| ROBERTO MANZIONE. Signor Presidente, la inviterei ad
essere meno timido e più deciso. Lei ha annunciato
all'Assemblea che aveva bisogno di verificare, attraverso i
presidenti dei gruppi, se quelle percezioni di un voto
irregolare - che anche io ho avvertito - fossero o meno
confermate, al fine di confortare una decisione che, comunque,
resta sua.
Secondo tale logica, signor Presidente, non posso
condividere il fatto che lei cominci una consultazione
informale, che assolutamente non significa attribuire ad altri
responsabilità, ma cercare di cogliere insieme un percorso di
votazione corretto, e poi, dopo l'intervento del presidente
Guerra, interrompa quelle che ha chiamato consultazioni
informali.
Pag. 34
Fatte queste premesse sul metodo, dal momento che ho
chiesto quattro volte la parola e non mi è stata data, mentre
il collega Vito ha parlato due volte - ma non è un problema -
ritengo di dover sottolineare alcuni aspetti.
Innanzitutto, la peculiarità del voto, visto che si
trattava di un provvedimento plurimo dove si alternavano i
pareri della Giunta una volta a favore e una volta contro. A
causa di una certa precipitazione - mi consenta - con la quale
lei ha indetto la penultima votazione, considerato che il
collega Guidi era effettivamente presente in aula (sfido
chiunque a sostenere il contrario) e l'orientamento della
maggioranza dell'Assemblea, che si è espressa sempre per la
convalida della decisione della Giunta favorevole
all'insindacabilità e l'ha contrastata nel caso contrario,
ritengo si siano create le condizioni affinché lei,
Presidente, riveda la sua decisione, con la consapevolezza
che, per quanto riguarda il nostro gruppo, esiste la
cognizione di una irregolarità della votazione.
| |