| IRENE PIVETTI. Signor ministro, considero la sua risposta
una dichiarazione di buona volontà, per cui posso dichiararmi
parzialmente soddisfatta.
Ci terrei, comunque, a far presenti tre punti molto
semplici. In primo luogo, naturalmente non esiste soltanto
Case Rotte (Commenti dei deputati del gruppo della lega
nord per l'indipendenza della Padania)... Case Nuove,
chiedo scusa! Il problema riguarda anche altri paesi, come
Moncucco, Maddalena, Golasecca, Coarezza, Varano Borghi, che
si trovano tutti nella medesima zona e tutti più o meno nelle
medesime condizioni: naturalmente, alleviare il disagio degli
uni non può voler dire mettere in croce tutti gli altri.
In secondo luogo, una cosa è il problema economico,
relativo al risarcimento destinato a chi eventualmente un
giorno dovrà traslocare, ma altra cosa, ancor più grave, è il
problema del radicamento familiare: la più antica cascina di
Case Nuove è del cinquecento, quindi era lì molto prima
dell'aeroporto di Malpensa. Intendo dire che vi sono beni non
risarcibili, come l'appartenenza ad un pezzo di terra,
abitudini radicate - in questi paesi vivono anche persone
anziane -, e così via, di cui bisogna tener conto. Tutti
questi aspetti, che non concernono i soldi, si chiamano, in
una parola, famiglia, vita familiare: di questa io spero e
credo che il ministro vorrà tener conto in tutte le decisioni
che dovrà assumere da qui in avanti.
Vi è infine una terza brevissima sollecitazione che voglio
rivolgere al ministro: non si faccia mai scudo, nel suo
operato, di leggi esistenti o non esistenti. Sappiamo che
questa abnorme situazione di Malpensa si è verificata perché i
criteri applicati al momento della concessione per la
costruzione dell'aeroporto erano quelli propri della legge del
1986, quindi difformi da quelli contenuti nella legge
attualmente vigente. Il fatto, però, che si sia seguita una
legge, anche se sbagliata, non toglie nulla all'abnormità
sostanziale di aver costruito un aeroporto senza tener conto
degli esseri umani che vivono nelle sue immediate vicinanze.
Questo dovrebbe costituire un precedente di come non si
dovrebbe agire applicando una legge che non tiene conto della
realtà umana. Migliore esempio non si potrebbe avere.
Signor ministro mi dichiaro, pertanto, parzialmente
soddisfatta per la sua risposta, ma spero di poterlo essere di
più per i suoi buoni propositi.
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