| La Commissione prosegue l'esame del provvedimento,
rinviato il 16 marzo 1999.
Alessio BUTTI (AN), dopo aver espresso apprezzamento
sulla relazione formulata dal deputato Giulietti, sottolinea
che, nel contesto del provvedimento all'esame della
Commissione, sono ravvisabili aspetti ampiamente condivisibili
accompagnati ad altri discutibili.
In primo luogo, va rilevato come il decreto-legge avrebbe
potuto dedicare un maggiore spazio al tema delle emittenze
locali anche se la proroga del termine per il rilascio della
concessione ha scongiurato, in ogni caso, l'illegalità
dell'intero sistema. E' da tempo, tuttavia, che il gruppo di
Alleanza nazionale chiede al Governo una regolamentazione del
tema sopracitato senza che, su tale aspetto, si siano
raggiunti risultati soddisfacenti considerati anche i pesanti
ritardi nell'emanazione del piano nazionale per l'assegnazione
delle frequenze.
Se, quindi, sul tema delle emittenze locali può
registrarsi un tiepido consenso del gruppo di Alleanza
nazionale, questo viene decisamente meno in merito alla
disciplina contenuta nell'articolo 2 del provvedimento. Si è
approvata, infatti, una norma che limita la libertà d'impresa
ed alimenta la concorrenza al di fuori delle regole di
mercato. Particolarmente discutibile è la previsione contenuta
nel comma 2-bis del medesimo articolo che vieta alle emittenti
radiotelevisive locali di utilizzare o diffondere un marchio
che richiami in tutto o in parte quello di una emittente
nazionale: su tale aspetto, infatti, non si comprende
l'urgenza che dovrebbe giustificare l'emanazione del
provvedimento. E' da ritenere, quindi, che con tale
disposizione il Governo abbia inteso favorire un particolare
gruppo editoriale al quale aderiscono ben definite emittenti
radiofoniche.
Preannuncia, quindi, la presentazione di emendamenti da
parte del suo gruppo.
Gianni RISARI (PD-U), condividendo a nome del suo
gruppo la relazione dell'on. Giulietti, dichiara di essere
favorevole alla concessione della proroga e a quanto disposto
dal comma 3 dell'articolo 1.
Riguardo l'articolo 2, comma 1, esprime un giudizio
favorevole sulla previsione del limite del 60 per cento, anche
in considerazione di quanto sta avvenendo a livello europeo.
Sul comma 2 dell'articolo 2, osserva che la scelta adottata è
quella giusta.
Giudica favorevolmente le misure previste per le emittenze
locali, osservando però che le provvidenze stabilite per le
dismissioni sono assai limitate.
Infine, ritiene più che giustificata la necessità e
l'urgenza del decreto-legge al
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fine di assicurare la prosecuzione dell'attività svolta da
tutte le emittenze e al fine di assicurare un equilibrato
sviluppo del mercato delle trasmissioni calcistiche.
Sottolinea, in conclusione, la necessità di approfondire
maggiormente la stretta ed evidente connessione tra il mondo
calcistico e quello della pay-Tv.
Sergio ROGNA (misto-I democratici) ritiene che non
possa negarsi il carattere di urgenza del provvedimento anche
se, al contempo, è necessaria l'emanazione di apposite
disposizioni che regolino il tema delle emittenze locali.
Associandosi alle considerazioni espresse dal deputato Butti,
rileva, infatti, che la materia della pianificazione del
settore delle radio locali non sia stata compiutamente
disciplinata negli ultimi venticinque anni. Si dichiara
favorevole alla definizione, nel contesto del decreto, di una
data entro la quale dovrebbe essere conclusa la pianificazione
secondaria.
Il provvedimento in esame, quindi, costituisce l'occasione
per realizzare un effettivo pluralismo nel settore delle
emittenze locali anche perché, allo stato attuale, le norme
antitrust non hanno funzionato.
Inoltre, ritiene che la norma di cui al comma 2-bis
dell'articolo 2 fornisca elementi di chiarezza sul tema della
rilevazione degli ascolti e, sotto tale profilo, se ne
giustifica l'urgenza.
Occorrerebbe non dimenticare, tuttavia, il tema del futuro
mercato della televisione digitale via satellite
caratterizzata dal grande numero di canali disponibili: per
tale ultimo aspetto, infatti, le esperienze registrate
all'estero testimoniano la frequenza di situazioni
caratterizzate dall'abuso di posizioni dominanti derivanti
dalla concentrazione dei canali in mano ad uno o pochi
soggetti; su questo punto occorrerebbe un'azione legislativa
preventiva. E' necessario, quindi, che venga accelerato l'iter
dell'AS 1138 che affronta anche tale questione.
Preannuncia quindi la presentazione in Aula di ordini del
giorno sugli aspetti evidenziati.
Giuseppe GIULIETTI (DS-U), relatore, in replica,
osserva che la discussione svolta è stata molto interessante.
Chiede al Governo che il decreto-legge sia considerato il
provvedimento che impedisce l'oscuramento delle emittenti
televisive. Ritiene inoltre necessario arrivare
all'approvazione del piano delle frequenze ascoltando tutte le
associazioni interessate. Condivide la necessità di presentare
un ordine del giorno in Assemblea per raccogliere le
preoccupazioni dei colleghi, in particolare riguardo la
opportunità che il provvedimento AS 1138 sia approvato al più
presto.
Vuole sapere dal Governo se esiste una proposta scritta di
Murdoch e della Moratti, altrimenti si continua a parlare di
qualcosa di non percepibile e vuole capire chiaramente quale
sia la disciplina sui marchi, condividendo al riguardo le
preoccupazioni dell'onorevole Butti.
Ritiene poi opportuno verificare effettivamente
l'applicazione della normativa antitrust.
Infine, segnala la necessità di rispettare integralmente
le segnalazione dell'Autorità antitrust riguardo
l'infanzia ed il rapporto con il cartone animato. Al riguardo,
auspica che la questione sia affrontata con un ordine del
giorno oppure nel corso dell'esame del progetto di legge AS
1138.
Il sottosegretario Vincenzo Maria VITA, in replica,
sottolinea che il dibattito che si è svolto in Commissione ha
evidenziato aspetti complessi e delicati coinvolti nella
materia trattata.
In merito alle considerazioni formulate dal deputato
Butti, rileva che il provvedimento in esame costituisce un
serio tentativo per una profonda riforma del sistema
dell'emittenza, riforma che non è stata semplice dato che, in
tale settore, si sono susseguite numerose normative nazionali
e comunitarie. Ricorda, inoltre, che il piano delle frequenze
televisive è stato definitivamente varato alla fine del mese
di ottobre e che esso è propedeutico alla fase del rilascio
delle concessioni; per l'emittenza radiofonica, invece, è
stata prevista una tempistica diversa.
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Auspica, inoltre, la rapida approvazione dell'AS 1138 che
potrebbe completare la riforma del tema delle emittenze
locali.
Preliminarmente ad ogni considerazione, tuttavia, occorre
considerare che le norme vigenti disciplinanti il settore non
sempre sono state compiutamente applicate; è necessario,
quindi, attuare una liberalizzazione con regole che non lasci
spazio né ad un liberismo selvaggio né ad una qualche forma di
monopolismo. E' evidente che è necessario assumere una
posizione preliminare su alcune scelte di fondo quali quelle
concernenti l'opportunità di far riferimento ad un tetto sia
pure elevato ed alla sua consistenza; esprime, invece, una
forte critica all'osservazione formulata da alcuni deputati
sulla circostanza che il provvedimento sarebbe stato varato
per favorire gli interessi di soggetti ben definiti: il
decreto-legge, infatti, non intende favorire o danneggiare
alcuno ma, al contrario, vuole stabilire regole eque, decise e
trasparenti a tutela di tutti i soggetti. Anche sull'aspetto
dei marchi di cui al comma 2-bis dell'articolo 2, va
considerato che è in atto, su questo tema, una forma di
artificioso squilibrio del mercato e, conseguentemente,
appariva indispensabile l'emanazione di una norma di bonifica
quale quella contenuta nell'articolo sopra citato.
Ricorda infine che l'urgenza giustificante l'emanazione
del provvedimento è dimostrata dalle numerose sollecitazioni
manifestate da associazioni di emittenti e di operatori del
settore.
Mario LANDOLFI (AN), intervenendo per fatto personale,
sottolinea che, a suo giudizio, ogni discussione dovrebbe
essere compresa in una normale dialettica tra Parlamento e
Governo. Il sottosegretario, invece, sembra aver mosso
cospicue critiche ad opinioni che alcuni deputati hanno
manifestato nel libero esercizio della propria autonomia di
pensiero e di parola.
Giovanni CASTELLANI, presidente, ricordando che
il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato
per le ore 18 di oggi, rinvia il seguito dell'esame ad altra
seduta.
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