Banche dati professionali (ex 3270)
Testi integrali degli Atti Parlamentari della XIII Legislatura

Documento


434817
STA0506-0316
Somm. e Sten. d'Aula n. 506 del 17 marzo 1999 (STA13-506)
(suddiviso in 391 Unità Documento)
Unità Documento n.316 (che inizia a pag.50 dello stampato)
(il TITOLO si trova nell'Unità Documento n.314)
SVOLGIMENTO: 3 - 03551; 3 - 03552; 3 - 03338; 3 - 03239; 3 - 03416; 3 - 03590; 3 - 01661; 3 - 02004; 3 - 02463; 3 - 02779; 3 - 02988. ...(Casa di cura privata San Raffaele di Roma)
...SVOLGIMENTO: 3 - 03551; 3 - 03552; 3 - 03338; 3 - 03239; 3 - 03416; 3 - 03590; 3 - 01661; 3 - 02004; 3 - 02463; 3 - 02779; 3 - 02988. ...(Casa di cura privata San Raffaele di Roma)
ROSY BINDI, Ministro della sanità. ZZGOV GOVERNO
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ALFREDO BIONDI
ZZSTA ZZRES ZZSTA170399 ZZSTA990317 ZZSTA000399 ZZSTA000099 ZZSTA506 ZZ13
    ROSY BINDI,  Ministro della sanità.  Signor
  Presidente, l'onorevole Gramazio sicuramente conosce il
  contenuto di un articolo del collegato alla finanziaria che va
  sotto il nome di "progetto grandi città".  Dico questo a
  dimostrazione che il Governo ha preso, già nel mese di
  settembre, la decisione di intervenire per colmare le
  deficienze sanitarie, anche da un punto di vista strutturale e
  organizzativo, nelle grandi città, proprio in considerazione
  del fatto che gli interventi, anche di edilizia sanitaria, che
  si sono realizzati a partire dal 1988 sono andati ad adeguare
  la struttura sanitaria del nostro paese, partendo soprattutto
  dalla ristrutturazione e riconversione dei piccoli
  ospedali.
     Mediamente, la sanità italiana, che sicuramente ha molti
  problemi ma anche grandi risorse, ha standard di qualità e di
  sicurezza migliori nei piccoli e medi centri di quanto non
  abbia nei grandi centri.  Tutto ciò si acuisce soprattutto
  nelle città del centro-sud.  Tra queste città vi è sicuramente
  Roma, con punte di eccellenza e di grandi professionalità, ma
  anche incrocio di alcune contraddizioni e di alcune carenze
  organizzative e strutturali sia per quanto riguarda le
  strutture ospedaliere sia per quanto riguarda i servizi
  territoriali ed alcune grandi specializzazioni.
     C'è da aggiungere che la città di Roma è, anche dal punto
  di vista sanitario, al centro dell'attenzione per gli eventi
  del prossimo anno che interesseranno particolarmente questa
  città.  Vi è ancora da aggiungere che il policlinico Umberto I
  era stato oggetto di attenzione da parte del Governo già due
  anni fa quando, sempre con interventi contenuti nel collegato
  alla finanziaria, si prevedeva lo sdoppiamento della facoltà
  di medicina e anche del policlinico Umberto I. Tale
  sdoppiamento fu deliberato, ma peraltro non fu mai realizzato.
  Infine, vi è da aggiungere che i problemi del policlinico si
  erano acuiti a seguito dei noti incidenti e con il sequestro e
  la chiusura della struttura e l'ulteriore commissariamento.  A
  partire da tutto ciò il ministro della sanità si era fatto
  promotore, già a metà dello scorso anno, di un tavolo
  interistituzionale tra Governo, regione Lazio e sindaco di
  Roma per uno studio e una riorganizzazione della sanità nella
  città.  Ricordo che da tempo operava una conferenza dei servizi
  per il trasferimento dell'istituto Regina Elena alla struttura
  del Sant'Andrea, ancora da completare, al fine di accogliere
  questo importante servizio per la città.
     Questi sono gli antefatti; ad un certo punto della vicenda
  interviene una lettera-offerta da parte della fondazione
  Centro San Raffaele del monte Tabor al ministro della sanità,
  precisamente un'offerta di vendita della struttura.  Il
  ministro della sanità prende conoscenza della stessa e scrive
  una lettera alle istituzioni sanitarie che potrebbero avere
  qualche interesse a prendere in considerazione tale offerta.
  Gli interlocutori della lettera sono precisamente: l'assessore
  alla sanità, il ministro dell'università, il magnifico rettore
  dell'università La Sapienza ed il commissario dell'IFO.  Ad
  essi viene fatta presente la disponibilità per una eventuale
  riorganizzazione e riallocazione delle strutture sanitarie
  della città, considerando in particolare che, per la sua
  collocazione, la struttura del San Raffaele potrebbe ospitare
  un centro oncologico come punto di riferimento, non solo di
  cura ospedaliera, ma anche di prevenzione, di riabilitazione,
  fino alla previsione di un servizio di  hospice.
     Nel mese di novembre, quindi in modo sollecito, tutti gli
  interlocutori rispondono alla suddetta lettera: l'assessore,
  il rettore, il commissario dell'IFO affermano di ritenere che
  la proposta del ministro della sanità possa essere presa in
  considerazione, anche a partire dal fatto che, una volta
  collocato il polo oncologico della città al San Raffaele, le
  strutture del Sant'Andrea potrebbero ospitare lo sdoppiamento
  della facoltà di medicina.  Ciò anche alla luce del fatto che
  lo spazio del Sant'Andrea sarebbe adatto alla collocazione di
  servizi didattici e di ricerca.  Il
 
                              Pag. 51
 
  complesso, sicuramente collocato in una zona abbastanza
  isolata della città, ospitando un policlinico universitario,
  potrebbe essere dotato delle strutture di emergenza che,
  invece, non sono richieste per i poli oncologici.
     Da quel momento inizia da parte del commissario dell'IFO
  una serie di incontri con gli interlocutori della fondazione
  monte Tabor e si succedono fasi piuttosto complesse.
     Agli interlocutori della prima lettera, attraverso
  un'ulteriore lettera, ho fatto presente che, senza
  un'accelerata al tutto, ci si sarebbe dovuti fermare per
  riprendere in considerazione la proposta già avanzata.  Tra
  l'altro, si era venuti a conoscenza che contestualmente si era
  avviato un incontro tra il ministro dell'università - o chi
  per lui - e la stessa fondazione, peraltro mantenendo sempre
  la disponibilità del Sant'Andrea per l'università e pensando
  di ristrutturare gli attuali locali del Regina Elena, pur
  sapendo che non sarebbero stati adeguati quanto la nuova sede,
  che a quel punto avrebbe potuto fornire un servizio di tutta
  eccellenza per la città, per la regione Lazio e per tutta
  l'Italia meridionale.
     Le trattative che si erano interrotte sono riprese e a
  questo punto, anche dopo una valutazione di congruità sia del
  prezzo sia dell'adeguatezza della struttura San Raffaele, il
  commissario mi ha informato che si sta concludendo l'atto di
  acquisto, naturalmente salvo verifica dell'UTE, intorno a 200
  miliardi, così ripartiti: 180 per l'acquisizione dell'immobile
  ospedaliero, 8 miliardi e 500 milioni per le attrezzature e 12
  miliardi per i villini vicini, che potrebbero essere
  utilizzati come strutture di supporto.  Tutto questo in
  considerazione del fatto che lì sarebbe possibile la
  realizzazione di 300 posti letto, dei quali 200 sono già ora
  disponibili.  Dico questo anche per fornire un riferimento
  preciso ad alcuni dati numerici che sono contenuti nella prima
  interrogazione dell'onorevole Gramazio.
     E' evidente che a questo punto si attende e si deve
  attendere la valutazione dell'organo competente.  Come è stato
  previsto, si può anche prendere in considerazione che gli
  attuali locali del Regina Elena possano essere messi a
  disposizione dell'Istituto superiore di sanità.  L'onorevole
  Gramazio chiedeva nella sua interrogazione di conoscerne i
  motivi.  Il motivo è molto semplice: l'istituto ha già i
  finanziamenti disponibili e da tempo è alla ricerca di un
  ampliamento della propria sede.  Si era preso in considerazione
  il suo totale trasferimento, ma questo ne comporterebbe lo
  snaturamento, perché lo toglierebbe dalla sua sede storica,
  mentre la possibilità di ampliamento agli attuali locali del
  Regina Elena consentirebbe all'istituto di restare
  nell'attuale sede e di trovare una collocazione per tutti i
  suoi laboratori; credo che questa sarebbe una soluzione
  assolutamente razionale.  Naturalmente, deve avviarsi un
  approfondimento sulle effettive possibilità di utilizzare il
  Sant'Andrea - con interventi di adeguamento che avrebbero un
  costo finanziario sicuramente molto, ma molto inferiore a
  quello che avrebbe comportato la non utilizzazione della
  organizzazione alla quale prima facevo riferimento - come sede
  universitaria, che si potrebbe presentare come vero e proprio
  campus.
     L'interrogante chiede inoltre di sapere se tutto ciò non
  possa aver costituito una sorta di ingerenza nelle prerogative
  regionali.  Da questo punto di vista, vorrei sottolineare
  innanzitutto che il ministro della sanità si è limitato a
  scrivere una lettera, a fare una proposta, sulla quale vi è
  stato pieno assenso da parte di tutti gli interessati.
  Inoltre, rientra sicuramente nelle competenze di un istituto
  di ricovero e cura quale è l'IFO poter usufruire di quota
  parte dei finanziamenti dell'ex articolo 20, che sono a sua
  disposizione, e di trovare il modo migliore per poterli
  utilizzare.  Allo stesso modo, è prerogativa del ministro,
  sentita la regione, decidere di mettere a disposizione una
  parte dei finanziamenti dell'ex articolo 20 per i policlinici
  universitari e ciò sarà fatto per dare entro due anni - come
  previsto dal decreto del ministro Berlinguer - un'adeguata
  sistemazione al policlinico universitario.
 
                              Pag. 52
 
     Complessivamente, si ritiene che l'operazione, ad un costo
  assolutamente congruo rispetto agli stanziamenti previsti per
  l'edilizia sanitaria della città, consenta di rafforzare i
  servizi pubblici, di qualificarli e di fornire un polo
  oncologico davvero adeguato, che vada dalla prevenzione alla
  riabilitazione e che preveda, accanto alle cure di alta
  specializzazione, anche momenti assistenziali di forte
  umanizzazione, come l' hospice.  Inoltre, si completa
  finalmente il disegno dello sdoppiamento della facoltà di
  medicina, con un criterio assolutamente razionale anche nella
  redistribuzione delle diverse strutture sanitarie nelle varie
  parti della città, compreso il fatto che la collocazione nella
  parte meridionale consente un accesso a tutti i pazienti che
  provengono dalle regioni del sud.
     Questi sono gli elementi che credo di poter offrire e
  mettere a disposizione dell'interrogante, sottolineando,
  peraltro, che tutta la documentazione è assolutamente a
  disposizione, anche perché tutto si è svolto attraverso uno
  scambio epistolare, che in larga parte è stato anche
  pubblicato dalla stampa.
     L'obiettivo è stato quello di rafforzare la sanità della
  città, di qualificarne i servizi e di farlo - credo che i
  tempi ce lo consentiranno - in tempo per l'appuntamento del
  Giubileo.
 
DATA=990317 FASCID=STA13-506 TIPOSTA=STA LEGISL=13 NCOMM= SEDE= NSTA=0506 TOTPAG=0140 TOTDOC=0391 NDOC=0316 TIPDOC=O DOCTIT=0314 COMM= PAGINIZ=0065 RIGINIZ=003 PAGFIN=0067 RIGFIN=025 UPAG=NO PAGEIN=50 PAGEFIN=52 SORTRES=9903173 SORTDDL= FASCIDC=13STA 00506 SORTNAV=59903172 00506 200000 ZZSTA506 NDOC0316 TIPDOCO DOCTIT0314 NDOC0314



Ritorna al menu della banca dati