| FRANCO FRATTINI. Spiegherò rapidamente le ragioni per cui
noi voteremo contro l'emendamento Fontan 10.19, soppressivo
dell'articolo 10.
Il collega Fontan ha ricordato le funzioni del prefetto e
lo ha fatto in negativo. A me sembra che si possa dire che in
tutti gli Stati del mondo, compresi quelli federali, vi sia la
necessità di potenziare il sistema delle autonomie e di
assicurare il collegamento ed il rapporto permanente tra lo
Stato centrale e le realtà autonome, anche quando lo Stato
centrale mantiene pochissime potestà e pochissime funzioni. A
me sembra che questa sia la via per individuare la funzione
del prefetto in un ordinamento federale.
Occorre eliminare le strumentalizzazioni politiche da una
riflessione che tocca la politica della sicurezza e
dell'ordine interno dello Stato, che non è una delle funzioni
dello Stato, ma è lo Stato nel suo complesso, nella sua
dimensione più autentica!
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Pur criticando in parte la riforma al nostro esame (è
vero: l'istituto della delega ci preoccupa; come pure il
pericolo di una apertura di relazioni sindacali che potrebbero
sminuire la funzione pubblica propria dell'istituto
prefettizio), riteniamo tuttavia che un potenziamento, nel
senso della professionalità, della qualità e della selezione
concorsuale, non vada rifiutato; anzi, riteniamo che vada
incoraggiato per una ragione essenziale (alla quale facevo
riferimento già all'inizio del mio intervento): anche uno
Stato federale ha bisogno di un raccordo costante tra quelle
residue competenze, che pure resteranno allo Stato centrale, e
il mondo delle autonomie. E' vero: noi respingiamo l'immagine
del prefetto-controllore delle autonomie; ma per trasformare
l'istituto prefettizio in un ordinamento che cambia, dobbiamo
riformare profondamente la carriera ed attribuire al prefetto
non più compiti di controllo e di alta vigilanza sulle
autonomie, ma compiti di propulsione per un raccordo migliore
con le autonomie territoriali. Credo che questo sia lo scopo;
occorre, quindi, maggiore formazione, maggiore attenzione alla
selezione e qualificazione professionale, eliminazione dei
compiti che ricordano il vecchio controllo prefettizio di
memoria ottocentesca, richiamo di tutti quei compiti svolti
dai soggetti - penso solo ai comitati per l'ordine e la
sicurezza pubblica - che si occupano, insieme con gli enti
locali, della sicurezza dei cittadini. In tale ambito anche le
forze di polizia hanno lo spazio per fornire un contributo.
Tuttavia, nel momento in cui negassimo la funzione e
l'istituto del prefetto, sia pure profondamente depurato dal
retaggio di antico controllo, che vogliamo superare, noi
negheremmo una delle funzioni fondamentali dello Stato che,
qualunque sarà la forma di Stato, che vorremmo federale, non
potrà assolutamente venir meno.
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