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Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


434377
SMC0472-0075
Bollettino Giunte e Commissioni n. 472 del 17 marzo 1999 - edizione definitiva - (SMC13-472)
(suddiviso in 199 Unità Documento)
Unità Documento n.75 (che inizia a pag.57 dello stampato)
               ...V COMMISSIONE PERMANENTE
             (Bilancio, tesoro e programmazione)
 
            ...COMITATO PERMANENTE PER I PARERI
 
C5784. LAVCOMM
C5784.
Decreto-legge 15/1999: Disposizioni urgenti per lo sviluppo dell'emittenza televisiva. C. 5784 Governo, approvato dal Senato. (Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).
Marco SUSINI. Antonio BOCCIA, presidente. Il sottosegretario Michele LAURIA. Il sottosegretario Natale D'AMICO.
Mercoledì 17 marzo 1999. - Presidenza del Presidente Antonio BOCCIA. - Intervengono i Sottosegretari di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica Natale D'Amico e per le comunicazioni Michele Lauria.
ZZSMC ZZRES ZZSMC170399 ZZSMC990317 ZZSMC000399 ZZSMC000099 ZZSMC472 ZZ13 ZZD ZZCN ZZC5 ZZCP ZZHH ZZII ZZFF
     Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.
 
     Marco SUSINI (DS-U),  relatore,  osserva che il
  disegno di legge, già approvato dal Senato, dispone la
  conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30
  gennaio 1999, n. 15, recante disposizioni urgenti per lo
  sviluppo equilibrato dell'emittenza televisiva e per evitare
  la costituzione o il mantenimento di posizioni dominanti nel
  settore radiotelevisivo.
     Per quanto di competenza della Commissione bilancio,
  segnala il contenuto dell'articolo 3, comma 3, del
  decreto-legge, che attribuisce un indennizzo, a domanda, ai
  soggetti titolari di emittenti televisive locali
  legittimamente operanti al 31 gennaio 1999, che dismettano la
  propria attività impegnandosi a non entrare nel settore nei
  prossimi cinque anni.  La misura massima di tali incentivi è
  determinata in 100 milioni se si tratta di emittente operante
  in ambito provinciale, e in 180 milioni se si tratta di
  emittente operante in ambito interprovinciale.
     La copertura dell'onere derivante da tale comma,
  determinato, sulla base di apposita relazione tecnica, in 16
  miliardi per il 1999, è posta a carico, ad opera del
  successivo comma 3, del Fondo speciale di parte corrente,
  utilizzando l'accantonamento relativo alla Presidenza del
  Consiglio dei ministri.
     Al riguardo, il Servizio del bilancio non ha nulla da
  osservare per il profilo della quantificazione, in quanto
  l'onere per lo Stato è limitato all'importo dello
  stanziamento.
     Relativamente alla norma di copertura, ricorda che il
  Senato la ha modificata utilizzando l'accantonamento relativo
  alla Presidenza del Consiglio invece che quello relativo al
  Ministero degli affari esteri, a seguito del parere contrario
  espresso dalla Sottocommissione per i pareri della Commissione
  bilancio del Senato nella seduta del 24 febbraio 1999.  Nella
  sua nuova formulazione, la norma di copertura appare corretta
  ed utilizza in conformità un accantonamento dotato della
  necessaria capienza, benché in esso non compaia una specifica
  finalizzazione.
     L'articolo 3, comma 5- quinquies,  del decreto-legge,
  aggiunto dal Senato, prevede l'istituzione, presso le
  strutture periferiche del Ministero delle comunicazioni, di un
  osservatorio a supporto del  Forum  permanente per le
  comunicazioni costituito presso il Ministero delle
  comunicazioni istituito dall'articolo 1, comma 24, della legge
  n. 249 del 1997.  Sempre tale comma dispone che l'istituzione
  dell'osservatorio non deve comportare oneri finanziari
  aggiuntivi per lo Stato.  Sulla effettiva non onerosità di
  questa previsione, sembra opportuno acquisire l'avviso del
  Governo.  Al riguardo, il Servizio del bilancio non ha nulla da
  osservare, nel presupposto che gli oneri per il funzionamento
  dell'osservatorio siano a carico degli ordinari stanziamenti
  di bilancio.
 
                              Pag. 58
 
     L'articolo 3, comma 5- sexies,  del decreto-legge,
  anch'esso aggiunto dal Senato, concede alle emittenti
  radiotelevisive locali la possibilità di dilazionare, fino a
  dodici mesi, il pagamento dei canoni di concessione dovuti dal
  1994 al 1998.  Al riguardo, occorrerebbe che il Governo si
  esprimesse sui prevedibili effetti negativi, quanto meno in
  termini di cassa, sul bilancio statale di tale previsione.  Al
  riguardo, anche il Servizio del bilancio segnala che la
  dilazione del pagamento del canone comporta effetti di cassa
  sul bilancio dello Stato in termini di minori entrate.
 
     Antonio BOCCIA,  presidente,  ritiene che la
  questione relativa all'istituzione dell'osservatorio a
  supporto del  Forum  permanente per le comunicazioni sia
  superabile, risultando chiaro che ad essa si farà fronte con
  le risorse disponibili, mentre più rilevante appare quella
  concernente la proroga del termine per il pagamento del canone
  prevista dall'articolo 3, comma 5- sexies.  Giudica
  peraltro eccessivo richiedere una modifica del testo in esame,
  che comporterebbe la necessità di una terza lettura del
  disegno di legge di conversione da parte del Senato, dal
  momento che si tratta di minori entrate comunque di piccola
  entità, riguardando unicamente gli interessi per le somme
  dovute.  Ritiene quindi opportuno segnalare tale problema in
  una osservazione all'interno del parere che sarà espresso dal
  Comitato.
 
     Il sottosegretario Michele LAURIA ricorda che il
  contenuto dell'articolo 3, comma 5- sexies,  deriva da un
  emendamento approvato dall'Assemblea del Senato, volto a far
  sì che vengano effettivamente pagati canoni di concessione che
  altrimenti lo Stato non riuscirebbe probabilmente ad
  incassare.  Per questa ragione il Governo non si è opposto a
  tale emendamento.
 
     Il sottosegretario Natale D'AMICO osserva che
  l'articolo 3, comma 5- sexies,  configura una sorta di
  "condono": così come abitualmente accade in questi casi, in
  sede di Commissione bilancio si può ritenere che da tale
  disposizione deriveranno maggiori entrate.  Inoltre, i crediti
  di cui si tratta non sono stati inseriti nel bilancio di
  previsione, per cui non si può parlare di perdita di
  entrate.
     Per quanto concerne l'istituzione dell'osservatorio,
  conferma che dalla norma di cui all'articolo 3, comma
  5- quinquies  non deriveranno nuovi o maggiori oneri a
  carico del bilancio dello Stato.
     Guido POSSA (FI) si domanda come mai il provvedimento in
  esame preveda un incentivo, peraltro di entità assai modesta,
  agli operatori di un settore perché escano dal mercato: si
  tratta di una regalia, presumibilmente a favore di soggetti
  evasori, con la quale si buttano via 16 miliardi di denaro
  pubblico.  Non comprende inoltre come mai i crediti dello Stato
  per i canoni di concessione dovuti dalle emittenti locali non
  sono stati iscritti in bilancio in qualità di residui
  attivi.
 
     Il sottosegretario Natale D'AMICO, nel confermare che
  si tratta di somme non iscritte in bilancio, sottolinea che le
  stime relative alle entrate sono frutto di una valutazione di
  tipo prudenziale e che nel caso di specie si è tenuto conto
  del fatto che negli anni precedenti non si è registrato alcun
  introito a tale titolo.
 
     Antonio BOCCIA,  presidente,  concorda con quanto
  osservato dal deputato Possa relativamente alla necessità che
  i crediti delle emittenti locali debbano comparire nel
  bilancio di previsione.  Per il resto, rileva che l'intervento
  del deputato Possa ha sollevato questioni di merito, estranee
  pertanto alla competenza del Comitato, sulle quali peraltro il
  sottosegretario Lauria, se lo ritiene opportuno, può fornire i
  chiarimenti richiesti.
     Il sottosegretario Michele LAURIA, in risposta alla
  questione posta dal deputato Possa, precisa che gli incentivi
  previsti dal decreto legge in esame sono volti ad agevolare la
  predisposizione, da parte dell'Autorità per le comunicazioni,
  del
 
                              Pag. 59
 
  piano nazionale delle frequenze: poiché in Italia vi è un
  numero eccessivo di emittenti locali, si rende necessaria una
  razionalizzazione del settore, che le misure in esame
  intendono agevolare.
 
     Marco SUSINI (DS-U),  relatore,  formula la
  seguente proposta di parere:
                      PARERE FAVOREVOLE
       con la seguente osservazione:
       valuti la Commissione di merito l'opportunità di
  sopprimere l'articolo 3, comma 5- sexies,  in quanto
  suscettibile di recare oneri, pur di modesta entità, non
  quantificati né coperti o, in alternativa, di modificare il
  testo precisando, a seguito delle risultanze dell'istruttoria
  legislativa, la quantificazione e la copertura degli oneri da
  esso derivanti.
     Il Comitato approva la proposta di parere formulata dal
  relatore.
 
     La seduta termina alle 14.20.
 
DATA=990317 FASCID=SMC13-472 TIPOSTA=SMC LEGISL=13 NCOMM=05 SEDE=CP NSTA=0472 TOTPAG=0183 TOTDOC=0199 NDOC=0075 TIPDOC=B DOCTIT=0000 COMM=C5 D CN PAGINIZ=0057 RIGINIZ=017 PAGFIN=0059 RIGFIN=019 UPAG=NO PAGEIN=57 PAGEFIN=59 SORTRES=9903173 SORTDDL= FASCIDC=13SMC 00472 SORTNAV=59903170 00472 b00000 ZZSMC472 NDOC0075 TIPDOCB DOCTIT0075 NDOC0075



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