Banche dati professionali (ex 3270)
Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


434339
SMC0472-0037
Bollettino Giunte e Commissioni n. 472 del 17 marzo 1999 - edizione definitiva - (SMC13-472)
(suddiviso in 199 Unità Documento)
Unità Documento n.37 (che inizia a pag.33 dello stampato)
              ...II COMMISSIONE PERMANENTE
                         (Giustizia)
 
 
SEDE REFERENTE
C5385; C5773. LAVCOMM
C5385; C5773.
Modifiche all'articolo 41-bis dell'ordinamento penitenziario. C. 5385 Gasparri, C. 5773 Folena.
(Esame e rinvio).
Sebastiano NERI. Mario GAZZILLI. Pierluigi COPERCINI. Armando VENETO. Antonio BORROMETI. Anna FINOCCHIARO FIDELBO, presidente. Maurizio GASPARRI. Giovanni MARINO. Nicola MIRAGLIA DEL GIUDICE. Carlo LEONI. Luigi SARACENI. Il sottosegretario Marianna LI CALZI.
Mercoledì 17 marzo 1999. - Presidenza del Presidente Anna FINOCCHIARO FIDELBO. - Interviene il Sottosegretario di Stato per la grazia e la giustizia Marianna Li Calzi.
ZZSMC ZZRES ZZSMC170399 ZZSMC990317 ZZSMC000399 ZZSMC000099 ZZSMC472 ZZ13 ZZD ZZC2 ZZRE ZZHH ZZII
     La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
 
     Sebastiano NERI (AN),  relatore,  osserva che le
  proposte di legge in esame sono entrambe dirette a prorogare
  la vigenza dell'articolo 41- bis  dell'ordinamento
  penitenziario, la cui scadenza è prevista per il 31 dicembre
  1999.
     Ricorda che la  ratio  dell'articolo 41- bis  è
  quella di impedire ogni legame tra il carcere ed il mondo
  esterno al fine di isolare i detenuti appartenenti ad
  organizzazioni criminose dalle medesime.  Trattandosi di una
  norma eccezionale che sospende in maniera incisiva i diritti
  del detenuto, condannato per particolari reati di estrema
  gravità, è stata formulata sin dall'origine come norma a
  termine.  Tuttavia, a seguito di gravi fatti eversivi da parte
  della criminalità organizzata avvenuti negli ultimi anni, il
  legislatore ha ritenuto opportuno di prorogare l'efficacia nel
  tempo della disposizione in esame.
 
                              Pag. 34
 
  Ricorda che sempre al fine di impedire contatti tra il
  detenuto e le organizzazioni criminali di appartenenza è stata
  approvata la legge sull'interrogatorio a distanza.
     Ritiene che siano ancora attuali le motivazioni che sono
  state alla base della precedente proroga della vigenza
  dell'articolo 41- bis,  in quanto la pericolosità delle
  associazioni criminali, specialmente di stampo mafioso, non è
  certamente venuta meno, nonostante che ne siano stati
  catturati gli esponenti più pericolosi.  In quest'ottica la
  funzione dell'articolo 41- bis  deve essere anche quella
  di impedire una nuova riorganizzazione delle associazioni
  criminose.
     Ritiene pertanto che sia necessario prorogare per un
  congruo numero di anni la vigenza dell'articolo 41- bis
  dell'ordinamento penitenziario.
 
     Mario GAZZILLI (FI), parlando a nome del suo gruppo
  dichiara di essere d'accordo con il relatore che l'articolo
  41- bis  comporti la sospensione di diritti fondamentali
  del detenuto, sia pure sulla base di ragioni certamente
  condivisibili.  Sottolinea tuttavia che tale sospensione di
  diritti dura ormai da oltre sei anni, per cui appare
  necessario approfondire se sia opportuno prorogare
  ulteriormente tale disposizione e se si debba procedere anche
  ad una revisione del contenuto dell'articolo stesso.
 
     Pierluigi COPERCINI (LNIP) dichiara che le proposte di
  legge in esame rappresentano il fallimento degli obiettivi
  posti a fondamento dell'articolo 41- bis,  per cui ritiene
  che sia inutile stabilirne la proroga.
 
     Armando VENETO (PD-U), parlando a titolo personale,
  sottolinea la necessità di riformulare l'articolo 41- bis
  dell'ordinamento penitenziario al fine di trovare un giusto
  contemperamento tra l'esigenza di garantire la difesa della
  società dalla criminalità organizzata ed i principi
  costituzionali sulla pena e sulla sua funzione rieducativa.
     Dopo aver sottolineato che debba essere prevista una nuova
  disciplina della sospensione delle normali regole di
  ordinamento penitenziario, denuncia vessazioni psicologiche e
  morali a danno di alcuni detenuti sottoposti al regime
  dell'articolo 41- bis,  che nulla hanno a che vedere con
  l'espiazione della pena.
 
     Antonio BORROMETI (PD-U), intervenendo sull'ordine dei
  lavori, rappresenta l'opportunità che la Commissione non
  esamini in sede consultiva la proposta di legge C. 1551-B ed,
  ai sensi dell'articolo 108 del Regolamento, la sentenza della
  Corte Costituzionale n. 361 del 1998, in quanto i deputati
  della Commissione appartenenti al suo gruppo sono attualmente
  impegnati presso la Giunta per le autorizzazioni a procedere
  in giudizio.
 
     Anna FINOCCHIARO FIDELBO,  presidente,  dichiara di
  essere d'accordo con la proposta del deputato Borrometi.
  Avverte che la proposta di legge 1551-B e la sentenza della
  Corte Costituzionale n. 361 del 1998 saranno esaminati non
  appena saranno terminati i lavori della Giunta per le
  autorizzazioni a procedere in giudizio.
 
     Maurizio GASPARRI (AN) ritiene che debba essere
  accertata la reale portata dell'articolo 41- bis
  dell'ordinamento penitenziario, che certo è diretto ad
  impedire il collegamento tra il detenuto e l'organizzazione
  criminosa di appartenenza e non ad infliggere sanzioni
  ulteriori alla pena.
     Sottolineando che sull'opportunità di prorogare la vigenza
  dell'articolo 41- bis  vi è un'ampia convergenza delle
  forze politiche, auspica una rapida approvazione di tale
  proroga.  Ritiene tuttavia che sia opportuno anche
  ridisciplinare il contenuto dell'articolo 41- bis  ed in
  particolare di stabilire la competenza del potere di decidere
  l'applicazione delle misure restrittive previste in tale
  norma.  Attualmente tale competenza, rivendicata più volte
  dalla autorità giudiziaria, spetta al ministro di grazia e
  giustizia.  Occorre
 
                              Pag. 35
 
  riflettere anche sulla portata delle circolari del ministero
  dirette ad interpretare, in alcuni casi in maniera estensiva,
  la disciplina in materia di articolo 41- bis.
     Conclude sottolineando che lo Stato deve dare un segnale
  forte contro la criminalità organizzata, dimostrando di non
  aver alcuna intenzione di cedere nei suoi confronti.
 
     Giovanni MARINO (AN), parlando a nome del suo gruppo,
  dichiara di condividere le osservazioni del relatore,
  sottolinea che le proposte di legge in esame, risolvendo
  tempestivamente il problema della vigenza dell'articolo
  41- bis,  rappresentano l'occasione per verificarne la sua
  reale portata applicativa.  A tale proposito ritiene che sia
  opportuno procedere alle audizioni del ministro di grazia e
  giustizia, del direttore dell'amministrazione penitenziaria e
  del procuratore nazionale antimafia.
     Dichiara di condividere le preoccupazioni espresse dal
  deputato Veneto sugli abusi delle misure previste
  dall'articolo 41- bis.
 
     Nicola MIRAGLIA DEL GIUDICE (UDR) dichiara di essere
  favorevole alla proroga della vigenza dell'articolo
  41- bis,  i cui abusi, costituendo dei fatti di reato,
  devono essere comunque perseguiti.
     In ordine alla proposta di procedere ad audizioni,
  sottolinea che queste non dovranno essere limitate alla
  opportunità di prorogare la vigenza dell'articolo 41- bis
  ed ai soggetti indicati dal deputato Marino, ma dovranno
  vertere sulla effettiva portata di tale norma, sentendo anche,
  ad esempio, i procuratori distrettuali antimafia.
     Ritiene inoltre che si debba riflettere anche sulla
  opportunità di trasformare l'articolo 41- bis  con gli
  opportuni accorgimenti, in norma ordinaria e non più
  eccezionale.
 
     Carlo LEONI (DS-U), dichiarando di condividere le
  osservazioni del relatore, sottolinea che la finalità
  dell'articolo 41- bis  non è di infliggere sanzioni
  ulteriori rispetto alla pena, bensì di rendere impossibile
  l'attività di direzione di associazioni criminali da parte di
  soggetti detenuti.  Ritiene pertanto che sia opportuno
  prorogare la vigenza della norma, la cui funzione non si è
  certamente esaurita come è stato più volte affermato dalla
  Commissione sul fenomeno della mafia.  Dovrà certamente
  verificarsi anche l'effettiva efficacia di tale norma,
  riflettendo sulla opportunità di trasformarla in disposizione
  ordinaria prevedendo conseguenti modifiche del suo contenuto.
  A tale proposito ricorda che è attualmente allo studio di una
  Commissione ministeriale l'ipotesi di redigere un testo unico
  sulle misure antimafia che ha per oggetto anche la norma in
  esame.
     In ordine al potere di decidere l'applicazione
  dell'articolo 41- bis,  ritiene che la competenza debba
  spettare al ministro di grazia e giustizia e non alla
  autorità giudiziaria per poter garantire l'univocità
  nell'applicazione della norma.
     Dichiara di non essere contrario alla previsione di
  audizioni, anche se sottolinea l'opportunità di approvare
  celermente il provvedimento, che rappresenta anche un segnale
  politico al paese in ordine alla volontà dello Stato.
 
     Luigi SARACENI (misto-Verdi) ritiene che la materia
  oggetto delle proposte di legge in esame meriti un adeguato
  approfondimento da parte della Commissione.  Ritiene che
  l'oggetto delle audizioni, che si dovranno sicuramente tenere,
  dovrà essere non tanto l'opportunità di prorogare l'articolo
  41- bis,  quanto piuttosto la sua compatibilità con i
  principi costituzionali e dell'ordinamento comunitario.  Si
  dovrà trovare un punto di equilibrio tra le diverse
  contrapposte esigenze di difesa della società e del rispetto
  dei diritti umani del detenuto.  Ritiene che, con l'obiettivo
  di estendere al massimo le garanzie del diritto dei detenuti
  in maniera da essere compatibili con le esigenze di sicurezza
  dello Stato debba essere prevista una nuova e più articolata
  disciplina dell'articolo 41- bis  dell'ordinamento
  penitenziario, il quale, adeguatamente modificato, potrebbe
  anche diventare uno
 
                              Pag. 36
 
  strumento ordinario e non eccezionale per l'ordinamento
  penitenziario, che comunque dovrebbe rientrare nell'area delle
  decisioni giurisdizionali.
 
     Il sottosegretario Marianna LI CALZI ritiene che la
  Commissione, nella prospettiva di una riforma dell'articolo
  41- bis,  debba sentire anche il professor Fiandaca, nella
  qualità di presidente della Commissione ministeriale sulla
  redazione di un testo unico delle misure antimafia.
 
     Anna FINOCCHIARO FIDELBO,  presidente,  osserva che
  dal dibattito appena svolto in Commissione emergono in
  particolare due questioni tra loro non necessariamente
  collegate.  Da un lato, è stata sottolineata l'opportunità di
  individuare una nuova disciplina dell'articolo 41- bis,
  al fine di impedire qualsiasi collegamento tra il detenuto e
  l'associazione criminosa di appartenenza; dall'altro, è emersa
  l'esigenza di omogeneizzare l'applicazione di tale norma,
  della quale si è prospettata anche una portata non più
  eccezionale, ma ordinaria.  Inoltre, vi è la questione della
  proroga della vigenza dell'articolo 41- bis.  Ritiene
  pertanto che, considerati i brevi tempi di lavoro che avrà la
  Commissione, a causa delle diverse scadenze elettorali, per
  discutere le proposte di legge in esame prima della pausa
  estiva, sia opportuno procedere alla proroga della vigenza
  dell'articolo 41- bis,  per poi verificare la portata
  della norma.
     In ordine alle audizioni che si dovranno tenere sulle
  proposte di legge in esame, ritiene che dovrà essere sentito
  il procuratore nazionale antimafia sulla effettiva
  applicazione della norma, il direttore della amministrazione
  penitenziaria sulle circolari applicative della medesima ed il
  ministro di grazia e giustizia sulle linee di politica
  generale di riforma della medesima.  Tali audizioni potranno
  essere svolte innanzi al Comitato permanente per i problemi
  penitenziari.
 
     Maurizio GASPARRI (AN) dichiara di essere favorevole a
  quanto dichiarato dal presidente.
 
     Sebastiano NERI (AN),  relatore,  dichiara di
  condividere l'esigenza espressa dal presidente di approvare in
  un primo tempo la proroga della vigenza dell'articolo
  41- bis  per poi verificare i termini di una riforma dello
  stesso.
 
     Pierluigi COPERCINI (LNIP) ribadisce in primo luogo i
  propri dubbi sulla portata dell'articolo 41- bis  e sulla
  utilità di una sua proroga.  Ritiene comunque opportuno che il
  Governo fornisca un elenco dei detenuti soggetti al regime
  stabilito da tale articolo, nel quale siano specificati anche
  i reati commessi.  Osserva che agli abusi dell'articolo
  41- bis  sono soggetti non gli esponenti delle
  associazioni criminali, quanto figure di secondo piano delle
  stesse.
 
     Anna FINOCCHIARO FIDELBO,  presidente,  nessun
  altro chiedendo di intervenire, dichiara chiusa la discussione
  di carattere generale, rinviando il seguito dell'esame alla
  seduta di martedì 23 marzo 1999, nella quale il relatore
  presenterà una proposta di testo base.
 
DATA=990317 FASCID=SMC13-472 TIPOSTA=SMC LEGISL=13 NCOMM=02 SEDE=RE NSTA=0472 TOTPAG=0183 TOTDOC=0199 NDOC=0037 TIPDOC=B DOCTIT=0000 COMM=C2 D PAGINIZ=0033 RIGINIZ=025 PAGFIN=0036 RIGFIN=056 UPAG=NO PAGEIN=33 PAGEFIN=36 SORTRES=9903173 SORTDDL= FASCIDC=13SMC 00472 SORTNAV=59903170 00472 b00000 ZZSMC472 NDOC0037 TIPDOCB DOCTIT0037 NDOC0037



Ritorna al menu della banca dati