| ...COMMISSIONE PARLAMENTARE
per il parere al Governo sulle norme delegate previste dalla
legge 15 marzo 1997, n. 59, concernenti il conferimento di
funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, la riforma della
pubblica amministrazione, la semplificazione amministrativa
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| Il deputato Antonio DI BISCEGLIE (DS-U) comunica che
sono pervenute obiezioni in merito alla deliberazione
definitiva del decreto legislativo recante la riforma dell'ASI
- sul cui schema ha riferito alla Commissione - nella parte
relativa alle disposizioni finali in merito al consiglio di
amministrazione. Ricorda che nello schema di decreto
legislativo era previsto che il consiglio di amministrazione
in carica alla data di entrata in vigore del decreto, vi
restasse fino alla scadenza naturale del mandato. Nella
deliberazione definitiva il Consiglio dei Ministri ha previsto
che entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del
decreto il consiglio di amministrazione sia nominato dal
Ministro per l'università e la ricerca scientifica e
tecnologica. Sembrerebbe, pertanto, che in sede di
deliberazione definitiva il Governo abbia apportato modifiche
al provvedimento indipendenti dalle valutazioni formulate dal
Parlamento e prescindendo dal rinnovo della procedura di
espressione del parere previsto nelle lettere dei Presidenti
di Camera e Senato del 12 febbraio e 3 novembre 1998.
A tal proposito fa presente che in occasione dell'esame
dello schema di decreto in questione la discussione in
Commissione si è incentrata sull'opportunità di prescindere
dalla scadenza naturale del mandato solo per il direttore
generale, che acquista all'interno dell'ASI un ruolo diverso
rispetto a quello precedentemente rivestito. Relativamente al
consiglio di amministrazione la Commissione non ha ritenuto
dirimente l'aspetto della nomina contestuale dello stesso
all'entrata in vigore del decreto. Non risulta infatti nel
parere della Commissione trasmesso al Governo alcun indirizzo
relativamente alla scadenza del mandato del consiglio di
amministrazione. Si è ritenuto pertanto di lasciare al Governo
la scelta tra l'ipotesi di un rinnovo del Consiglio di
amministrazione all'entrata in vigore del decreto e l'ipotesi
della conferma in carica dell'attuale Consiglio fino alla
scadenza naturale del mandato dello stesso.
Pertanto la modifica apportata al testo del decreto
legislativo rispetto allo schema sembra rientrare in una
facoltà del Governo e quindi in sintonia con lo spirito del
decreto.
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Il deputato Vincenzo CERULLI IRELLI, presidente,
fa presente che nella lettera dei Presidenti di Camera e
Senato del 12 febbraio si afferma che il testo deliberato in
via definitiva dal Consiglio dei ministri non può configurare
un atto diverso per profili formali e sostanziali, da quello
sottoposto ad esame del Parlamento, fatte salve le
modificazioni che il Governo, nell'ambito della sua competenza
e responsabilità, ritenga di introdurre per effetto del parere
espresso. L'introduzione, successivamente all'espressione del
parere parlamentare di parti nuove che le Camere non avrebbero
modo di conoscere pregiudicherebbe la funzione consultiva del
Parlamento: essa sarebbe stata infatti esercitata in
riferimento ad un testo diverso da quello oggetto della
deliberazione governativa. Oltre a questo profilo di
correttezza nei rapporti tra Parlamento e Governo, si pone
anche l'interesse preminente dell'ordinamento che l'atto
normativo del Governo consegua ad un procedimento conforme a
legge e immune da vizi sotto tutti i suoi aspetti. Conclude
invitando pertanto a riflettere sulla questione sollevata in
relazione al decreto legislativo sull'ASI alla luce della
ricordata lettera dei Presidenti di Camera e Senato.
Il deputato Antonio DI BISCEGLIE (DS-U) ritiene che la
difformità del testo del decreto legislativo rispetto allo
schema può essere rilevata solo laddove la Commissione abbia
ritenuto dirimente la questione oggetto della difformità.
Il deputato Vincenzo CERULLI IRELLI, presidente,
ricordando che il decreto legislativo in questione è vigente,
fa presente che la difformità del testo rispetto allo schema
può indurre solamente a proporre al Governo un decreto
legislativo correttivo. Ritiene comunque opportuno iscrivere
all'ordine del giorno della settimana prossima tale
questione.
La Commissione consente.
La seduta termina alle 15.30.
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