| FRANCO CORLEONE, Sottosegretario di Stato per la
giustizia. Voglio aggiungere, nel merito del problema, che
noi immaginiamo il provvedimento come un rafforzamento ed una
riforma dell'intero sistema. Esso non è diretto solo alla
polizia penitenziaria, ma a tutto il complesso del personale,
che oggi vive in una situazione di grande difficoltà nelle
carceri italiane. Mi riferisco, in primo luogo, alle figure
dei direttori e dei provveditori e poi a quelle
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degli educatori e degli psicologi, le quali sono necessarie
per la gestione delle carceri, che si trovano in un momento di
estrema difficoltà. Condivido pertanto tutte le preoccupazioni
espresse. Purtroppo, l'ampliamento della dotazione organica,
che non si riferisce soltanto alla polizia penitenziaria - per
cui prevediamo, però, lo sviluppo della carriera dirigenziale
-, ma a tutte le figure professionali operanti all'interno del
carcere, non avrà le dimensioni che sarebbero necessarie. Ciò,
come ha chiarito il sottosegretario Macciotta, è causato dal
fissato tetto delle disponibilità finanziarie. Tuttavia, è
questa una prima consistente riforma, che credo sia attesa con
estrema urgenza da quanti lavorano nel sistema penitenziario
italiano.
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