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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


434286
ALA0505-0020
Allegato A n. 505 del 16 marzo 1999 (ALA13-505)
(suddiviso in 36 Unità Documento)
Unità Documento n.20 (che inizia a pag.10 dello stampato)
Fei 3 - 01899. TESTIASS
(Sezione 4 - Visita del presidente della Colombia Ernesto Samper) D) Interrogazione:
Fei 3 - 01899.
ZZALA ZZRES ZZALA160399 ZZALA990316 ZZALA000399 ZZALA000099 ZZALA505 ZZ13 ZZTX
    FEI. -  Al Presidente del Consiglio dei ministri. -
  Per sapere - premesso che:
       risulta in programma, dal 4 al 6 febbraio 1998, la
  visita del Presidente della Repubblica di Colombia, Ernesto
  Samper, a Roma, dove incontrerà, senza alcuna difficoltà, il
  Presidente Prodi e il Presidente della Repubblica Oscar Luigi
  Scalfaro;
       il 18 giugno 1996 il capo dei servizi segreti
  colombiani, Marco Tulio Gutierrez, molto vicino al presidente
  Samper, ha rassegnato le dimissioni;
       a Ernesto Samper, dall'11 luglio 1996, è vietato
  l'ingresso sul suolo degli Stati Uniti d'America, come
  conseguenza del suo accertato legame con il narcotraffico, in
  particolare con il cartello di Cali, che avrebbe finanziato la
  sua campagna elettorale;
       l'accertamento è avvenuto con indagini dei servizi
  segreti, seguito da testimonianze di cittadini colombiani al
  Congresso degli Stati Uniti;
       nel luglio del 1996, il presidente Clinton ha revocato i
  visti di 25 politici e militari colombiani vicini a Samper,
  ritenuti legati al traffico di cocaina, su richiesta del
  presidente della commissione esteri del senato, Jesse Helms,
  il quale ha dichiarato: "Non riesco a capire perché gli
  stranieri coinvolti nell'avvelenamento dei nostri bambini
  debbano godere il beneficio di un visto";
       il Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton ha
  "squalificato" la Colombia come alleato nella lotta contro gli
  stupefacenti, accusando Samper di aver consentito ai cartelli
  della cocaina di corrompere l'intero governo;
       nel settembre del 1996 sono stati trovati 3,5 chili di
  eroina nell'aereo personale di Samper;
       il 12 settembre 1996, l'ambasciatore colombiano a
  Londra, Humberto De La Calle, si è dimesso dal suo incarico,
  dopo essersi dichiarato convinto dell'immissione di fondi
  derivanti dal narcotraffico nella campagna presidenziale del
  1994, che aveva contribuito alla vittoria del partito
  liberale, suo partito, ed all'elezione di Samper e, in varie
  occasioni, parlamentari colombiani hanno chiesto le dimissioni
  del presidente Samper;
       dall'elezione di Samper nell'agosto del 1994, la
  Colombia è sprofondata in una pesante crisi politica,
  istituzionale e sociale, la cui ripresa appare di lontana
  realizzazione;
       il partito conservatore, all'opposizione in Colombia, ha
  proposto a varie riprese un movimento di "unità nazionale"
  guidato dall'ex capo di stato Alfonso Lopez Michelsen, del
  partito liberale, considerando che la soluzione alla crisi
  politica del paese si trovi nella rinuncia del presidente
  Ernesto Samper;
       il popolo colombiano ha ripetutamente cercato di far
  sentire la sua voce in dissenso e contro il presidente Samper,
  sostenendo di vivere una vera e propria crisi di fiducia e
  definendo il narcotraffico la principale minaccia alla
  democrazia in Colombia;
       nell'agosto del 1996, il presidente spagnolo José Maria
  Aznar ha "rifiutato d'incontrare il suo omologo colombiano
  sospettato
 
                              Pag. 11
 
  di avere legami con i baroni della droga", come riportato dal
  quotidiano  El Pais;
       il premio Nobel per la letteratura, Gabriel Garcia
  Marquez, ha deciso, dal febbraio del 1997, di trasferirsi
  definitivamente in Messico in esilio volontario per la
  delusione nei confronti del governo colombiano.  Ha inoltre
  espresso l'intenzione di non far ritorno in patria fino a
  quando Samper sarà presidente;
       lo stesso premio Nobel ha definito il suo paese, la
  Colombia, in un libro recente di successo, in cui descrive,
  con nomi e cognomi, l'atroce realtà del mondo colombiano fatto
  di narcotrafficanti, sequestri e contrabbando di armi, "Uno
  Stato di perversione sociale", dove "il caos è diventato più
  spaventoso dei sequestri" e "i sequestri hanno possibilità di
  riuscire proprio grazie al caos" e dove "le menzogne dei
  narcotrafficanti arrivano a essere più credibili delle verità
  di governo";
       inoltre, la situazione sociale e dei diritti umani in
  Colombia è gravissima e preoccupante.  Dati ufficiali
  comunicano che: il 97 per cento dei crimini rimane impunito,
  mentre la percentuale di crimini politici impuniti appare
  superiore; ogni anno si registrano tra 85 e 90 omicidi ogni
  100.000 abitanti; in continuo aumento è l'implicazione delle
  forze di polizia in omicidi extragiudiziali; in gravissimo
  aumento sono anche i morti ammazzati per la cosiddetta
  "pulizia sociale", organizzata da veri e propri network, dei
  quali fanno parte anche poliziotti, che colpisce in
  particolare bambini della strada, poveri e barboni; sono più
  di 1500 all'anno i sequestri di persona riportati (tra questi
  anche vari italiani di cui non si sa nulla) e più di un
  centinaio le "sparizioni forzate" per opera della polizia, dei
  militari, dei paramilitari e della guerriglia; 900.000 bambini
  sono sfruttati in lavori duri senza il rispetto neppure dei
  requisiti standard per il lavoro degli adulti, in agricoltura,
  vendite ambulanti eccetera;  (tutti questi dati provengono dal
  Department of State of America,  dell'ufficio del
  procuratore generale dei diritti umani in Colombia, la polizia
  nazionale, la Commissione andina dei giuristi, l'ufficio del
  Defensor del pueblo,  il Centro di investigazioni e di
  ricerca popolare  Cinep);
       la Colombia è da molti anni il paese in testa alla
  classifica dei produttori ed esportatori di droga: cocaina,
  marijuana ed eroina;
       l'Italia, dopo gli Stati Uniti, è il paese che
  maggiormente risente di questo primato colombiano, per la
  quantità di droga che passa sul nostro territorio, per quella
  che si ferma, per l'investimento di miliardi (soldi dei
  cittadini) nella lotta al narcotraffico, per l'investimento
  senza prezzo di vite umane (poliziotti, carabinieri, guardia
  di finanza, tutti eroi sconosciuti) nella lotta al
  narcotraffico, per i miliardi spesi ogni anno (sempre soldi
  dei cittadini) per la lotta contro la droga con la
  prevenzione, la sanità, l'assistenza ai malati -:
       se pensi che ricevere il Presidente Samper, dati i
  presupposti, giovi all'immagine internazionale dell'Italia;
       se consideri di aver contribuito così tanto
  all'acquisizione, da parte del nostro paese, di un'autentica
  forza contrattuale in politica internazionale, da permettersi
  un comportamento in contrapposizione con i paesi nostri
  alleati;
       se ritenga corretto ricevere il presidente Samper alla
  vigilia delle nuove elezioni presidenziali in Colombia,
  prestandosi quindi ad essere usato come alibi, alibi che
  chiunque altro gli ha già rifiutato;
       se incontrare il presidente Samper sia un gesto onesto
  nei confronti dei cittadini italiani che rappresenta, e
  rispettoso del mandato che questi gli hanno affidato;
       se ritenga opportuno rinunciare all'incontro in
  questione, per il rispetto della dignità di ogni cittadino
  italiano o se tale considerazione non rientri nei suoi
  principi morali, quegli stessi di cui dovrebbe rispondere nei
  confronti dei cittadini italiani;
       se questo incontro sia stato concordato per interessi
  particolari, che possono
 
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  impegnare soldi dei cittadini, in un momento difficile in cui
  è richiesto un grosso sacrificio a tutti gli italiani;
       come pensi, infine, di giustificare dinanzi al mondo una
  simile azione politica, nel caso si ostini a portarla a
  termine.
                                                    (3-01899)
  (22 gennaio 1998)
 
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