| Le Commissioni iniziano l'esame del
provvedimento.
Renzo INNOCENTI, presidente, d'intesa con il
presidente della V Commissione, propone che nella seduta
odierna siano svolte le sole relazioni e le eventuali repliche
dei rappresentanti del Governo, rinviando la successiva
organizzazione dei lavori agli Uffici di presidenza delle
Commissioni riunite, integrati dai rappresentanti dei gruppi,
che saranno convocati congiuntamente alle ore 17 di oggi.
Le Commissioni concordano.
Renzo INNOCENTI, presidente, avverte
preliminarmente che gli è pervenuta la richiesta che il
disegno di legge sia trasmesso per il parere al Comitato per
la legislazione, ai sensi dell'articolo 16- bis del
regolamento: ritiene che tale richiesta possa essere
senz'altro assentita, dal momento che il disegno di legge
contiene numerose disposizioni di delega legislativa al
Governo e che in simili casi il Presidente della Camera ha più
volte sollecitato le Commissioni permanenti ad acquisire anche
il parere del Comitato per la legislazione.
Le Commissioni concordano.
Sergio CHIAMPARINO (DS-U), relatore per la V
Commissione, illustrando il disegno di legge per la parte
di competenza della Commissione bilancio, afferma che il
contenuto del provvedimento si articola prevalentemente sul
tema dello sviluppo dell'economia e dell'occupazione,
provvedendo, da un lato, a dare attuazione ai diversi impegni
assunti con il Documento di programmazione
economico-finanziaria 1999-2001 e con la sottoscrizione del
patto sociale e, dall'altro, a modificare alcune disposizioni
già in vigore che, in
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relazione alle nuove normative approvate in questi ultimi
anni ed all'evolversi del contesto socio-economico, si sono
rilevate passibili di nuove modifiche. Il testo pervenuto
all'esame della Camera risulta modificato dal Senato in
maniera incisiva rispetto al disegno di legge originario
presentato al Governo: il numero degli articoli è quasi
raddoppiato e la normativa contenuta negli stessi risulta di
gran lunga modificata. Probabilmente ciò è stato dovuto anche
all'intenzione del Governo di concentrare in un unico
provvedimento una serie di misure ritenute necessarie per il
rilancio dello sviluppo e dell'occupazione, evitando così
un'eccessiva frammentazione degli interventi legislativi; è
certo, comunque, che se questo è stato l'intento, il prezzo
consiste in una perdita di organicità del disegno
complessivo.
Passando al merito del provvedimento, ricorda che la
risoluzione che ha accompagnato il Documento di programmazione
economico-finanziaria 1999-2001 impegnava il Governo ad
attuare politiche di rilancio dell'economia, pur nel rispetto
del patto di stabilità concordato in sede europea, soprattutto
per quanto riguarda il Mezzogiorno del Paese: in tal senso si
richiedeva che si procedesse ad accelerare gli interventi già
decisi e a finanziare un nuovo programma di investimenti
pubblici, nonché a prevedere l'avvio delle intese
istituzionali di programma. Nel corso di questi ultimi mesi la
necessità di un intervento dello Stato in economia è stata
sottolineata da tutti i maggiori esponenti istituzionali,
rilevando come occorrano delle misure incentivanti per far
fronte all'attuale fase di ristagno del processo produttivo.
Il provvedimento si fa carico di queste esigenze, prevedendo,
fra l'altro, all'articolo 1, misure volte alla
razionalizzazione e all'ampliamento dell'attività di
monitoraggio degli investimenti; all'articolo 3, la
regolamentazione delle procedure di valutazione degli
investimenti pubblici e l'obbligatorietà dello studio di
fattibilità; all'articolo 4, l'istituzione di un'unità
previsionale di base per ogni stato di previsione in cui
iscrivere le spese in conto capitale per le risorse relative
agli interventi connessi alle intese di programma già
concluse; e all'articolo 26, la possibilità che possano essere
apportate variazioni compensative tra risorse destinate ad
investimenti anche tra stanziamenti disposti da leggi
diverse.
Per quanto riguarda gli impegni assunti con la
sottoscrizione del patto sociale, ricorda come le parti
sociali avevano in tale occasione rilevato l'importanza che si
procedesse a nuove forme di investimenti pubblici, a regolare
l'attività di monitoraggio dei progetti, a dare avvio alla
partecipazione dei privati nei programmi di investimenti
decisi dallo Stato, ad accelerare le procedure previste dal
decreto-legge n. 67 del 1997 (cosiddetto decreto "sblocca
cantieri"). In tal senso il disegno di legge in esame si
rivela attuativo di tali misure programmatiche prevedendo,
agli articoli 8 e 9, l'affidamento in concessione della
costruzione e gestione delle autostrade Salerno-Reggio
Calabria e Pedemontana Veneta e, agli articoli 5 e 6, le forme
di project financing. Per quanto riguarda, invece, la
parte del provvedimento che riprende alcune disposizioni
stralciate dall'ultimo provvedimento collegato alla
finanziaria, ricorda l'articolo 38, recante norme per
l'assicurazione contro le calamità naturali, e l'articolo 30,
in merito alla definizione ed attuazione del Piano nazionale
della sicurezza stradale, sul quale sarebbe opportuno un
chiarimento da parte del Governo in merito alla congruità
della quantificazione dell'onere previsto. In merito a quanto
previsto dall'articolo 10, comma 2, afferma che esso riproduce
il dettato dell'articolo 9 della legge n. 28 del 1999: si
domanda, pertanto, il senso di tale ripetizione. Inoltre
l'articolo 36, che detta norme in materia di forestazione
ambientale e tutela della biodiversità, sembra contrastare con
la ratio dell'articolo 45, comma 26, della legge n. 448
del 1998. Infatti, mentre con tale legge si autorizzava la
proroga per periodi trimestrali, per un massimo di un anno,
del termine per la presentazione del rendiconto di
liquidazione dell'Ente nazionale per la cellulosa e la carta,
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imponendo contestualmente al Governo la presentazione di una
relazione che dia conto delle motivazioni delle ulteriori
proroghe, la disposizione in esame, pur lasciando inalterata
la procedura descritta, apre la possibilità di costituire una
nuova società per azioni che proseguirà parte dell'attività
dell'Ente. Intende, altresì, sottolineare quanto contenuto
nell'articolo 40 in materia di norme per il mercato del gas
naturale: la normativa è volta a dare attuazione alla
direttiva CEE 98/30 emanata il 22 giugno 1998 e si basa su due
principi fondamentali, quello di garantire il carattere di
pubblica utilità del servizio e quello di superare
progressivamente le barriere che ancora si frappongono
all'omogenea distribuzione del gas naturale sul territorio
nazionale. Ricorda, infine, quanto previsto dall'articolo 24
che, in attuazione di quanto previsto nel Documento di
programmazione economico-finanziaria 1998-2000, intende
promuovere lo sviluppo del settore agricolo, in un'ottica di
continuità delle politiche di sviluppo in atto.
Conclude affermando di essere disponibile a fornire ogni
ulteriore precisazione e chiarimento che dovesse essere
richiesto nel corso del dibattito che si svolgerà sulle
singole disposizioni e sugli emendamenti ad esse
presentate.
Ercolino DUILIO (PD-U), relatore per la XI
Commissione, ricorda che il nucleo originario del disegno
di legge era costituito - per quanto di competenza della XI
Commissione - da una serie di misure aventi come punto di
riferimento il problema del lavoro, visto nell'insieme dei
processi che ad esso direttamente o indirettamente si
riconducono. Tali misure si ponevano in rapporto di diretta
attuazione del DPEF per il triennio 1999-2001 e delle relative
risoluzioni parlamentari.
Alle disposizioni sopra richiamate, numerose altre ne sono
state aggiunte dal Senato. Un primo gruppo di modifiche attua
alcuni degli interventi contenuti nel Patto sociale per lo
sviluppo e l'occupazione; un secondo gruppo, invece, denota
contenuti e finalità diversi.
Fra le disposizioni recate dal testo originario del
disegno di legge, si sofferma sulle significative deleghe
conferite al Governo in materia di incentivi all'occupazione e
di ammortizzatori sociali, nonché sulle modificazioni ed
integrazioni apportate alla normativa vigente in tema di
lavori socialmente utili: si tratta di disposizioni ora
collocate all'articolo 43.
In particolare, la riforma degli ammortizzatori sociali
mira a conferire ad essi una maggiore efficacia ai fini del
reinserimento lavorativo, ad estendere il novero delle
categorie dei lavoratori a quali sono applicabili e a ridurre
la durata dei relativi trattamenti. Segnala, tuttavia, che
rimangono ancora inattuate alcune delle misure individuate in
proposito dal DPEF e confermate dalle risoluzioni
parlamentari.
Allo strumento della delega fa ricorso anche l'articolo
52, che delinea un significativo ripensamento
dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le
malattie professionali, modificando la struttura
dell'INAIL.
Nel testo originario, inoltre, era disposta la
soppressione dei fondi di previdenza integrativa degli enti
parastatali, ora recata dall'articolo 61.
L'articolo 67, già contenuto nel testo originario,
conferisce al Governo la delega ad emanare disposizioni per la
trasformazione in titoli di quote del trattamento di fine
rapporto.
Nel complesso, si tratta di misure funzionali
all'obiettivo del rilancio della crescita economica ed
occupazionale, valutato alla stessa stregua dell'obiettivo
della stabilità finanziaria.
Le modifiche apportate al testo originario per dare
attuazione al Patto sociale per lo sviluppo e l'occupazione
contemplano misure di natura diversa, relative alle politiche
per il lavoro, all'istruzione, alla formazione e alla ricerca,
nonché alla riduzione degli oneri contributivi. Ricorda la
particolare enfasi posta dal Patto sociale sulla formazione,
di cui il documento individua le linee di una riforma, volta a
creare un sistema flessibile e avanzato per garantire il
diritto alla "reimpiegabilità"
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dei lavoratori: rileva che per questo aspetto non tutte le
indicazioni del Patto trovano riscontro nel disegno di
legge.
Nell'illustrare in dettaglio le numerose modifiche
introdotte dal Senato che, accanto a interventi di portata
generale, comprendono anche aggiustamenti di precedenti
manovre finanziarie e disposizioni puntuali, menziona gli
incentivi ai rapporti di lavoro part-time per i lavoratori
anziani, in previsione della crescita dell'occupazione
giovanile (viene delineata una sorta di "staffetta").
Ricorda poi le norme sul credito di imposta per le nuove
assunzioni, che viene esteso a tutte le regioni rientranti
nell'obiettivo 1 dell'intervento comunitario, incluso
l'Abruzzo, lo sgravio contributivo totale per le assunzioni
che si risolvano in un incremento dell'organico aziendale e
l'estensione delle agevolazioni per tutti i progetti di lavori
socialmente utili già avviati al 1^ gennaio 1999, che si
affianca alla proroga di alcuni progetti.
Le disposizioni per la soppressione dell'ENPALS,
ricomprese nel testo originario, sono state trasformate in una
delega di portata generale per il riordino di tutti gli enti
pubblici di assistenza e previdenza: in sostanza si fissa
l'obiettivo di incorporare tali enti nell'INAIL nell'INPS o
nell'INPDAP, ovvero di trasformarli in persone giuridiche di
diritto privato.
Si sofferma poi sugli interventi relativi agli assegni
familiari e per il sostegno della maternità. In particolare, è
attribuito all'INPS il compito di erogare gli assegni di
maternità e l'assegno per i nuclei familiari con almeno tre
figli.
Il Senato ha poi introdotto altre misure di natura
diversa, fra le quali sottolinea l'estensione
dell'assicurazione sugli infortuni sul lavoro ai lavoratori
parasubordinati e agli sportivi professionisti, la delega al
Governo per la ridefinizione e il potenziamento dei
consiglieri di parità e l'estensione al personale docente
degli enti locali delle norme in materia di incompatibilità
previste per i docenti dello Stato.
Si riserva, infine, di fornire ulteriori precisazioni nel
prosieguo dell'esame.
Il sottosegretario Giorgio MACCIOTTA si riserva di
intervenire in sede di replica.
Renzo INNOCENTI, presidente, rinvia il seguito
dell'esame alla seduta di domani, giovedì 18 marzo 1999.
La seduta termina alle 17.10.
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