| GIOVANNI MARINO. Signor ministro, le sue comunicazioni
confermano la gravità di quanto è accaduto all'aeroporto di
Palermo; mi sembra però che le sue assicurazioni siano
piuttosto generiche rispetto a quanto chiedevo nella mia
interrogazione. Io chiedevo infatti di accertare le cause di
quanto si era verificato, di chiarire come siano stati
eseguiti i lavori, di cercare di comprendere perché, in un
momento in cui la tecnica aeroportuale è tanto perfezionata,
si siano potuti verificare inconvenienti tanto gravi da
mettere a rischio l'incolumità dei viaggiatori e creare disagi
a tutti nonché ingenti danni alle compagnie aree. Si pensi che
sono stati spesi - a detta dei giornali - ben seicento
milioni, somma quindi interamente bruciata; che negli ultimi
mesi ben cinquanta voli sono stati dirottati sugli aeroporti
di Trapani e Catania e che il malumore è cresciuto anche
perché, a quanto pare, lei non è stato in grado di dare
assicurazione che in futuro non si sarebbero verificati
inconvenienti di questa portata.
Signor ministro, l'aeroporto di Punta Raisi è, come ben
sappiamo, a rischio; aggiungere altri rischi a quelli già
esistenti è insopportabile. Non ci ha detto nulla, signor
ministro, sulle cause di questi inconvenienti, come siano
stati eseguiti i lavori, di chi siano le responsabilità, come
siano stati eseguiti i collaudi (perché questa pista è stata
più volte chiusa e riaperta e non sappiamo se sarà chiusa
ancora una volta). Tutto è rimasto nel vago, nel generico ma
soprattutto ancora non è chiaro di chi siano le responsabilità
di quanto è accaduto. Il ministero ha disposto un'indagine per
accertare tutto questo? Il ministro non ha dato alcuna
risposta e perciò io mi dichiaro insoddisfatto (Applausi
dei deputati dei gruppi di alleanza nazionale e di forza
Italia).
| |