| La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti,
rinviato nella seduta del 9 marzo 1999.
Maria Rita LORENZETTI, presidente, ricorda che
l'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei
gruppi ha fissato per la seduta odierna la conclusione
dell'esame preliminare dei provvedimenti sulla salvaguardia di
Venezia. Invita quindi il deputato Zagatti ad integrare la
relazione svolta, in riferimento alle proposte di legge Galati
C. 5633 e Bonato C. 5372.
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Alfredo ZAGATTI (DS-U), relatore, osserva che la
proposta Galati, disciplina in particolare la realizzazione di
opere di regolazione dei livelli marini. Sottolinea che il
comma 5 dell'articolo 2 fa salva la validità nella concessione
al consorzio Venezia nuova, per l'attuazione del piano
generale degli interventi, nell'ambito della salvaguardia
fisica ed ambientale nonché del recupero socio economico della
città di Venezia. Ricorda che sono previste misure per lo
sviluppo patrimoniale immobiliare dell'Arsenale ed interventi
specifici nei settori della portualità e dei trasporti. La
proposta di legge Galati modifica inoltre la composizione e le
funzioni della commissione per la salvaguardia, e del comitato
internazionale al quale è affidata l'intera azione di
salvaguardia. Ricorda che la proposta Bonato invece fermo il
compito di definire una pulizia normativa nella definizione
della disciplina degli interventi per la salvaguardia di
Venezia, fissando le modalità di Governo dell'ecosistema
lagunare, con l'obiettivo però di raccordarsi alla
legislazione finora emanata che risulterebbe estremamente più
avanzata, secondo quanto si legge nella relazione, di quella
specifica relativa a Venezia ancora in vigore. Osserva inoltre
che la proposta individua tre strumenti di riordino nella
città metropolitana, nell'autorità e nel piano di bacino e
nell'ente parco della laguna; prevede una riforma del Comitato
istituzionale per la salvaguardia di Venezia, delegando il
Governo a disciplinare la conclusione di rapporti giuridici ed
economici ancora in atto, sorti anteriormente al 31 maggio
1995 con il concessionario unico.
Walter DE CESARIS (misto-RC-PRO) osserva che le diverse
proposte di legge presentate partono dalla comune esigenza di
riordinare le discipline succedutesi nel tempo e di giungere
ad una più chiara individuazione dei soggetti responsabili
degli interventi di salvaguardia. In particolare, sottolinea
che la proposta Bonato determina il superamento della logica
di intervento speciale con una programmazione degli interventi
che determini un trasferimento dei compiti e dalle funzioni
dalle regioni alle aree metropolitane; come rilevato dal
relatore, permangono comunque differenze in riferimento alle
norme relative ai rapporti con il soggetto concessionario.
Manifesta la propria disponibilità a pervenire in sede di
comitato ristretto alla definizione di un testo unificato che
recepisca gli elementi normativi più rilevanti delle proposte
presentate, per pervenire ad una rapida approvazione del
provvedimento in esame.
Cesidio CASINELLI (PDU) condivide molte delle
osservazioni già formulate dai colleghi intervenuti:
l'orientamento del Parlamento deve essere quello di
considerare la salvaguardia di Venezia un bene di preminente
interesse nazionale, in conformità alla legislazione speciale
in materia, già varata da qualche decennio. Sottolinea la
necessità che si giunga, in tempi rapidi, ad una
semplificazione delle procedure stabilite dalla predetta
legislazione speciale che, nel corso del tempo, sono divenute
in parte obsolete, rivelandosi più farraginose di quelle
previste dalla normativa di carattere generale. Un ulteriore
impegno del Parlamento deve essere quello di definire in modo
organico il sistema delle competenze in conformità alla legge
n. 59 del 1997 ed ai relativi provvedimenti di attuazione.
Auspica inoltre che sia definita una normativa di principio,
ritenendo che il Parlamento non debba pronunciarsi su
soluzioni e scelte tecniche, che vanno più correttamente
demandate agli organismi a ciò deputati. La normativa di
principio da elaborare non dovrà quindi pregiudicare alcuna
delle soluzioni tecniche possibili anche sulla base del
progresso scientifico e tecnologico. Un aspetto qualificante
della nuova normativa dovrà essere inoltre quello di prevedere
un sistema di finanziamenti di carattere continuativo sia per
i nuovi interventi sia per quelli di manutenzione che, in una
realtà come quella di Venezia, determinano spesso oneri molto
elevati. In merito alla istituzione dell'area metropolitana,
ritiene che, al di là delle
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peculiarità che vanno sicuramente riconosciute alla città di
Venezia, sia preferibile affrontare la questione nell'ambito
del dibattito più generale di riforma della legge n. 142 del
1990, già in corso presso i competenti organi parlamentari,
anche prevedendo, se lo si riterrà opportuno, strumenti
flessibili, da adattare alle singole realtà territoriali.
Sauro TURRONI (misto-verdi-U) osserva che i Verdi sono
impegnati da sempre sulla questione della salvaguardia di
Venezia, ponendo come prioritari gli interventi diffusi nel
territorio lagunare. Sottolinea l'opportunità di superare la
figura del concessionario unico, per affidare le opere da
realizzare attraverso gare di appalto aperte ad una pluralità
di soggetti in possesso delle necessarie competenze tecniche,
in particolare per rimettere alla mano pubblica e non più al
Consorzio Venezia Nuova le azioni di salvaguardia. Il progetto
di legge presentato dalla sua parte politica vuole eliminare
elementi di straordinarietà nella manutenzione del territorio,
per realizzare interventi puntuali ed ordinati. In tal senso
ritiene necessaria la realizzazione della città metropolitana,
perché la complessità delle azioni da realizzare non può
essere messa in atto, se non attraverso questa istituzione.
Ribadisce che, anche come è emerso nel corso della recente
missione a Venezia, il Consorzio gestisce ora tutti gli
strumenti di conoscenza. E' opportuno ribaltare questo
principio, poiché deve essere la pubblica amministrazione a
gestire tale interesse generale, con un Ufficio di piano che
realizzi adeguatamente l'attività di intervento e di
pianificazione. Concorda con la proposta di pervenire, in
comitato ristretto, ad un testo unificato, nel quale auspica
si tenga conto delle considerazioni espresse.
Alfredo ZAGATTI (DSU), relatore, intervenendo in
replica, ringrazia i deputati intervenuti per il contributo
fornito alla definizione delle scelte da compiere nell'ambito
del successivo iter parlamentare dei provvedimenti in
esame. Sottolinea come si riscontrino tra le diverse proposte
di legge numerose consonanze: ritiene quindi che sussista la
possibilità di rinvenire soluzioni ampiamente condivise. Non
intende entrare nel merito delle questioni poste, ma soltanto
formulare talune osservazioni relative a specifici profili. In
merito a talune questioni emerse, andrà valutata l'opportunità
di intervenire nell'ambito del procedimento legislativo in
corso ovvero di affrontare le questioni stesse in altri
provvedimenti. Altro tema sul quale sarà necessario
confrontarsi è quello della ridefinizione dei rapporti tra i
soggetti competenti alla realizzazione degli interventi, con
riferimento alla materia degli appalti e delle concessioni.
Considera infine necessario fare chiarezza in merito alla
distinzione tra le scelte da compiere nell'ambito del
procedimento legislativo e quelle che evocano competenze di
carattere amministrativo e che, per tali ragioni, devono
essere definite in altre sedi.
Dal punto di vista metodologico, ritiene che si possa
pervenire, nell'ambito di un Comitato ristretto appositamente
costituito, alla predisposizione di un testo unificato.
Il sottosegretario Gianni Francesco MATTIOLI,
intervenendo in sede di replica, conferma la disponibilità del
Governo a collaborare con la Commissione per la definizione di
un testo che si concili con le proposte formulate. Sottolinea
peraltro che l'Esecutivo è impegnato nell'attuazione di alcuni
provvedimenti normativi, come il decreto legislativo n. 112
del 1998, in riferimento al riordino della struttura e delle
funzioni del Magistrato delle acque di Venezia. E' opportuno
quindi evitare che la nuova normativa che sarà definita
presenti aspetti di interferenza con quella disciplina.
Osserva inoltre che la ridefinizione del rapporto di
concessione impone un'attenta valutazione delle conseguenze
che, anche sul piano normativo, ciò potrà comportare.
Sottolinea infine che la questione delle opere alle bocche di
porto ha nel merito una
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rilevanza ed una dignità scientifica che a tutt'oggi non
sembra essere stata tenuta nella debita considerazione.
Maria Rita LORENZETTI, presidente, dichiara
quindi concluso l'esame preliminare.
La Commissione nomina quindi un Comitato ristretto,
riservandosi il presidente di nominarne i componenti sulla
base delle designazioni dei gruppi.
Maria Rita LORENZETTI, presidente, rinvia quindi
il seguito dell'esame ad altra seduta.
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