| (Discussione e conclusione).
La Commissione prosegue la discussione delle risoluzioni,
rinviata nella seduta dell'11 marzo 1999.
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Bruno SOLAROLI, presidente, ricorda che nella
precedente seduta dell'11 marzo scorso la Commissione aveva
deliberato di esaminare congiuntamente le tre risoluzioni in
titolo; peraltro, a seguito di approfondimenti svolti in sede
informale anche con il Governo, è sembrato più opportuno
rinviare ad altra occasione l'esame delle questioni più
specifiche sollevate dalla risoluzione Di Rosa-Panattoni n.
7-00678. Propone, pertanto, che da ora in avanti la
discussione congiunta riguardi solo le risoluzioni
Testa-Solaroli n. 7-00672 e Giancarlo Giorgetti n. 7-00677, e
che la discussione della risoluzione Di Rosa-Panattoni n.
7-00678 sia rinviata ad altra seduta.
La Commissione consente.
Bruno SOLAROLI, presidente, rammenta che il
sottosegretario Giarda si era riservato di fornire una
risposta più approfondita sui problemi sollevati dalle
risoluzioni in discussione.
Il Sottosegretario Piero Dino GIARDA dichiara di
condividere i primi tre capoversi della risoluzione 7-00672
Testa-Solaroli. Per quanto concerne il capoverso 4 di tale
risoluzione, non avrebbe particolari obiezioni qualora la sua
formulazione venisse modificata in modo tale da non parlare
più di superamento, sia pure graduale, della Tesoreria unica,
ma di adattamento della medesima al processo di aumento
dell'autonomia finanziaria degli enti locali. Anche il
successivo capoverso andrebbe modificato, in modo tale che la
risoluzione non parli più di "eguali quote capitali con le
necessarie correzioni " bensì di "quote capitarie definite in
relazione alle caratteristiche" di regioni ed enti locali.
Giudica, poi, pleonastico, anche se innocuo, il contenuto
del sesto capoverso della risoluzione Testa-Solaroli, ove si
impegna il Governo a dare attuazione ad una risoluzione già
approvata dal Parlamento; peraltro, ricorda che alcuni punti
di tale risoluzione non erano stati accettati dal Governo. Si
trattava, del resto, dello stesso problema affrontato dai
successivi due punti della risoluzione Testa-Solaroli,
concernente i mutui degli enti locali con la Cassa Depositi e
Prestiti: al riguardo, invita i presentatori a riformulare
tali punti in modo da far sì che essi impegnino il Governo
esclusivamente ad ammodernare i rapporti finanziari tra la
Cassa e il sistema delle autonomie. Ritiene infatti che vi
siano ampi spazi, anche al di là dei tassi di interesse, per
agevolare gli enti locali, abolendo una serie di istituti e
tecniche ormai superati che caratterizzano in senso
paternalistico il rapporto tra la Cassa e gli enti locali,
anziché configurare un rapporto collaborativo e di servizio.
Ricorda inoltre, per ciò che specificamente riguarda i tassi
dei mutui in essere, che il Governo ha già assunto un impegno
ad intervenire sul costo medio della raccolta; a partire dal
1^ gennaio 2000 si può ipotizzare un altro intervento, anche
immaginando il livellamento di tutti i mutui ad un unico tasso
di interesse. Al momento, non è in grado di formulare
previsioni sull'entità di tale tasso, visto che non è stato
ancora calcolato il costo medio della raccolta relativo al
1998.
Domanda poi chiarimenti sui contenuti del penultimo
capoverso della risoluzione Testa-Solaroli, mentre fa presente
che il Governo ha già presentato un emendamento al Senato al
cosiddetto collegato fiscale allo scopo di eliminare
l'addizionale comunale sull'IRAP, onde evitare gli intrecci
tra i diversi tributi.
Bruno SOLAROLI, presidente, in risposta alla
richiesta di chiarimenti sollevata dal sottosegretario Giarda,
precisa che il nono capoverso della sua risoluzione è volto a
sollecitare la stipula di un patto tra Stato ed enti locali
volto a dare una risposta ai problemi in essere.
Il sottosegretario Piero Dino GIARDA, per quel che
riguarda la risoluzione 7-00677 Giancarlo Giorgetti, ritiene
che alcuni punti debbano essere rivisti o soppressi, mentre il
terzo capoverso relativo anch'esso ai mutui con la Cassa
Depositi e Prestiti, dovrebbe a sua volta
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essere modificato in modo tale da riferirsi esclusivamente
all'ammodernamento dei rapporti tra la Cassa e gli enti
locali.
Il secondo capoverso della risoluzione Giancarlo Giorgetti
può essere poi ricompreso all'interno del quinto capoverso,
adeguatamente riformulato, della risoluzione Testa-Solaroli.
Al riguardo, ribadisce che l'autosufficienza finanziaria
costituisce un principio che il Governo sta perseguendo: esso
è stato conseguito per le province, mentre per i comuni si
stanno facendo passi avanti in questa direzione. Ricorda
infine che il Governo ha intenzione di inserire nel disegno di
legge collegato sul federalismo fiscale, attualmente all'esame
del Senato, una disciplina della finanza provinciale e
regionale analoga a quella prevista per i comuni dai
provvedimenti Bassanini.
Bruno SOLAROLI, presidente, nell'ottica di
giungere all'approvazione di una risoluzione unitaria da parte
della Commissione, si dichiara propenso a riformulare il terzo
capoverso della risoluzione a sua firma in modo tale da
accogliere anche i contenuti della parte fiscale della
risoluzione Giancarlo Giorgetti. Sarebbe orientato, inoltre,
ad accogliere l'indicazione del sottosegretario Giarda
unificando il settimo e l'ottavo capoverso della risoluzione a
sua firma, parlando di ammodernamento dei rapporti tra la
Cassa e gli enti locali finalizzato anche alla riduzione dei
costi dei mutui.
Il sottosegretario Piero Dino GIARDA afferma di
ritenere più opportuno parlare di riduzione dei costi
effettivi sostenuti dagli enti locali per i mutui con la Cassa
Depositi e Prestiti.
Giancarlo GIORGETTI (LNIP) desidera concentrare il suo
intervento sulla questione dei mutui degli enti locali con la
Cassa Depositi e Prestiti. Si rende conto delle difficoltà che
incontra il Ministero del tesoro, ma non ritiene possibile
continuare ad ignorare le richieste e le lamentele degli enti
locali sui tassi troppo elevati dei mutui in essere. Ritiene
che occorrerebbe, conformemente a quanto richiesto dalla
risoluzione approvata nel luglio del 1998, applicare già a
partire dal 1^ gennaio 1999 i benefici che si renderanno
possibili una volta conosciuti i dati relativi al 1998.
Inoltre riterrebbe possibile prevedere in via generale che
tutti i miglioramenti nel bilancio della Cassa depositi e
prestiti derivanti dalla sua modernizzazione vadano a
vantaggio della riduzione dei tassi di interesse applicati sui
mutui in essere con gli enti locali. Qualora il Governo si
dichiarasse disponibile a muoversi nella direzione appena
indicata, dichiara di non avere difficoltà a votare una
risoluzione comune a tutta la Commissione. In caso contrario,
sarebbe forse più opportuno separare la questione dei mutui
con la Cassa Depositi e Prestiti dalle altre tematiche
concernenti la finanza locale.
Il sottosegretario Piero Dino GIARDA ribadisce di non
potersi impegnare nella direzione indicata dal deputato
Giorgetti, dal momento che si tratta di operazioni costose:
esse saranno possibili solo se nella prossima manovra
finanziaria vi saranno margini per poter procedere in questo
senso. Peraltro il Governo si è mosso in questa direzione per
il 1997 e per il 1998, conformemente alla risoluzione
parlamentare già approvata.
Bruno SOLAROLI, presidente, alla luce
dell'andamento del dibattito, riformula la risoluzione
Testa-Solaroli n. 7-00672, allo scopo di proporre un nuovo
testo nel quale possa considerarsi assorbita la risoluzione
Giancarlo Giorgetti 7-00677, nelle parti accettate dal
Governo. Il nuovo testo risulta del seguente tenore:
"La V Commissione bilancio,
premesso che:
una serie di audizioni con la Conferenza dei
Presidenti delle Regioni, le rappresentanze degli Enti locali
territoriali (ANCI, UPI, UNCEM), gli amministratori della
provincia di Trento, il Governo (Ministeri del tesoro e
dell'interno)
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e con il presidente della Cassa depositi e prestiti, hanno
consentito mia organica ricognizione della situazione relativa
alla finanza regionale e locale, dei processi di modificazione
in atto, dello stato di disagio nei rapporti fra le
rappresentanze regionali e locali e il Governo;
impegna il Governo:
a rendere permanente ed efficace l'attivazione dei
Tavoli nazionali Stato-regioni e Stato-città, al fine di
cercare soluzioni comuni per i provvedimenti di attuazione dei
mandati legislativi già decisi e affidati dal Parlamento
(patto di stabilità interno, piano di rientro del debito
pubblico, eccetera), per le nuove iniziative in atto in
materia di federalismo fiscale, per completare la definizione
dei rapporti finanziari con la Cassa depositi e prestiti e per
sistemare le diverse questioni finanziarie aperte;
a provvedere alla definizione congiunta dei contenuti e
delle procedure attuative del patto di stabilità e del piano
di rientro del debito pubblico senza penalizzare gli
investimenti e premiando le azioni virtuose;
a varare un nuovo e concreto passo per affermare ed
allargare gli spazi di autonomia impositiva e finanziaria sino
a giungere all'autosufficienza delle realtà territoriali con
potenzialità fiscale più forte. Con nuovi spazi di autonomia
finanziaria vanno coperti i costi dei trasferimenti di
funzioni e competenze conseguenti ai "provvedimenti Bassanini"
anche per province e regioni. In questa fase il cammino verso
il federalismo fiscale non può che procedere tramite
compartecipazioni ai grandi tributi nazionali e in particolare
all'IRPEF (con pari rinuncia da parte dello Stato). Ciò per
proseguire nella via del risanamento del debito e per non
appesantire il peso fiscale sui cittadini e sulle imprese che,
al contrario, va alleggerito. Su questo terreno occorre anche
introdurre correzioni su quanto già approvato, al fine di
evitare concorsi e intrecci che generano confusione nei
cittadini e conflittualità fra i diversi livelli
dell'organizzazione dello Stato. Vanno scambiate
l'attribuzione del gettito delle imposte di registro,
ipotecarie e catastali e la compartecipazione dei comuni
all'IRAP regionale con l'allargamento della partecipazione
all'IRPEF. Inoltre vanno ridefiniti i contributi perequativi,
tenendo conto delle diverse potenzialità fiscali e dei
relativi sforzi fiscali;
a provvedere alla sistemazione delle numerose situazioni
di conflitto aperte che principalmente conseguono a scambi
finanziari attuati nel recente passato. Fra le pendenze aperte
va ricompreso il graduale adeguamento della tesoreria unica in
rapporto all'aumento dell'autonomia finanziaria;
a presentare mia nuova proposta di riequilibrio dei
trasferimenti storicizzatisi sulla base di elementi profondi
di contraddizione. La nuova proposta deve fondarsi su quote
capitarie definite in relazione alle caratteristiche
territoriali e infrastrutturali, alle situazioni economiche e
sociali, all'efficace utilizzo delle basi imponibili fiscali
rientranti nella titolarità di regioni ed enti locali
territoriali;
a provvedere alla piena attuazione della risoluzione in
materia di mutui, già approvata dal Parlamento;
a presentare proposte alla Commissione bilancio, entro
il 31 maggio, per ammodernare il sistema dei rapporti
finanziari fra la Cassa e le autonomie locali e regionali,
finalizzato ad una maggiore trasparenza e alla riduzione del
costo effettivo del debito dei soggetti mutuatari. Particolare
attenzione va dedicata ai mutui in essere con tassi più
elevati;
ad approntare una soluzione dell'intera gamma dei
problemi richiamati, eventualmente attraverso la stipula di un
protocollo d'intesa, sottoposto anche alla valutazione
parlamentare, soluzione necessaria per liberare in positivo
tutte le istituzioni decentrate, d'altra parte già associate
come soggetti attivi al recente patto sociale sottoscritto con
le rappresentanze
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dei lavoratori e degli imprenditori, e per mobilitare
l'intero paese ai fini della crescita e dell'azione di
risanamento richiesti dall'adesione all'Europa. In particolare
appare qualificante e prioritario procedere da subito sulla
via della responsabilizzazione tramite il rafforzamento
dell'autonomia finanziaria e impositiva, correggendo anche le
soluzioni precedentemente adottate, su di una linea di
trasparenza e raccordo diretto cittadini e amministrazione.
Vanno eliminati gli intrecci di compartecipazione fra enti per
evitare il nascere di nuovi conflitti istituzionali e va reso
chiaro il rapporto fiscale fra cittadino ed ente;
a utilizzare la delega per la riforma dell'ordinamento
finanziario e contabile degli enti locali al fine di
semplificare le procedure e i documenti contabili per i
piccoli comuni e più in generale omogeneizzare i principi di
rilevazione con quelli previsti dalla contabilità europea;
inoltre la Commissione bilancio ritiene necessario
introdurre nella legislazione i criteri della richiesta c
verifica dell'intesa da parte del Parlamento, in particolare
quando il parlamento stesso demanda per legge al confronto fra
le stesse istituzioni contenuti e procedure per l'attuazione
di decisioni legislative.
(8-00045) Solaroli, Testa, Giancarlo Giorgetti, Niedda".
Giancarlo GIORGETTI (LNIP) conviene con il Presidente
nel ritenere la risoluzione 7-00677 a sua firma, assorbita nel
nuovo testo da lui predisposto.
Il sottosegretario Piero Dino GIARDA accetta, a nome
del Governo, la risoluzione nel nuovo testo testé
formulato.
Lucio TESTA (misto-I dem.-l'Ulivo) rileva come non si
riesca ad affrontare ancora il problema della estinzione
anticipata dei mutui in essere tra gli enti locali e la Cassa
Depositi e Prestiti.
Bruno SOLAROLI, presidente, fa presente che la
questione sollevata dal deputato Testa potrà essere affrontata
dalle proposte che il Governo è impegnato a presentare entro
il 31 maggio 1999.
La Commissione approva quindi la risoluzione Solaroli
8-00045.
La seduta termina alle 18.50.
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