZZSTA000399 ZZSTA000099 ZZSTA505 ZZ13
    ALBERTO SIMEONE.  Onorevole Presidente, ho l'impressione di
  deludere l'onorevole sottosegretario se affermo che sono
  largamente insoddisfatto.  La mia insoddisfazione discende,
  appunto, dalle sue argomentazioni, che sono puramente
  ideologiche, assolutamente astratte, fatte da chi guarda alla
  realtà con i paraocchi della storia di ieri, ossia degli anni
  in cui vi erano le conseguenze della divisione dell'Europa e
  del mondo dovute al trattato di Yalta.  Ho l'impressione che il
  Governo italiano sia ancora legato a quel trattato e non sia
  in grado di capire fino in fondo quale sia la portata del
  problema iracheno.
     La mia interrogazione è una delle tante in materia ed è la
  prima alla quale viene
 
                               Pag. 7
 
  data una risposta, benché ne abbia presentate nel 1996, nel
  1997, alla fine del 1998 e all'inizio del 1999.  Da alcuni anni
  a questa parte assistiamo, infatti, ad uno stillicidio di
  interventi angloamericani nel Golfo Persico, che si sta
  traducendo in un autentico massacro della popolazione
  irachena.
     Allora, le argomentazioni del sottosegretario lasciano
  veramente sconcertati, perché, quando si vuol far risalire ad
  astratte formulazioni ideologiche il perché di una guerra e la
  legittimazione di un intervento si rimane veramente
  esterrefatti.
     Signor Presidente, vi sono tanti esempi che la dicono
  lunga sulla politica angloamericana e sulla politica estera
  italiana, alcuni dei quali ci toccano da vicino anche da un
  punto di vista territoriale, come il problema della Bosnia o
  quello del Kosovo.  Non dimentichiamo che in Bosnia per anni
  non è stato fatto niente per porre mano ad una politica tale
  da impedire il massacro.
     L'autore della bozza sul trattato istitutivo del tribunale
  per i crimini contro l'umanità, Cherif Bassiouni, ha detto che
  dalla fine della seconda guerra mondiale vi sono stati nel
  mondo 250 conflitti con 170 milioni di vittime e la maggior
  parte dei responsabili sono rimasti impuniti.  Questo dimostra
  come spesso l'opzione prescelta sia quella della guerra e ciò
  non va nella direzione auspicata da tutti, soprattutto da
  quegli Stati che si definiscono democratici e rispettosi dei
  diritti umani degli altri paesi del globo terrestre.
     Onorevole Presidente, lei sa benissimo - e lo sa
  perfettamente anche l'onorevole sottosegretario - come
  l'istituzione del tribunale per i crimini contro l'umanità,
  avvenuta nell'estate scorsa a Roma, sia stata difficile,
  proprio a causa degli Stati Uniti.  Il mio non è un atto di
  accusa; in ogni caso, amo gli Stati Uniti, perché non
  dimentico e so quanto hanno fatto nel passato e fanno
  attualmente, anche se hanno tanti lati negativi, ma nella
  vicenda irachena ho l'impressione che stiano commettendo
  l'ultimo, grande delitto contro un popolo.  Si tratta di un
  altro genocidio, perché, anche se non colpiscono le bombe, lo
  fanno la fame, la carestia e le malattie continue che,
  dall'inizio della guerra del Golfo, stanno distruggendo
  milioni di bambini.  Non dimentichiamo che sull'Iraq, proprio
  in quella infausta guerra cosiddetta del Golfo, furono
  lanciate bombe cancerogene che hanno provocato un aumento
  incredibile del numero dei tumori, che stanno decimando
  soprattutto la popolazione infantile.
     Ritorno al problema di quel tribunale che aveva ed avrà la
  sua funzione se sarà inteso da tutti come un tribunale il cui
  compito è quello di vegliare sulle sorti del mondo, evitando
  che vi siano soprusi di qualsiasi genere.  Se questo tribunale,
  la cui costituzione è stata estremamente difficile,
  dispiegherà tutti i suoi effetti, molto probabilmente la
  globalizzazione (di cui tanto si parla)...
 
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