| ALBERTO LA VOLPE, Sottosegretario di Stato per
l'interno. Vorrei esprimere la soddisfazione del Governo
per le osservazioni espresse dai rappresentanti di tutti i
gruppi politici, fatta eccezione per quello della lega nord
per l'indipendenza della Padania, il cui voto era stato
annunciato e dunque previsto.
Mi è sembrata particolarmente rilevante l'osservazione
dell'onorevole Orlando, che ha definito la figura del prefetto
quale nuovo ambasciatore, e mi sento di concordare con
l'onorevole Frattini che ha parlato di un giusto raccordo,
anche in vista di uno Stato federale, tra il Governo centrale
e le autonomie locali. Gli onorevoli Massa e Palma, a loro
volta, hanno messo in risalto questa figura nuova,
professionalmente qualificata. Colgo l'occasione per esprimere
l'auspicio che il Parlamento approvi il provvedimento in
discussione per soddisfare le attese del personale. Sta di
fatto che la figura del prefetto viene ridisegnata oggi in una
dimensione diversa: essa è stata voluta da Napoleone, poi è
passata allo Stato giolittiano per arrivare allo Stato nuovo
nato dalla Resistenza. Ricordiamo che i primi prefetti di
Milano furono Riccardo Lombardi ed Ettore Troio. Oggi si apre
una fase nuova, quella federale, e quindi la figura del
prefetto assume un ruolo significativo sia in vista
dell'Europa sia in funzione della garanzia della sicurezza del
paese. Con questo spirito il Ministero dell'interno ribadisce
la proprio contrarietà all'emendamento soppressivo
dell'articolo 10 presentato dall'onorevole Fontan per tutte le
ragioni espresse dai colleghi intervenuti.
| |