| GIORGIO MACCIOTTA, Sottosegretario di Stato per il
tesoro, il bilancio e la programmazione economica. Il testo
dell'onorevole Abbate richiama una problematica che, in
effetti, ritorna in numerosi articoli ed emendamenti del
provvedimento. Il tentativo che si è fatto in questi anni nel
campo del pubblico impiego è stato quello di introdurre
principi veri di contrattualizzazione e, in questo senso, di
cominciare, sia pur lentamente, a smontare una macchina che
andava in salita o in discesa, a seconda dell'ottica, dal
vertice più alto fino all'ultimo assunto, di prima qualifica,
o viceversa. Modificandosi di una lira lo stipendio della
qualifica più bassa, si modificava anche quello della
categoria più alta, secondo un parametro predeterminato, e
viceversa. Nel momento in cui introduciamo la
contrattualizzazione, possiamo concedere alle diverse
categorie - onorevole Abbate, mi rivolgo a lei - non
necessariamente miglioramenti "non inferiori", ma anche
miglioramenti superiori, se questi sono dovuti in relazione
alla specificità della categoria e all'aggravio delle
funzioni.
Se teniamo questa catena continuamente legata, impediamo
qualsiasi processo di riqualificazione e qualsiasi effettiva
manovra all'interno della pubblica amministrazione.
Per tali motivi qualitativi, a prescindere dalle questioni
quantitative della copertura, concernenti l'introduzione di un
nuovo regime nel pubblico impiego e nella pubblica
amministrazione, necessaria se davvero la si vuole riformare,
il Governo esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo
Abbate 12.06.
| |