| SERGIO COLA. Posso dichiararmi soddisfatto solo
relativamente ad un aspetto: la mia interrogazione reca la
data del 4 febbraio ed oggi siamo al 16 marzo. E' stato
veramente battuto un record, ma ritengo sia un fatto meramente
casuale ed accidentale, se è vero che gli altri colleghi si
sono lamentati per il fatto che le loro interrogazioni vengano
discusse, anche in questa sede, a distanza di anni. Quanto al
resto, naturalmente, la mia insoddisfazione è totale, sotto
tutti i punti di vista.
Non voglio soffermarmi a lungo sull'argomento, ma fare
solo un rilievo, carissimo sottosegretario. Lei ha riferito
che vi sono difficoltà enormi di carattere burocratico, in
quanto non si è ancora provveduto all'acquisizione dei terreni
circostanti, per cui il progetto non potrebbe assolutamente
essere varato. Il quesito che le pongo, allora, è il seguente.
Come lei ha potuto leggere nella mia interrogazione, prendendo
spunto da un articolo pubblicato su Il Mattino ho
riferito che i lavori di scavo dell'anfiteatro erano in corso
e se tali lavori erano in atto, significa che erano stati
finanziati. Mi preoccupavo allora a nome di moltissimi
cittadini del fatto che questi lavori di scavo potessero
subire una battuta di arresto, come in effetti si è
puntualmente verificato. Che c'entra allora sotto il profilo
logico la sua giustificazione - o quella che le è stata
scritta -, secondo cui non sono stati acquisiti i terreni
circostanti? Che c'entra questo con la continuazione dei
lavori di scavo? Si tratta di situazioni perfettamente
compatibili e il fatto "delittuoso", carissimo
sottosegretario, è che lei ha omesso di riferire un
particolare che non è privo di rilievo: l'anfiteatro di Nola è
uno dei più importanti e più grandi d'Italia, molto più grande
anche di quello di Pompei, e quindi ha una rilevanza
eccezionale sotto i profili storico, artistico ed
archeologico.
Tutto ciò è stato trascurato tant'è vero che, come ha
potuto leggere nel mio atto ispettivo di censura, sono stati
stanziati centinaia e centinaia di miliardi senza prevedere
criteri di priorità effettiva che, nel caso di specie,
naturalmente sarebbero sussistiti. Voglio solo sperare che
quella priorità, alla quale ha fatto cenno in relazione alla
delibera del 9 luglio 1999, quindi ancora di là da venire -
forse ha sbagliato nell'indicazione della data -, sia stata
rilevata dopo il mio intervento; naturalmente, si tratta di un
fatto di carattere soltanto formale e certamente non
sostanziale, perché, in buona sostanza, lei ha riferito che il
progetto potrebbe essere realizzato, dopo l'acquisizione dei
terreni circostanti, che nulla hanno a che vedere con il
completamento dei lavori di scavo, soltanto nel biennio
2001-2003.
Pag. 15
Ritengo che la sua risposta sia effettivamente non
soddisfacente e penalizzante nei confronti di una zona
caratterizzata da un livello massimo di disoccupazione (27-29
per cento); nei confronti di tale territorio lo Stato non
ritiene opportuno e doveroso adottare provvedimenti che
contribuiscano non solo a favorire l'occupazione, ma
soprattutto a realizzare opere indelebili e rilevantissime
sotto il profilo culturale, che potrebbero arricchire ancora
di più il nostro, sotto questo profilo, già congruo
patrimonio.
Nel manifestarle la mia totale insoddisfazione, concludo
auspicando che il mio intervento serva di sprone affinché lei
solleciti il Governo e il ministro competente a rivedere la
propria posizione e ad andare al di là delle formali
assicurazioni che lei ci ha dato oggi.
| |